Ma Della Valle è così tanto isolato?

Pubblicato il 4 Ottobre 2011 alle 06:00 Autore: Stefano Mentana
manifesto della valle

“Politici, ora basta!”. Un titolo lapidario, secco, cui segue semplicemente una pagina di testo, firmata dal suo autore: Diego Della Valle. E’ in questo modo che, sulle pagine di alcuni quotidiani (da lui acquistate), l’imprenditore marchigiano ha voluto manifestare il suo dissenso verso una classe politica che “si è allontanata dalla realtà”, soprattutto di fronte ad una crisi economica che “impone serietà e competenze”.

Non si può fingere che queste parole siano un fulmine a ciel sereno: è inutile ripetere quanto al giorno d’oggi la classe politica sia vista come sempre più lontana dai cittadini, e se un tempo quest’opinione era considerata come una caratteristica delle classi più umili, oggi non è più così, e le recenti posizioni di Confindustria, sempre più in polemica con l’esecutivo in primis, ma anche con la politica in generale, fanno capire come il dissenso verso chi si occupa della cosa pubblica sia, ormai, sempre più trasversale. D’altronde se la situazione Italiana sembra tra le meno rosee d’Europa, non si può pensare che la classe politica non abbia le proprie responsabilità, così come se in tutti i sondaggi l’unico partito che cresce sempre è quello dell’astensione un motivo ci sarà. Stando a questi fattori, l’indignazione di Della Valle, sulla quale nelle ultime ore stanno abbondando tutte le speculazioni possibili, risulta quasi essere una fotografia della realtà: non serviva certo Della Valle per rendersi conto che in Italia ci sono sempre più persone che vedono la politica con sempre maggiore distacco.

manifesto della valle

Le reazioni al documento di Della Valle sono state diverse e trasversali: chi si è indignato, paragonandolo a Beppe Grillo, chi ha detto che è il caso di ascoltare questa indignazione prima che sia troppo tardi, ma in troppi hanno preferito concentrarsi più su quale sia il disegno politico di Diego Della Valle piuttosto che su quale possa essere ciò che ha portato lui, così come tanti altri cittadini, all’indignazione. Probabilmente anche in questo caso siamo di fronte all’ennesimo errore di una classe politica che sembra fare di tutto per risultare obsoleta agli occhi degli Italiani: per quanto affascinanti possano essere i discorsi su una discesa in campo di Della Valle, alla guida di un fantomatico “Partito di Confindustria” (che, come tutti i partiti “di categoria”, verosimilmente non andrebbe lontano…), ciò che un vero politico ha il dovere di affrontare è la ragione che ha portato Della Valle, così come tanti cittadini, ad avere un tale sentimento di indignazione dei confronti della classe politica. Se Della Valle ha comprato le pagine di alcuni quotidiani per esprimere la sua opinione è, in primis, perchè ha gli strumenti economici per farlo, ma ci si chieda quanti cittadini, oggi, se se lo potessero permettere, acquisterebbero intere pagine di quotidiani per contestare la classe politica. Oggi più che mai i nostri politici ci devono risposte, devono pensare ai bisogni dei cittadini, e non se Della Valle vuole o meno scendere in politica, e se vogliono evitare che ciò avvenga, allora forse dovrebbero risolvere il problema alla radice, comportandosi in maniera retta e risolvendo i problemi, in modo che non ci sia nè un Della Valle nè nessun altro che senta il bisogno di acquistare una sola riga di un quotidiano per manifestare la propria indignazione. E non avrebbero perciò da temere una sua discesa in politica.

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