Siria, il ridicolo effluvio di una guerra evitabile

Pubblicato il 8 Settembre 2013 alle 15:18 Autore: Ilenia Buioni

Siria, il ridicolo effluvio di una guerra evitabile

L’ennesimo velo di disperazione

Maaloula: poco più di tremila abitanti fieri del Monastero dei Santi Sergio e Bacco e dei sacerdoti greco-cattolici che lo abitano, piccole comunità che da secoli sono esempio di armonica convivenza interconfessionale, nonché interreligiosa. Poteva essere il ritratto perfetto di una piccolissima parte del patrimonio dell’Unesco, che – a soli 40 chilometri a Nord di Damasco – da oltre duemila anni continua a parlare l’aramaico e ad essere orgogliosa delle proprie croci cristiane.

Quattro giorni fa, l’attacco al check-point filogovernativo ha mandato in frantumi l’illusione che la cittadella santa della cristianità sfuggisse al massacro; la maggior parte dei residenti si è dileguata, da quando la guerra si è aggiunta alla guerra. Se l’Islam moderato è in Medio-Oriente poco distante dall’utopia, in una Maalula in cui vivere non è più possibile è la poesia del terrore che fa temere il peggio per i Cristiani siriani.

Siria

Ciò che resta di Maaloula che vola per aria non è che un capitolo, o forse anche meno, della storia che la Siria ha cominciato a raccontare al mondo intero nel Febbraio 2012. I mesi trascorsi hanno sbiadito l’ingenua fiducia in una soluzione politica della questione siriana. Fin dal principio, kalashnikov, missili ed elicotteri sono stati la cornice di prevedibili spargimenti di sangue. Infine, l’attacco del 21 Agosto scorso, in cui centinaia di civili morivano asfissiati dal gas nervino.

Potrebbe trattarsi di una strategia messa a punto dalle forze lealiste … Ma non ci sarebbe alcuna spiegazione logica a stimolare l’irrefrenabile desiderio interventista degli Stati Uniti … Oppure anche dai ribelli: la comunità internazionale sembra non valutare adeguatamente questa seconda opzione, sebbene Amnesty International sia certa che crimini contro l’umanità siano stati commessi dagli stessi membri del Free Syrian Army.

La soluzione militare appare l’alternativa prediletta, che attende semplicemente una concreta attuazione.

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