Termometro sportivo. Guida alla 17ma di serie A

Pubblicato il 15 Dicembre 2012 alle 10:14 Autore: Fabio Maneri

L’ultima giornata del campionato di serie A ci ha consentito di ammirare delle partite che riconciliano con questo sport. La sfida tra Roma e Fiorentina è stato un inno al calcio offensivo (e alle difese ballerine) come in Italia non si vedeva da parecchi anni, con due squadre che, nonostante le assenze (Lamela da un lato, Pizarro e Jovetic dall’altro), hanno regalato una serata di forti emozioni e grandi occasioni (al novantesimo si sono contati oltre 30 palloni scagliati in direzione della porta avversaria). Il giorno dopo, ancora nel posticipo, Inter e Napoli hanno cercato di non essere da meno, regalando emozioni e una partita di gran livello. La classifica, nonostante tutto questo, non ne ha risentito particolarmente, rimanendo praticamente identica alla settimana precedente.

Per ciò che riguarda la prossima giornata, invece, possono tornare ad esultare gli amanti del calcio del week-end: con la 17° di serie A si torna a giocare, finalmente, solo il sabato e la domenica. Nessun anticipo del venerdì e nessun posticipo del lunedì, quindi, a meno che non siano il tempo e le probabilissime perturbazioni a costringere la Lega calcio al rinvio di qualche partita. Inoltre, finalmente, sembra che qualcuno si sia accorto che fare giocare i posticipi serali alle squadre delle città al di sopra della linea del Po in pieno clima glaciale non è un’idea geniale.

Si inizia sabato, allora, con la prima partita a rischio rinvio del week-end: alle 18.00 si incontrano al Friuli Udinese e Palermo. Si tratta di due squadre che difficilmente, come si dice, “fanno la partita”, ma preferiscono agire di rimessa e sperare in un lampo dei due uomini simbolo, Di Natale (autore di 8 gol in 15 partite in carriera contro i rosanero) e  Miccoli (4 gol in 10 partite ai bianconeri). Ci si aspetta, come al solito, molto da loro.

La sera, poi, il big-match di seire A vedrà di fronte la quarta in classifica contro la seconda. Quest’anno si parla di due squadre nuove, con due allenatori che hanno ridato nuova linfa a progetti di alto livello, ma Lazio ed Inter, all’Olimpico, è una sfida che ha segnato il ricordo dei tifosi nerazzurri, per tutto quello che ha comportato anni fa: l’aneddoto che tutti ricorderanno, le due tifoserie unite nella speranza di vedere i biancocelesti perdere una partita per loro inutile e concedere, in questo modo, i tre punti e lo scudetto all’Inter per evitare anche solo la possibilità che la Roma, allora terza in classifica, potesse raggiungere il secondo titolo nell’arco di meno di tre anni. Ma qualcosa andò storto, ancora più storto di quella stagione biancoceleste, che terminò solo alla sesta posizione nonostante le solite folli spese estive di Cragnotti per assicurarsi Stam, Mendieta e Fiore. Si misero di mezzo i giocatori della Lazio, Poborsky e Simeone su tutti, e quelli dell’Inter, anzi, quello dell’Inter, il terzino Gresko. Finì con le lacrime di Ronaldo e il sospiro di sollievo dei tifosi della Lazio che videro quello scudetto aggiudicato dalla Juventus e la Roma solo seconda. A volte il calcio vive anche di questo.

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