Progressisti europei: “La solidarietà torni al centro dell’Ue”

Pubblicato il 19 Settembre 2013 alle 09:26 Autore: Irene Giuntella

Innovazione e crescita, creazione di nuovi posti di lavoro, costruzione di una solidarietà europea, aumento delle opportunità di lavoro per le donne e i giovani. Sono i temi al centro del dibattito della due giorni Beyond austerity: building European solidarity, organizzata a Bruxelles della Fondazione di Studi Progressisti sull’Europa (Feps), a cui hanno partecipato economisti, esponenti della società civile e politici.

L’Europa deve porsi in una traiettoria di sviluppo in cui la solidarietà, in termini di creazione di posti di lavoro, crescita equa e sostenibile e riduzione delle disparità tra i cittadini, torni nell’agenda politica.

La disoccupazione in questi ultimi anni, in particolare tra i giovani, ha contribuito a un notevole aumento delle disuguaglianze tra genere e persone di diverse origini, differenti regioni e Paesi europei.

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Massimo D’Alema, presidente della FEPS, ha aperto la conferenza affermando che, in vista delle prossime elezioni europee, è necessaria una maggiore coesione delle forze progressiste per cambiare l’assetto continentale e porre fine alle politiche di austerità. “I progressisti devono presentarsi alle prossime elezioni con una proposta alternativa, già a partire da un nome. L’auspicio è che il Presidente della Commissione Europea abbia un’investitura dei cittadini attraverso la mediazione del Parlamento”.

L’ex Premier italiano ha poi evidenziato che “l’austerità ha prodotto già abbastanza guasti in Italia e in Europa, senza contare il fatto che, oltre ad avere fatto dell’Europa il fanalino di coda della ripresa, ha aumentato la povertà e la disuguaglianza e ha fatto crescere il debito pubblico di tutti i Paesi coinvolti”.

Solidarietà non deve essere solamente all’interno dei confini europei, come ha evidenziato Hannes Swoboda, Presidente dei Socialisti e Democratici, ma deve guardare anche agli immigrati e al dramma dei rifugiati (“i profughi della Siria di cui molti politici non parlano mai”).

Inoltre il mondo progressista, secondo i partecipanti, deve essere vicino alle piccole e medie imprese e alla cooperazione e all’impresa sociale in generale. Patrizia Toia, eurodeputata dei Socialisti e Democratici, è intervenuta al panel sulla strategia sociale e ha affermato: “La strategia proposta dal nostro Gruppo in preparazione alle elezioni, si basa su un approccio sociale ed economico alternativo e nasce in collaborazione e nel dialogo non solo con le ONG e i sindacati, ma anche con il mondo delle imprese”.

Tra le priorità elencate nella discussione, è stata ribadita la necessità di ricostruire un legame con i cittadini europei che non sia circoscritto solo al momento elettorale. “Dobbiamo creare un link con l’elettorato e la società civile – ha ricordato Zita Gurmai, eurodeputata S&D – i cittadini devono essere la nostra priorità e dobbiamo ascoltarli, non è possibile che spesso non sappiano nemmeno chi li rappresenti”.