Se Bersani imita il Cav, sbagliando

Pubblicato il 4 Settembre 2012 alle 11:04 Autore: Andrea Turco
bersani e grillo

“Pirla chi dice che sono nemico della rete”. Il linguaggio forte, per usare un eufemismo, del leader Pd, Pier Luigi Bersani, sa di déjà vu. L’insulto nei confronti di chi la pensa diversamente è (purtroppo) sempre più frequente nella dialettica politica odierna: era stato sdoganato nemmeno sei anni fa da Silvio Berlusconi.

Memorabile fu il suo exploit sul finale di campagna elettorale 2006: “Ho troppa stima dell’intelligenza degli italiani per pensare che ci siano in giro così tanti coglioni che possano votare contro i propri interessi”. La sortita dell’ex premier, dovuta anche allo stress provocato dai sondaggi che lo vedevano in svantaggio sul rivale dell’Unione, Romano Prodi, provocò accese polemiche che infiammarono un clima politico già rovente. Il Cav ricadde in tentazione cinque anni dopo quando definì “senza cervello” chi avesse votato Giuliano Pisapia e Luigi De Magistris. Due dichiarazioni infelici che non portarono fortuna a Berlusconi. Infatti perse elezioni prima, e Milano e Napoli poi.

Due fulgidi esempi che dovrebbero far drizzare le antenne al leader Pd che invece si è lasciato trascinare in una querelle al vetriolo con il fondatore del Movimento 5 Stelle, Beppe Grillo. Un botta e risposta non certo tra gentleman, iniziato con l’attacco di Bersani al comico, al grido di “fascisti del web” e culminato con un bonario (ma non troppo) “pirla”. Ad onor del vero ad esacerbare i toni dello scontro dialettico tra Pd e Grillo aveva provveduto quest’ultimo che aveva affibbiato la nomea di “zombie” al segretario democratico salvo poi rincarare la dose affermando che “Bersani non è fascista ma un fallito e piduista”. Ma se il linguaggio triviale è uno dei punti di forza e di amalgama del comico genovese lo stesso non si può dire per Bersani. Il leader Pd dovrebbe evitare di usare il turpiloquio come  risposta agli attacchi dell’avversario.

bersani e grillo

Se Bersani vuole davvero dimostrare di essere una reale e migliore alternativa al Movimento 5 Stelle e avvicinare l’elettorato moderato stanco di battibecchi e liti da bar, cominci ad ignorare gli insulti che provengono dal web e si smarchi dal clima torbido e volgare che ormai attanaglia la politica italiana da quasi 20 anni. Ne gioverà lui, il Pd, e soprattutto il disilluso elettore italiano.

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L'autore: Andrea Turco

Classe 1986, dopo alcune esperienze presso le redazioni di Radio Italia, Libero Quotidiano e OmniMilano approda a Termometro Politico.. Dal gennaio 2014 collabora con il portale d'informazione Smartweek. Su Twitter è @andreaturcomi
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