Lo sbarco (di Grillo) in Sicilia raccontato da un siciliano

Pubblicato il 23 Ottobre 2012 alle 17:08 Autore: Andrea Iurato

Una traversata a  nuoto dello Stretto di Messina ha portato Grillo, il comico/politico più famoso del momento, sull’Isola per la fine della campagna elettorale.

Arrivato in Sicilia, il leader del 5 Stelle ha subito iniziato a riempire le piazze, cosa assolutamente impossibile per qualunque politico di qualunque partito e schieramento. Perché tutto questa attenzione per Grillo? Perché dice cose che sono ritenute giuste, ovviamente, ma molti vanno ad ascoltarlo anche per curiosità: la Sicilia assiste alle parole, e parolacce, del genovese sia per curiosità sia per ricordare il comico anni ’80, con i ricci più scuri e qualche chilo in meno.

Ogni comizio di Grillo porta alla luce tutti i dubbi e la stanchezza dei cittadini, che troppo spesso vengono chiamati solo “elettorato”, che non hanno più nulla in cui credere nella vecchia politica. Cittadini stufi di vedere nelle prime pagine dei giornali e dei telegiornali da una parte la crisi, le aziende che chiudono, gli operai sui tetti e, dall’altra, politici che rubano soldi pubblici, che corrompono, che sono assolutamente inerti di fronte alla situazione sociale italiana e che poi,non si sa come, o ritornano in Parlamento o gli vengono dati gli arresti domiciliari in convento.

Grillo quindi appare una valvola di sfogo e anche un nuovo salvatore. In Sicilia il Movimento 5 Stelle è dato in crescita costante; la soglia di sbarramento del 5% è stata abbondantemente superata e gli analisti lo danno tra l’8 e il 10%.

Certo, non tutti sono rimasti affascinati dal modus operandi di Grillo e dalle sue ricette: appare quanto mai romantico candidare gente comune, cittadini che non hanno mai fatto politica e che non si sono mai sporcati le mani nei palazzi del potere ma, di converso, non sfugge il rovescio della medaglia: persone prive di alcuna esperienza amministrativa, riusciranno a farsi valere nell’atmosfera soffocante della politica palermitana? Riusciranno a prendere posizione sui problemi più gravi e immediati della Sicilia (la mancanza di lavoro, i comuni dell’Isola a rischio fallimento a causa del Patto di stabilità, i giovani che non studiano e non lavorano, la riduzione drastica degli investimenti in Sicilia,et cetera) o saranno manovrati e messi a tacere da coloro che la politica la maneggiano da decenni e che hanno creato potentati di potere? Riusciranno a non farsi ridurre al silenzio da chi è più smaliziato? Grillo è la facciata, la pubblicità del 5 Stelle, ma chi va a governare non è lui ma coloro che si presentano ai cittadini. C’è il rischio, neanche troppo velato, che il movimento di Grillo possa incontrare le stesse difficoltà di Parma dove la città ducale ha eletto un sindaco giovane, onesto e fuori dalla politica, ma che sta rischiando di essere risucchiato dal vortice amministrativo a causa della sua inesperienza. I punti di contrasto con l’ideatore più in vista del 5 Stelle ci sono già stati, tant’è che durante la sua ultima visita di settembre, Grillo ha avuto in piazza pochi sostenitori, contro i diecimila della campagna elettorale per le amministrative.

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