Barack e Mitt, stanotte a Long Island il secondo duello tv (liveblogging)

Pubblicato il 16 Ottobre 2012 alle 23:19 Autore: Daniele Curcio
barack obama

Barack e Mitt, stanotte a Long Island il secondo duello tv (liveblogging)

 

Alle 3 di questa notte si troveranno di nuovo l’uno di fronte all’altro. Obama e Romney si affronteranno nel secondo dei tre dibattiti tv per contendersi la presidenza degli Stati Uniti. Andrà in scena all‘Hofstra University di Long Island di New York. Non esattamente uno swing state, pertanto, farà da cornice al nuovo capitolo della competizione elettorale fra il presidente in carica e il contendente repubblicano. New York è uno Stato saldamente in mano a candidati alla presidenza dell’asinello dal dopo Reagan e, quasi a volerlo confermare, il format scelto sulla carta offrirà meno chance ad entrambi di sferrarsi botta e risposta micidiali per l’andamento dei consensi come successo due settimane fa a Denver. Il town hall prevede in effetti un intervento limitato del moderatore, che lascerà spazio alle domande poste dal pubblico.

Questo non servirà certo ad alleggerire né la pressione psicologica né l’importanza per entrambi i candidati. Seppur protetti da attacchi diretti plateali sia il repubblicano che il democratico hanno molto da dimostrare. Anzitutto il presidente in carica. Obama, dopo la sconfitta bruciante a Denver ed essere stato scavalcato per la prima volta dall’inizio della campagna dall’ex governatore del Massachusetts per dieci giorni, è chiamato a riprendersi la supremazia. Alla prestazione “spenta” e per certi versi impreparata del primo dibattito, dovrà stavolta opporre un’abilità comunicativa superiore a quella di Romney. Quest’ultimo, seppure può gongolare per gli ultimi sondaggi, che certificano un recupero impensato anche nell’ostica Pennsylvania, è chiamato a trasmettere un’immagine adeguata con la leadership forte e bipartisan invocata a partire dal dibattito di Denver.

barack obama

04:39  termina il dibattito. Chi ha vinto? di sicuro tutti gli Americani che hanno avuto finalmente un dibattito vivo e interessante. Ora saranno i sondaggisti a parlare e a dirci se questo “incontro” cambierà il trend degli ultimi giorni.

04:37  Obama: “non ho mai pensato che sia il Governo a dover creare i posti di lavoro”. E poi attacca Romney che “credo sia un buon uomo, un buon padre di famiglia, ma ha attaccato volgarmente il 47% degli Americani. Pensate a chi sono, sono gli Americani medi, siete tutti voi … e io voglio aiutarmi così come ho fatto in questi quattro anni”. Ottima risposta. “Voglio garantire un futuro migliore alle nuove generazioni, ed è per questo che chiedo il vostro voto”.

04:35  Romney attacca Obama per come la sua campagna ha “diffamato” il suo passato da imprenditore. E riesce in qualche modo a parlare anche della sua fede in Dio. E ricomincia: “io non proporrò agli Americani di accettare le condizioni in cui stanno attualmente vivendo, io propongo qualcosa di diverso”. E chiude: “sono tutte cose che ho già fatto, la mia storia lo prova e lo farò di nuovo”.

04:34   ultima domanda. Il cittadino fra le risate generali: “sarà una domanda difficile”. “Quale è secondo voi la più grande bugia detta sul vostro conto e spiegate quale è e quale è invece la verità”. Domanda interessante.

04:30  Obama si dice d’accordo sull’abbassare le tasse sulle aziende, ma non a quelle più grandi. E parla poi di aumentare le esportazioni per creare nuovi posti di lavoro. Cindy Crawley insiste con un’altra domanda: “come convincere le grandi compagnie e portare di nuovo il lavoro in America quando là il lavoro costa molto meno?”. Romney attacca ancora la Cina, “che non gioca secondo le regole”. Obama: “alcuni lavori non torneranno mai, sono lavori poco qualificati e io voglio quelli più qualificati”. E parla di ricerca. Romney: “non è il Governo a creare il lavoro, sono le aziende”.

04:26  altra domanda delicata per Romney: “lo spostamento dei posti di lavoro all’estero ha colpito la nostra economia, come possiamo invertire la tendenza”. Romney cita subito la Cina e insiste su come l’America debba essere resa nuovamente un posto che possa attrarre le industrie, con meno leggi inutili e tasse. Risposta forte e convinta.

04:20  Romney afferma: “non servono nuove leggi, serve applicare quelle che abbiamo e cambiare la mentalità di violenza delle bande, bisogna investire sull’educazione dei nostri giovani”. Obama e la moderatrice lo incalzano: “perchè in Massachusetts firmò un ban sulle armi automatiche e ora dice di essere contro?”. Romney è evidentemente peggiorato in questa parte finale del dibattito.

04:18  prossima domanda: controllo sulle armi. Obama: “dobbiamo togliere le armi dalle mani dei criminali, e dobbiamo togliere le armi militari dalle strade per evitare un’altra tragedia come quella in Colorado”. Risposta abbastanza banale. Obama cita Chicago, la sua città natale.

04:14  Obama: “il giorno dopo la tragedia ho fatto un discorso alla nazione, per promettere che avremmo catturato questi assassini”. E attacca: “non c’è stata nessuna politica, e che lei dica questo è offensivo, sono morti quattro Americani e io ero il loro Presidente”. Romney in difficoltà. La moderatrice dà prima ragione al Presidente in carica, poi su insistenza di Romney ammette: “”lei ha ragione, il Presidente non parlò di atto terroristico”.  Pareggio su questo round. Obama  interviene e chiede di cambiare argomento.

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L'autore: Daniele Curcio

Studente in Economia e Business Internazionale alla Università Bocconi di Milano, è appassionato di politica Americana sin da giovane. Durante i suoi numerosi viaggi negli Stati Uniti ha avuto modo di approfondire i suoi studi nel settore. Consigliere di Municipio nel Comune di Brescia dal 2008. Caporedattore della sezione Esteri di Termometro Politico, sezione americhe e english version
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