Lie To Me: come scoprire chi mente

Pubblicato il 15 Ottobre 2009 alle 16:13 Autore: Redazione

Lie To Me: come scoprire chi mente

 

Lie To Me: come scoprire chi mente

 

Sul Corriere di oggi appare un articolo estremamente interessante di Monica Vignale (tratto da “Io Donna”). L’articolo parte da una serie televisiva su Fox, canale statunitense, chiamata “Lie To Me“. Questa serie prende spunto a sua volta da alcune ricerche promosse da uno psicologo di nome Paul Ekman, il quale collabora con la serie come consulente scientifico. Il protagonista, Tim Roth, nella parte del Dr. Cal Lightman, sfrutta le sue conoscenze scientifiche per scoprire tramite la mimica facciale eventuali bugie e lati nascosti, più o meno inconsci. Sul sito di Paul Ekman potete trovare un corso interattivo (a pagamento) di questa tecnica. Esiste tuttavia anche una demo dimostrativa per testare in prima persone il Facial Action Coding System (FACS), per classificare tutte le espressioni umane.

E VOI, PENSATE DI SAPER RICONOSCERE QUANDO UN POLITICO MENTE?

Potete leggere anche un’intervista in italiano ad Ekman a questo indirizzo.

 

Perché segnaliamo questo articolo e questa teoria? Perché la comunicazione politica è densamente incentrata, specie nell’era dei media di massa, sull’espressione facciale, sulla gestualità, sul contatto eye to eye. Come affermato nell’articolo apparso sul Corriere, colui o colei la quale volesse intraprendere la carriera politica (ci occupiamo di questa per ora), dovrebbe necessariamente far abbondante uso della teoria di Ekman e surrogate, onde evitare di farsi scoprire a mentire da parte del proprio elettorato. Se dovesse mai capitare, quel tal politico avrebbe quasi certamente finito la propria carriera.

Ogni politico, essendo un essere umano cosciente, esprime le proprie pulsioni e le proprie emozioni in un modo particolare: per alcuni politici, alcune espressioni risultano talmente ripetitive che sono diventate parte integrante di loro, ed il pubblico associa tale comportamento univocamente alla data persona. Un connubio che rende sì il politico unico e singolare, quindi popolare, ma al tempo stesso potrebbe risultare anche un pericolo, perché più facile scoprirne i segreti più reconditi.

Chi riesce a nascondere i propri lati nascosti e a comunicare le proprie ragioni nel modo più mascherato e protetto possibile, ottiene automaticamente un maggior successo popolare.

Secondo Giuseppe Sartori, docente di neuroscienze cognitive all’Università di Padova, meno del 5% delle persone riesce ad individuare una bugia.

CHI FARA’ PARTE DI QUESTO 5%?

L'autore: Redazione

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