Verdini telefona a Piazzapulita e smentisce De Gregorio

Pubblicato il 10 Settembre 2013 alle 14:23 Autore: Redazione

Nel corso della prima puntata della stagione di Piazzapulita, in onda ieri sera su La7, è intervenuto in collegamento telefonico il coordinatore nazionale del Pdl Denis Verdini.  Verdini ha risposto alle accuse lanciate da Sergio De Gregorio riguardo la presunta compravendita di senatori da parte di Silvio Berlusconi nel 2006-2007, con la finalità di far cadere l’allora governo Prodi.

Molti ricorderanno le gesta del senatore De Gregorio, eletto nel 2006 nelle liste dell’Italia dei Valori, subito divenuto presidente della Commissione Difesa e transitato, dopo nemmeno tre mesi dall’insediamento, alla corte del Cavaliere, in modo da rendere ancor più precaria la già esigua maggioranza di centrosinistra a Palazzo Madama.

Alcuni mesi fa, però, De Gregorio rivelò che il suo fulmineo avvicinamento a Forza Italia non avvenne per motivazioni politiche ma per qualcosa di molto più “concreto”: 3 milioni di euro di finanziamento per il suo movimento “Italiani nel mondo”. Soldi provenienti direttamente da Silvio Berlusconi.

Tutto qui? Nemmeno per sogno. Pare infatti che il Cavaliere riservò questo tipo di “attenzioni” anche a diversi altri senatori, nell’ottica di quella che lo stesso De Gregorio ha definito “Operazione libertà”, ossia una vera e propria compravendita di parlamentari per far cadere l’esecutivo guidato da Romano Prodi. Compravendita di cui ha avuto notizia la Procura di Napoli che ha provveduto ad iscrivere Berlusconi, Lavitola e lo stesso De Gregorio nel registro degli indagati con l’accusa di corruzione.

Concetti ripetuti ieri sera a Piazzapulita e che hanno scatenato la reazione di Verdini. Il coordinatore azzurro, infatti, telefona e parte subito all’attacco definendo “balla montata” quella di De Gregorio e chiarendo che il senatore ricevette “1 milione e non 3” e che, comunque, “vennero elargiti, in virtù di un patto federativo, contributi dichiarati alla Camera, anche superiori a quelli ricevuti da Italiani nel mondo, a tutti quei piccoli movimenti che decisero di sciogliersi per confluire nel Pdl”. “Il tutto”, ha aggiunto Verdini, “rientra nella piena legalità”.

La spiegazione del coordinatore, presenta, tuttavia, alcune lacune temporali: il Popolo della libertà, come partito, è nato nel febbraio del 2009 (quasi un anno dopo la vittoria elettorale), mentre il passaggio di De Gregorio nel centrodestra risale alla seconda metà del 2006. I trasferimenti in denaro in favore di “Italiani del mondo” sarebbero quindi avvenuti ben due anni e mezzo dopo il cambio di casacca.

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