Italia fanalino di coda negli acquisti online e carte di credito

Pubblicato il 30 Ottobre 2013 alle 18:06 Autore: Gianni Balduzzi

 

Agli italiani fare acquisti con qualcosa di diverso dalle vecchie care banconote proprio non piace.
La proposta di abbassare il limite dei 1000€ di utilizzo del contante ha scatenato la forte opposizione del PDL, ma non solo. Pare proprio che nel Belpaese le carte di credito non riscuotano il successo che altrove hanno, come si può osservare dal seguente grafico tratto dai dati della BCE che visualizza il numero di carte abilitate ai pagaamenti emesse pro capite nel 2012

 

Come vediamo l’Italia è fanalino di coda non solo rispetto al Regno Unito, tempio della finanza, ma anche rispetto a Spagna e Grecia.

Si può osservare anche il trend dal 2008, e vediamo che a fronte di una stabilità europea, vi è stato un calo in Spagna e Grecia, dove presumibilmente la crisi del debito privato ha influito, e un aumento in Germania, ma l’Italia conferma in tutti gli anni l’ultima posizione:

 

Il dato più impressionante, certamente collegato con i precedenti, è la propensione agli acquisti online e il loro trend nel tempo.
Da una ricerca Eurostat emerge come solo il 29% degli internauti italiani abbia fatto un acquisto in rete nei 12 mesi precedenti, contro l’82% degli inglesi, il 77% dei tedeschi, ma anche meno del 49% degli spagnoli e del 36% dei greci:

 

Osserviamo anche la propensione all’acquisto nei vari campi, così per esempio ben il 51% degli inglesi ha acquistato abbigliamento online contro l’8% degli italiani. Solo una maggiore attenzione alla moda che porta a voler toccare con mano, nel nostro Paese? Anche sui libri, tuttavia, i tedeschi sono in testa con il 41% che ne ha acquistato almeno uno online nel 2012, contro l’8% degli italiani.

Se osserviamo da un’altra prospettiva, prendendo i singoli settori, e osservando l’andamento nei vari Paesi e nel tempo, è evidente come non solo l’Italia sia ultima, ma la sua posizione è peggiorata, poichè la propensione non è aumentata mentre altrove sì, e così se nel 2008 eravamo a livelli analoghi o superiori alla Grecia, per esempio sugli acquisti di viaggi o abbigliamento online, nel 2012 siamo stati nettamente superati anche i quei settori:

 

Da notare bene è il fatto che questi dati sono raccolti prendendo come base coloro che sono già navigatori abituali sul web, e sappiamo bene come l’Italia sia inditro in questa statistica a livello europeo, per cui possiamo facilmente immaginare come tali percentuali sarebbero ben più basse e maggiore la differenza con i vicini europei se considerassimo tutta la popolazione.

Del resto non è una novità che proprio il nostro Paese sia uno di quelli con una delle più grandi evasioni, in cui il capitale sociale della fiducia verso banche, istituzioni, o il prossimo in generale, è così basso, e che quindi il cittadino comune ancorchè informatizzato non si fidi ad utilizzare carte di credito, tantomeno per acquisti in rete.

L'autore: Gianni Balduzzi

Editorialista di Termometro Politico, esperto e appassionato di economia, cattolico- liberale, da sempre appassionato di politica ma senza mai prenderla troppo seriamente. "Mai troppo zelo", diceva il grande Talleyrand. Su Twitter è @Iannis2003
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