“Servizio Pubblico”: oggi Berlusconi da Santoro “gioca in trasferta”

Pubblicato il 10 Gennaio 2013 alle 15:26 Autore: Giuseppe Spadaro

“Stanleybet quota a 5.00 la possibilità che Berlusconi lasci lo studio di “Servizio Pubblico” in corsa contro 1.12 che rimanga fino alla fine” scrive Giulia Innocenzi sul suo profilo Facebook

Ci sono tutte le premesse perché si trasformi nell’evento mediatico dell’anno. O che almeno  diventi un crocevia della campagna elettorale in corso. La partecipazione, questa sera, in prima serata  su La7 di Silvio Berlusconi a “Servizio Pubblico” ospite di Michele Santoro suscita tanta curiosità. Oggi il Corriere della Sera pubblica un decalogo delle cose da fare e da evitare. “Il rischio è che si trasformi in una commedia” scrive Aldo Grasso. Motivo per cui il critico tv ha fornito una serie di regole di ingaggio che i contendenti dovrebbero seguire per non trasformare l’incontro in un battibecco. Oltre a Santoro, nel corso di “Servizio Pubblico” l’altra interazione da seguire sarà quella tra Berlusconi e Travaglio.

La strategia mediatica di Berlusconi è chiara: occupare ogni spazio televisivo e radiofonico a disposizione prima che scatti la “par condicio”. Sta (e)seguendo alla lettera questa strategia. Possiamo definirla una vera maratona a tappe forzate. Berlusconi non fa differenze tra emittenza nazionale o regionale. Può essere ospite nella stessa giornata delle reti Mediaset come di Antenna 3 (emittente televisiva lombarda). Senza trascurare l’emittenza radiofonica. Anche qui può capitare di ascoltarlo su RTL 102,5 come su Radionorba (emittente radiofonica del Sud Italia) a breve distanza. Sempre a rilanciare temi. Spesso gli stessi per qualche giorno di seguito. Con l’aggiornamento ogni quarantotto-settantadue ore su un tema caldo. Ieri per esempio come misura per incrementare l’occupazione ha parlato della possibilità, in caso di vittoria del centrodestra, di esenzione per quattro-cinque anni dei contributi per le imprese che assumano giovani.

Dall’altra parte c’è Santoro. Giornalista con grande senso dello spettacolo. I due si sono incrociati l’ultima volta (in tv) anni fa. Era il 2001 e Silvio Berlusconi intervenne in collegamento telefonico nella trasmissione “Il raggio verde”, accusando Michele Santoro di condurre «processi in diretta». Oggi c’è “Servizio Pubblico” ed è da valutare l’effetto arena. Costruita ad arte negli ultimi anni da Santoro in un format che ormai conosce e dirige a memoria. Berlusconi non è da meno in quanto a senso dello spettacolo. A chi gli ha chiesto perché accettare l’invito di Santoro a “Servizio Pubblico”, ha risposto che è l’unico che gli offre la possibilità di andare in tv in prima serata. Aggiungendo che gli piace giocare in trasferta. Sempre evocatissima la metafora calcistica. Non a caso Berlusconi è tornato a riparlare molto anche del suo Milan. Utilizzando, a scopi elettorali, altre finestre sia di mezzi mediatici che di pubblici.

Da esperto della materia televisiva sa bene che andando da Santoro molti tra coloro che seguiranno la puntata non sono elettori né del Popolo della Libertà né del centrodestra. Forse l’unico scopo della serata è far parlare di sé. Tornare in un modo o nell’altro al centro della scena pubblica. Avendo la possibilità di catalizzare attenzione. Anche in virtù di ciò che stasera potrà dire o fare. I sondaggi elettorali dicono che l’impegno personale di Berlusconi sta portando vantaggi alla sua coalizione. Starebbe, in base ai sondaggi elettorali, recuperando la sua  base. O almeno parte di essa. Ha da combattere uno schema di competizione politica variato. Oltre al contendente del centrosinistra, il centrodestra deve fare i conti con la presenza mediatica altrettanto insistente di Mario Monti. Poche settimane fa i sondaggi presentavano il rischio plausibile per il centrodestra di finire dietro la coalizione centrista ed il Movimento 5 Stelle di Beppe Grillo. Rischio che ha convinto Berlusconi a giocarsi, in prima persona, il tutto per tutto. Compreso “Servizio Pubblico”, compresi Santoro e Travaglio.

L'autore: Giuseppe Spadaro

Direttore Responsabile di Termometro Politico. Iscritto all'Ordine dei Giornalisti (Tessera n. 149305) Nato a Barletta, mi sono laureato in Comunicazione Politica e Sociale presso l'Università degli Studi di Milano. Da sempre interessato ai temi sociali e politici ho trasformato la mia passione per la scrittura (e la lettura) nel mio mestiere che coltivo insieme all'amore per il mare e alla musica.
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