Riaperture e cronoprogramma: tutte le date da tenere d’occhio

Pubblicato il 21 Aprile 2021 alle 12:03 Autore: Claudio Garau
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Riaperture e cronoprogramma: tutte le date da tenere d’occhio

Tra gli elementi cruciali del nuovo decreto Covid del Governo, che dovrà fare il punto della situazione, per chiarire a tutti i cittadini quali saranno le regole da seguire nel prossimo periodo, non trova spazio soltanto la questione spostamenti tra Regioni. Questi ultimi finora sono stati limitati non poco in ragione della recrudescenza della pandemia tramite le varianti, e in ragione di una campagna vaccinale iniziata in modo rallentato.

Ora che i dati risultano essere un po’ più confortanti e in qualche modo fanno sperare per il futuro e la stagione estiva, ecco che emerge tutta l’importanza di stabilire, nero su bianco e con chiarezza, un vero e proprio calendario riaperture, una sorta di cronoprogramma, che consenta a lavoratori e a privati cittadini di poter tornare alla normalità delle attività quotidiane, di lavoro, svago o tempo libero.

Cerchiamo dunque di capire come sarà articolato il calendario riaperture, focalizzandoci su quelle che saranno le date chiave da segnare sul calendario, da qui alle prossime settimane.

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Riaperture nella gradualità e con ‘rischio ragionato’

Il quadro della situazione impone insomma di adottare delle novità di rilievo che consentano agli esercenti di tornare a lavoro e alle persone di riappropriarsi di alcuni spazi negati dalle regole anticovid, valevoli finora.

Draghi e la squadra di governo stanno appunto ragionando sui dettagli del nuovo decreto Covid, in arrivo tra pochi giorni. In particolare, la linea delle riaperture sta ormai prevalendo, anche su impulso dei partiti di centro-destra all’interno della maggioranza di Governo, ossia la cosiddetta ‘ala aperturista’, che finora si è scontrata con il fronte dei ‘rigoristi’ (PD, M5S e Leu). La prima data di riferimento sarà il 26 aprile, che vedrà il ritorno delle zone gialle, con una significativa novità: sarà data precedenza alle attività all’aperto, a cominciare dalla ristorazione con tavoli all’aperto, sia per le ore di pranzo che per quelle di cena.

La decisione sulle riaperture è certamente di natura politica, ma si fonda – anche e soprattutto – sull’evoluzione del quadro epidemiologico nel paese. Il Premier, proprio in questi giorni, ha spiegato che le riaperture derivano dall’assunzione di un ‘rischio ragionato‘, collegato al parere degli scienziati e degli esperti nel campo medico, i quali sono giunti alla conclusione che il rischio di contagio da Covid – all’aria aperto – è ridotto. Certamente, ciò potrà essere foriero di polemiche e discussioni nelle prossime settimane, se pensiamo che finora la tesi sostenuta dai virologi era quella di una consistente probabilità di contagio anche all’aperto, senza l’adozione di adeguate precauzioni.

Potranno dunque riaprire ristoranti, cinema, palestre, teatri, con misura di limitazione di capienza, prefissate dal Comitato tecnico scientifico. Anche i musei potranno riaprire le porte ai turisti. Le novità saranno incluse in un decreto Covid ad hoc che il Consiglio si appresta a varare entro pochi giorni e che farà luce anche sulle nuove regole relative agli spostamenti tra regioni.

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Le date della ripartenza del paese: ecco il cronoprogramma

Di seguito, schematizziamo per ovvie esigenze di sintesi e chiarezza, quelle che saranno le date di riferimento delle riaperture. Eccole di seguito:

  • 26 aprile:
    • nelle aree gialle della penisola – dal 26 aprile e per tutto maggio – sarà possibile pranzare o cenare esclusivamente nei luoghi di ristorazione con tavoli all’aperto;
    • possibili le attività nelle strutture ricettive senza vincoli di orario, ma soltanto per i clienti che pernottano;
    • gli spostamenti saranno liberi tra regioni gialle;
    • tra regioni di colori diversi lo spostamento sarà ammesso con un pass apposito;
    • la riapertura delle scuole di ogni ordine e grado in presenza sarà valevole per le zone gialle e arancioni;
    • in zona rossa invece le lezioni saranno in presenza fino alla terza media, mentre per quanto riguarda le scuole superiori, l’attività sarà almeno al 50% in presenza e al 50% a distanza.
    • sport ammesso solo all’aperto, anche se di contatto (ma varrà il divieto di usare gli spogliatoi);
    • riaprono teatri, sale da concerto e cinema, ma con posti a sedere pre-assegnati, distanza di almeno un metro tra i presenti e una capienza massima che non supera il 50% del totale;
    • sì agli spettacoli all’aperto nelle zone arancioni e rosse, ma anche al chiuso nelle aree gialle della penisola.
  • primo maggio:
    • in area gialla da sabato primo maggio sarà ammesso l’ingresso del pubblico in strutture all’aperto fino a un massimo di 1000 spettatori. Al chiuso fino a un massimo di 500 spettatori. Ciò per quanto riguarda tutti gli eventi sportivi ritenuti di interesse nazionale da parte di Coni e Cip;
    • Attenzione però: per assistere agli eventi, sarà obbligatorio l’uso di mascherine Ffp2.
  • 15 maggio:
    • riaprono i centri commerciali anche nei giorni festivi;
    • gli stabilimenti balneari dovrebbero riaprire le loro attività, in vista della stagione estiva;
    • riaperture piscine, ma esclusivamente se si tratta di strutture all’aperto.
  • primo giugno:
    • bar e ristoranti riaprono anche negli spazi chiusi, nelle zone gialle, ma esclusivamente per gli orari del pranzo.
    • nelle zone arancioni e rosse saranno conservate maggiori restrizioni, con la possibilità dell’asporto e della consegna a domicilio;
    • permangono le regole di distanziamento fra clienti e tavoli;
    • piscine e palestre riaprono anche al chiuso;
    • torna il pubblico negli stadi e nei palazzetti per gli eventi sportivi, con capienza non oltre il 25%.
  • primo luglio:
    • potranno nuovamente offrire i loro servizi al pubblico anche gli stabilimenti termali. 
    • riaperture dei parchi tematici, delle fiere, dei convegni e dei congressi.

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L'autore: Claudio Garau

Laureato in Legge presso l'Università degli Studi di Genova e con un background nel settore legale di vari enti e realtà locali. Ha altresì conseguito la qualifica di conciliatore civile. Esperto di tematiche giuridiche legate all'attualità, cura l'area Diritto per Termometro Politico.
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