L’economista reaganiano: “Romney è solo un volgare speculatore”

Pubblicato il 16 Ottobre 2012 alle 16:44 Autore: Daniele Curcio

Altro che un businessman di successo, io direi più un volgare speculatore”. Non usa mezzi termini sul Daily Beast David Stockman, ex direttore dell’ufficio del budget sotto la presidenza di Ronald Reagan, repubblicano da sempre e, qualcuno dice, vero ispiratore delle politiche economiche del compianto presidente.

Il mantra repubblicano di questa campagna elettorale è stato, sin dall’inizio, sottolineare come Mitt Romney fosse un imprenditore di successo, avesse creato dal nulla una piccola azienda che sarebbe diventata un gigante della finanza internazionale, la ormai ben nota Bain Capital, avesse salvato da un fallimento quasi sicuro le indebitate olimpiadi invernali di Salt Lake City.

Il Presidente Obama è una brava persona, ma non sa come affrontare la crisi, Mitt Romney sì”. Questo in sostanza il messaggio su cui il candidato mormone ha puntato per risalire nei sondaggi.

La sua condotta come CEO alla controversa Bain Capital era già stata criticata durante le primarie repubbliane, quando l’ex avversario (ed ora grande sostenitore) Newt Gingrich rilasciò uno spot dai toni drammatici chiamato “When Mitt Romney came to town”. Decine di Americani della cosiddetta “middle class” descrissero come Mitt Romney avesse distrutto aziende, fatto emigrare la produzione all’estero, lasciato tantissime persone senza un lavoro né un reddito, né una casa. “Mi dispero a pensare come io abbia perso la mia casa a causa di un uomo che possiede quindici case” affermò una anziana signora in lacrime.

La campagna di Romney descrisse lo spot come “falso” e “disonesto” e quando Gingrich si ritirò dalle primarie, non se ne parlò più. Fino ad oggi. E’ vero, David Stockman si dimise nel 1985 in polemica col Presidente Reagan per l’inarrestata crescita del debito pubblico, ma rimane ancora uno degli economisti più apprezzati in campo repubblicano, lui che fu giovanissimi studente prodigio ad Harvard e altrettanto giovane deputato Repubblicano per il Michigan.

Già ad agosto ebbe modo di criticare la scelta di Paul Ryan come candidato alla vicepresidenza dicendo della sua proposta di budget: “his maths doesn’t add up” (i suoi conti non tornano), ed ora l’affondo ancora più grave: “Il ruolo di Mitt Romney alla Bain Capital era uno soltanto: comprare aziende in crisi, spedire i posti di lavoro all’estero, venderne gli asset per farle apparire solide e poi venderle, un minuto prima che crollassero”, in una sola parola: “crony capitalism”. Parole durissime, che non lasciano spazio ad interpretazioni, soprattutto quando a pronunciarle è un repubblicano. Qualche giornalista si è anche spinto ad affermare che, off the records, Stockman abbia confermato che anche Reagan pensasse la stessa cosa di quel giovane imprenditore mormone che sarebbe diventato, dopo pochi anni, governatore del Massachusetts.

Non è ancora chiaro che impatto avrà questa dichiarazione sulla campagna elettorale. Stasera a New York Romney ed Obama si incontreranno per il secondo dibattito, che le affermazioni di Stockman, assieme a quelle sul 47%, possano diventare tema di discussione?

Mitt Romney spera sicuramente di no. 

L'autore: Daniele Curcio

Studente in Economia e Business Internazionale alla Università Bocconi di Milano, è appassionato di politica Americana sin da giovane. Durante i suoi numerosi viaggi negli Stati Uniti ha avuto modo di approfondire i suoi studi nel settore. Consigliere di Municipio nel Comune di Brescia dal 2008. Caporedattore della sezione Esteri di Termometro Politico, sezione americhe e english version
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