E il Nobel per la pace va ai dalemiani

Pubblicato il 7 Ottobre 2013 alle 14:43 Autore: Maurizio Belli

Altro che Vladimir Putin. Cattiva, spietata ed inumana, la corrente Pd che fa capo a Massimo D’Alema è la più titolata ad ereditare il Nobel per la pace dal Presidente Obama, che negli ultimi anni ha scoperto un’inedita passione per spiare i propri connazionali e bombardare altri paesi. Insomma, i giurati di Stoccolma continuano a scazzare totalmente: ecco in anteprima assoluta tutti i vincitori dell’edizione 2013.

Oggi a Stoccolma verranno annunciati i prossimi premi Nobel. Dopo il premio per la pace assegnato qualche anno fa al presidente USA Barack Obama, che ha ripagato le attese dei pacifisti di tutto il mondo apprestandosi a bombardare la Siria ed elaborando un segreto sistema di spionaggio interno, sembra che i giurati di Stoccolma stiano optando per altre scelte lungimiranti. Eccole in anteprima:

Nobel per la Pace ai dalemiani – Colpevoli di sessanta cadute di governi, sedici reicidi, una ventina di faide di mafia e (almeno) una guerra mondiale, da ormai molti anni la corrente Pd dei dalemiani incombe sul mondo occidentale come una minaccia di morte e di instabilità politica. Nonostante la presenza di altri candidati illustri (il dittatore nord-Coreano Kim Jong Un, un gruppo di cannibali del Borneo e Daniela Santanchè), sembra che saranno proprio loro ad ereditare da Obama l’ambitissimo premio. Per festeggiare, i dalemiani starebbero già organizzando un sabba di ringraziamento previsto per il prossimo plenilunio, con tanto di sacricifio umano annesso.

Massimo-D-Alema.-Foto-Marco-Merlini-LaPresse_h_partb

Nobel per la Fisica a Francesco Boccia – La sua avveniristica visione degli F35 come elicotteri spengi-incendi e salva-vite è piaciuta molto ai giurati svedesi, che stanno pensando proprio al parlamentare Pd come destinatario del prossimo Nobel per la fisica. Avvertito della prestigiosa eventualità, Boccia si sta già preparando all’evento mettendo a punto una nuova e curiosa teoria che vuole le grattugie elettriche utili anche per rimuovere calli e duroni dai piedi.

Nobel per la Letteratura a Antonio Razzi – L’ars retorica del senatore abruzzese ha decisamente colpito i giurati di Stoccolma, rimasti piacevolmente stupiti dopo il suo celebre discorso parlamentare di giugno, incentrato sul traffico illegale di scamorze di Tagliacozzo, e pronunciato interamente in dialetto (anche se i più maligni vogliono che Razzi stesse in realtà recitando il malocchio contro i grillini). Nonostante la solidità della sua candidatura, Razzi non ha ancora vinto: se la dovrà giocare con due pezzi grossi della letteratura mondiale, uno sciamano aborigeno sordomuto e Antonio Di Pietro, entrambi analfabeti e quindi decisamente accreditati per la vittoria del titolo.

Nobel per l’Economia a Beppe Grillo – Il programma economico del Movimento 5 Stelle, basato sull’uscita dall’Euro e dal sistema metrico, sul reddito minimo a 4000 euro per tutti (anche per chi lavora e per chi è deceduto) e su un’economia basata sul baratto e sullo scambio tra ortaggi e pannelli solari, è stata bocciata da tutti gli economisti mondiali come folle e totalmente irrealizzabile. Tale valutazione starebbe spingendo i giurati del Nobel a scegliere proprio il comico genovese come prossimo vincitore.

Nobel per la Medicina a Enrico Bondi – Il commissario straordinario dell’Ilva, dopo le sue dichiarazioni sui bambini tarantini ammalati di tumore per il troppo alcool e le troppe sigarette, è il più papabile prossimo vincitore del Nobel per la Medicina. L’unico che potrebbe insidiarne la vittoria è Silvio Berlusconi, grazie alla promessa di battere il cancro semplicemente detassandolo.

in collaborazione con divisivo.it

L'autore: Maurizio Belli

Aspirante giornalista nato ventisette anni fa a Firenze, e quindi polemico di natura. Ideatore e autore del sito di satira politica e sociale www.divisivo.it
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