Termometro Sportivo: Milan, quale destino per Allegri?

Pubblicato il 27 Ottobre 2012 alle 15:57 Autore: Fabio Maneri
Allegri e il Milan

Settimana da dimenticare, per le italiane in coppa: sei squadre impegnate tra Champions e Europa League, una sola vittoria (l’Inter in casa con il Partizan), due pareggi (entrambi in trasferta, la Juve in recupero con il Nordsjaelland, Lazio rimontata dal Panathinaikos) e tre sconfitte (il Milan a Malaga, l’Udinese in Svizzera contro lo Young Boys e Napoli in Ucraina col Dnipro). Buttando un’occhiata alle classifiche dei gironi europei vengono i brividi: il Milan, oggi, sarebbe qualificata come seconda, la Juve sarebbe retrocessa in Europa League, Udinese e Napoli sarebbero eliminate, l’Inter è l’unica quasi tranquilla, distante 6 punti dall’eliminazione, mentre la Lazio rischia parecchio, con una classifica del proprio girone che vede le 4 squadre racchiuse in 3 punti di distacco). Ma, come diceva Elio, pensiamo al campionato.

Sabato inizia il nono turno di serie A e le squadre devono guardarsi dalla possibilità di incontrare i primi cedimenti alla stanchezza: nell’arco di 8 giorni, infatti, si giocheranno tre turni di campionato, essendo previsto il secondo turno infrasettimanale della stagione.

Si parte oggi con la sfida che avrebbe potuto essere quella degli ex e che, invece, non lo sarà: alle 18 si incontrano il Siena di Serse Cosmi (uno dei tanti allenatori passati da Palermo sotto la presidenza Zamparini, uno di quelli durati di meno, appena 4 partite, tra marzo e aprile del 2011) e il Palermo di Gasperini, che ha preso il posto sulla panchina rosanero di Sannino, l’anno scorso a Siena.

Alle 20.45 torna in scena il Milan, che affronta in casa il Genoa del neoallenatore Gigi Del Neri. Le società sono amiche e, magari, sperano di non farsi troppo male a vicenda. Da un lato c’è il Milan di Allegri, che non iniziava un campionato così male (5 sconfitte in 8 partite) da mezzo secolo. Dall’altro il Genoa che alterna vittorie insperate (lo 0-1 in casa della Lazio) a sconfitte brucianti (da 2-0 a 2-4 con la Roma), ma si trova 2 punti sopra gli avversari. I rossoneri possono sperare nei precedenti, i rossoblu nella cabala: il Genoa, infatti, non espugna la San Siro rossonera dal 25 maggio del 1958, quando uscirono vittoriosi addirittura per 1-5. Quell’anno il Milan aveva iniziato il campionato quasi come questa stagione, con la prima vittoria giunta solo all’8° giornata e la sconfitta subita nel derby. Chissà che la storia non si ripeta.

Domenica, come d’abitudine, si inizia all’ora di pranzo, con la sfida tra la capolista Juventus e il Catania. Si tratta di una partita che i siciliani soffrono maledettamente, nonostante negli ultimi anni sia stato sempre difficile per tutti uscire vittoriosi dal Massimino. Il Catania, infatti, non batte in casa la Juve dalla stagione ’64-’65 (3-1). Da allora 4 pareggi e 4 sconfitte. Quest’anno la speranza è quella di trovare una squadra stanca, magari anche abbattuta dopo il pari di Champions, ma la Juve ha già dimostrato che, se in Europa le cose si fanno difficili, in campionato, finora, non c’è storia, e basta guardare un po’ di statistiche: miglior attacco (con la Roma), miglior difesa, miglior media di possesso palla, squadra che effettua più di tiri in porta di tutte, nonché squadra che ha la migliore percentuale di passaggi riusciti a partita. Insomma, prima in tutto, con poche sbavature. Il Catania può sperare solo nell’impresa.

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