Dall’Ici al testamento biologico: come il Vaticano influenza l’Italia

Pubblicato il 5 Settembre 2013 alle 15:49 Autore: Francesco Di Matteo

Dall’Ici al testamento biologico: come il Vaticano influenza l’Italia

Che in Italia ci sia una forte commistione tra Vaticano e politica, con una forte influenza del primo sulla seconda è sempre stato sospettato e sentito, ma puntualmente smentito da tutti gli attori. Ma quel sospetto sta diventando una realtà, una macabra realtà in seguito alle prima pubblicazione, da parte di Corriere della Sera e Repubblica, degli archivi dell’ex numero uno dello Ior, Ettore Gotti Tedeschi, che rivelano una fortissima influenza, fatta di raccomandazioni e di scambio di favori politici, della Santa Sede sui politici italiani.

Mail, migliaia di mail. Una corrispondenza enorme tra l’ex direttore della Banca Vaticana ed i più alti esponenti della politica italiana, ed in particolare del PdL. Dagli archivi sequestrati nel 2012 dalla procura di Napoli, e trasmessi ai colleghi di Busto Arsizio e Roma, trapela un sistema di relazioni internazionali ‘occulto’, il cui snodo principale è stato Ettore Gotti Tedeschi, ai quali gli esponenti del PdL chiedevano aiuto per risolvere delle questioni politiche. Ma anche il contrario, anche i casi in cui il Vaticano chiedeva aiuto al Popolo delle Libertà.

Lo Ior (Istituto per le opere di religione)

Lo Ior (Istituto per le opere di religione)

Ici sui beni ecclesiastici, testamento biologico e normativa sul fine vita, nomina del direttore della Rai, sostegno al governo Monti. Sono solo alcuni dei temi della corrispondenza tra Gotti Tedeschi ed i più alti esponenti del PdL, in particolare Alfano, Mantovano, Tremonti, ma anche Passera quando era ancora dirigente di Banca Intesa, e, ovviamente, Silvio Berlusconi.

6 Febbraio 2011, il viceministro PdL, Alfredo Mantovano, scrive a Gotti Tedeschi. E’ il periodo in cui è all’ordine del giorno un tema di forte presa sull’opinione pubblica, la normativa sul testamento biologico, in seguito alla seguitissima vicenda di Eluana Englaro. Mantovano scrive a Gotti Tedeschi che ci sono delle divergenze all’interno del PdL, visto che ritiene troppo ‘libertina’ la normativa uscita dalla commissione affari sociali, e chiede al suo interlocutore di far sì che “la CEI esprima il suo parere”, così da elaborare una “legge debole e non una legge eutanasica”.

Era il 2010 quando la Commissione Europea avvia un’inchiesta per aiuti di Stato da parte dell’Italia nei confronti del Vaticano, pratica vietata e che avrebbe portato alla condanna del belpaese. La questione gira soprattutto intorno alla questione ICI sui beni ecclesiastici. Il direttore dello Ior, come trapela dalla corrispondenza, non ha alcuna intenzione di pagare tale tassa al governo italiano ma, capendo la situazione complicata, suggerisce tre modi d’agire al suo interlocutore, l’allora Ministro dell’Economia Giulio Tremonti. “Ci sono tre strade percorribili: 1) Abolire le agevolazioni Ici (Tremonti non lo farà mai); 2) Difendere la normativa passata e calcolare l’aiuto di Stato dato (non è sostenibile); 3) Modificare la vecchia norma contestata dall’Unione Europea, con una nuova norma che definisca una categoria per gli edifici religiosi e crei un criterio di classificazione commerciale. La Cei accetta la nuova procedura e questo fa decadere le richieste pregresse (2005-2011) della Comunità Europea”. Il piano, poi, verrà applicato velocemente, chiedendo un tavolo di confronto, con la rassicurazione di avere un uomo all’interno del Ministero delle Finanze, tal Enrico Martino, nipote del Cardinale Martino.

Altri favori sono stati chiesti ed accordati alla Santa Sede attraverso il lavoro di Gotti Tedeschi. Innanzitutto, come rivela la corrispondenza, il direttore dello Ior ha chiesto ed ottenuto da Angelino Alfano che il PdL appoggi il governo del cattolicissimo Mario Monti. Ha anche chiesto ed ottenuto l’elezione di Lorenza Lei a direttore generale della Rai, con il benestare e l’assicurazione dell’ex premier Silvio Berlusconi. Poi, dopo il crack di Don Verzè e le ricadute sul San Raffaele, ha chiesto ed ottenuto finanziamenti per il sostentamento della struttura da Corrado Passera, quando era ancora direttore di Banca Intesa.

Francesco Di Matteo

Per commentare su questo argomento clicca qui!

L'autore: Francesco Di Matteo

Napoletano classe '92. Laureato in Scienze Politiche e delle relazioni internazionali alla Federico II di Napoli nel 2014, è appassionato di giornalismo e in particolare di politica, di analisi politica e di Scienza Politica, in generale. Tesserato a Libera, in passato ha ricoperto la carica di Coordinatore Regionale a livello giovanile nell'Italia dei Valori (2012). Cofondatore dell'associazione Agorà - Lavoro, Partecipazione e Libertà. Attualmente collabora anche con "Il Roma" ed è co-fondatore della testata indipendente "Libero Pensiero".
Tutti gli articoli di Francesco Di Matteo →