Contributi a fondo perduto: da oggi si possono richiedere. Guida su calcolo calo fatturato

Pubblicato il 30 Marzo 2021 alle 08:06 Autore: Guglielmo Sano
Contributi a fondo perduto: da oggi si possono richiedere. Guida su calcolo calo fatturato

Contributi a fondo perduto: da oggi si possono richiedere. Guida su calcolo calo fatturato

Da oggi, martedì 30 marzo 2021, e fino al 28 maggio si potranno richiedere i contributi a fondo perduto previsti dal Decreto Sostegno licenziato dal governo Draghi una settimana fa. Quali dettagli sottolinea l’Agenzia delle Entrate nella sua guida sulla presentazione dell’istanza?

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Contributi a fondo perduto: i requisiti

Possono richiedere i contributi a fondo perduto tutti i soggetti titolari di Partita Iva che svolgono attività di impresa, di lavoro autonomo o che sono titolari di reddito agrario residenti o stabiliti in Italia che nell’anno 2019 hanno conseguito un ammontare di ricavi o compensi non superiore a 10 milioni di euro. Esclusi coloro che abbiano cessato la Partita Iva prima del 23 marzo 2021, data di entrata in vigore del Decreto Sostegno, o l’abbiano aperta dal 24 marzo in poi. Richiesto anche un altro requisito, cioè, il calo del fatturato medio mensile di almeno il 30% tra il 2020 e il 2019. In alternativa, l’attivazione della partita Iva dal primo gennaio 2019.

Come bisogna calcolare il calo di fatturato

Sul calcolo del calo di fatturato requisito fondamentale per ricevere i contributi a fondo perduto arrivano delle importanti precisazioni dall’AdE: “Per quanto riguarda la determinazione dei due importi della media mensile relativa agli anni 2019 e 2020, occorre dapprima calcolare l’ammontare complessivo del fatturato e dei corrispettivi conseguito in ciascuno dei due anni. A tal fine, occorre far riferimento alla data di effettuazione delle operazioni di cessione dei beni e di prestazione dei servizi”. Successivamente al calcolo degli importi complessivi del fatturato e dei corrispettivi degli anni 2019 e 2020 “si procede con la determinazione delle medie mensili dei due anni. A tal fine, occorre dividere ciascuno dei due importi complessivi per il numero dei mesi in cui la partita Iva è stata attiva. In caso di attivazione della partita Iva tra il 1° gennaio 2019 e il 31 dicembre 2020, ai fini del calcolo dei mesi di attività da considerare, il mese nel quale è stata attivata la partita Iva non deve essere considerato”.

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L'autore: Guglielmo Sano

Nato nel 1989 a Palermo, si laurea in Filosofia della conoscenza e della comunicazione per poi proseguire i suoi studi in Scienze filosofiche a Bologna. Giornalista pubblicista dal 2018 (Odg Sicilia), si occupa principalmente di politica e attualità
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