Primarie dei Repubblicani: il punto della situazione

Pubblicato il 19 Gennaio 2012 alle 13:08 Autore: Stefano Mentana

Prima si è ritirata la Bachmann, poi Huntsman, e di fatto sono rimasti in cinque i candidati a queste Primarie dei Repubblicani USA. E’ rimasto in primis Mitt Romney, ex Governatore del Massacchussetts, ormai sempre più favorito, soprattutto dopo l’uno-due Iowa-New Hampshire (se non consideriamo la querelle sul riconteggio dei voti in Iowa).ed in virtù dei sondaggi favorevoli sulla South Carolina.

E’ rimasto Ron Paul, il libertario, “perennial candidate”, come si dice oltreoceano per quei candidati che tentano ogni quattro anni di ripetere l’impresa che però, questa volta, sta andando decisamente meglio del solito. E’ rimasto Newt Gingrich, già Speaker del Congresso, conservatore della Georgia, in testa nei sondaggi tra Novembre e Dicembre, che oggi però viene da due performance piuttosto magre.

E’ rimasto Rick Santorum, Cattolico, conservatore, ex Senatore della Pennsylvania, per mesi relegato intorno al 2-3%, uscito a sorpresa con una grande prestazione in Iowa che l’ha inserito di diritto ai pretendenti alla vittoria. E’ rimasto Rick Perry, Governatore del Texas, sceso in campo durante l’estate, volato al 30% dei sondaggi e poi miseramente crollato, ed oggi reduce da una performance incolore in Iowa e delle Primarie in New Hampshire ignorate in favore di quelle in outh Carolina. Questi sono i contendenti rimasti in campo in questa battaglia, che secondo molti è già chiusa in favore di Mitt Romney.

Primarie dei Repubblicani

Il discorso, sostanzialmente, rimane il solito: Romney, un candidato liberale, è in testa, ma con una percentuale che non gli garantisce una vittoria determinante, e tra i candidati conservatori, la somma dei cui consensi supererebbe il consenso di Mitt Romney, nessuno riesce a prevalere in maniera netta sugli altri. Ci si trova perciò a pochi giorni dalle Primarie in South Carolina (che si terranno il 21 Gennaio), Stato del Sud tradizionalmente più vicino a candidati Conservatori piuttosto che ad un liberale del Massacchussetts come Romney con quest’ultimo in testa in un recente sondaggio della CNN con il 33% dei voti seguito da Newt Gingrich al 23%, Rick Santorum al 16%, Ron Paul al 13% e Rick Perry al 6%.

Una situazione chiara e ben delineata, che ha portato proprio nei giorni scorsi Newt Gingrich a rivolgere un appello a Santorum e Perry chiedendogli di ritirarsi e sostenerlo in modo da unire i consensi dei candidati conservatori e poter vincere le Primarie. Già, perchè molti pensano che se tra questi tre candidati non ne emergerà uno in maniera netta, Mitt Romney potrebbe fare quello che in America si chiama “landslide” (letteralmente frana o valanga), ovvero una vittoria in tutti o quasi i Cinquanta Stati.

Tuttavia, il consenso di Romney sembra ultimamente un po’ flettere dopo aver avuto persettimane il vento in poppa: oltre ad una fisiologica crescita degli altri candidati, su Romney pende la rivelazione (confermata dal suo portavoce, che aggiunge “ma paga le tasse”) di un suo ingente conto corrente alle Isole Cayman, che si aggiungerebbe al suo già immenso patrimonio (uno dei più vasti di un candidato Presidente) e che sta facendo discutere in molti. Questa notizia sarà sufficiente per fermare la marcia di Mitt Romney? Lo vedremo prossimamente…