Rassegna Stampa TP: Il monito di Napolitano, i partiti alle prese col voto in Sicilia.

Pubblicato il 31 Ottobre 2012 alle 10:23 Autore: Andrea Turco
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Oggi i maggiori quotidiani danno ampio spazio al richiamo del presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, ai partiti. “La legislatura arriverà a scadenza naturale. Al voto si vada con nuove regole”. Parole che suonano come un monito. Napolitano infatti blinda Monti e lo protegge dai recenti attacchi di Berlusconi. Infine esorta i partiti a trovare la quadra sulla riforma elettorale. Al richiamo del Presidente si aggiunge la bordata di Monti alla politica: “Il nostro è un governo maledetto ma ha un livello di gradimento più elevato dei partiti”. La Stampa rivela: “Il Quirinale esclude un messaggio alle Camere”. Repubblica titola: “L’addio al Porcellum si allontana e il Pd ripropone il Mattarellum”. Massimo Franco sul Corriere spiega che la mossa di Napolitano serve a “raffreddare le tentazioni elettorali dopo lo choc siciliano”. Il Foglio sta con il presidente ed esorta: “Governare adesso”. L’Unità commenta così le parole del premier: “Un montismo a cinque stelle”. Il Giornale rivela “la freddezza che corre tra Colle e Cavaliere”.

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Altro tema di cui i giornali si occupano è l’effetto che il voto in Sicilia ha avuto sui partiti nazionali. Nel Pdl la situazione è sempre confusa. Il segretario Alfano, nella conferenza di lunedì, ha confermato le primarie. Adesso si ragiona sulle regole e su chi saranno i candidati. La Stampa rivela: “Tra i possibili candidati spunta Tremonti”. Per Repubblica Berlusconi si trova in minoranza nel Pdl: “I 30 fedelissimi di Silvio contro i 300 di Alfano”. Il Giornale spiega come saranno le primarie del Pdl: “Urne aperte anche ai non iscritti”.

 

Diverso il clima che si respira nel Pd, dove il segretario Bersani accoglie l’invito del leader Udc Casini a certificare un’alleanza progressisti moderati anche alle elezioni nazionali dopo l’esito positivo riscontratosi in Sicilia. Bersani dalle colonne del Mattino dichiara: “Vince il patto progressisti moderati”. Il leader di Sel, Nichi Vendola, sull’Unità spiega: “Non c’è spazio fuori dal centrosinistra”. La Repubblica rivela: “La tentazione di Bersani e Casini, andare alle urne a febbraio con l’election day”. Il Giornale commenta: “Napolitano non vuole Bersani a Palazzo Chigi”. Il Sole 24 Ore scrive: “L’intesa Pd-Udc? Una via accidentata”.

In Sicilia il neogovernatore Rosario Crocetta (Udc-Pd) apre ad un possibile dialogo con l’opposizione e dichiara con fermezza che “il mercato degli inciuci è finito, niente accordi, niente ribaltoni”. Il candidato del Movimento 5 Stelle Giancarlo Cancelleri, nonostante Grillo attacchi Bersani sul web, non rifiuta la mano tesa di Crocetta: “Siamo pronti a sostenere tutte le idee di buon senso per i cittadini” (Pubblico). Il Corriere delinea gli scenari del dopo voto in Sicilia: “Crocetta ora cerca alleati”. Vittorio Feltri sul Giornale commenta così l’esito del voto siciliano: “Il comico vince perché i politici sono incapaci”. Per Pubblico in “Sicilia la sinistra ha poco da ridere”. Per la Padania invece il voto in Sicilia è una “lezione utile anche per la Lombardia”.

 

Altre notizie. La Fiat non chiuderà gli impianti in Italia. Ad annunciarlo è stato l’amministratore delegato Sergio Marchionne che ha previsto inoltre forti investimenti su Alfa e Macerati. Il Corriere scrive: “La strategia di Torino, rilancio su due fronti”. Repubblica parla di “parabola di un mito italiano”.

L'autore: Andrea Turco

Classe 1986, dopo alcune esperienze presso le redazioni di Radio Italia, Libero Quotidiano e OmniMilano approda a Termometro Politico.. Dal gennaio 2014 collabora con il portale d'informazione Smartweek. Su Twitter è @andreaturcomi
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