Poste Italiane risponde alla pandemia: più investimenti e dividendi. Il piano

Pubblicato il 19 Marzo 2021 alle 12:48 Autore: Claudio Garau
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Poste Italiane risponde alla pandemia: più investimenti e dividendi. Il piano

L’intenzione di Poste Italiane è quella di reagire agli effetti della pandemia sul tessuto economico nazionale, e vuole farlo nell’immediato. Infatti, la parola d’ordine – per la società per azioni italiana – è accelerare sulla crescita. Il gruppo diretto da Matteo Del Fante ha detto sì al nuovo piano industriale 2021-2024: in esso, è rivista al rialzo la politica dei dividendi e si intende incrementare l’impegno per gli investimenti, che in questi 4 anni corrisponderanno a qualcosa come 3,1 miliardi. La chiave del successo del piano è individuata soprattutto nella ‘sostenibilità’ e nell”innovazione’.

Nel grande progetto del gruppo c’è infatti anche l’obiettivo di raggiungere zero emissioni nette di C02 entro il 2030. Non è finita qui: si registra il debutto del gruppo nell’energia. In arrivo un’offerta di servizi energetici attraverso il fintech. Vediamo dunque più nel dettaglio come Poste Italiane intende muoversi per accelerare la ripresa.

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Poste Italiane: gli obiettivi-chiave entro il 2024

Poste Italiane ha reso noto il nuovo piano strategico con scadenza nel 2024, che in verità non è cosa completamente nuova, ma prosegue nel percorso di crescita sostenibile e profittevole già intrapreso negli anni scorsi. Nel dettaglio, il piano continuerà a dare opportunità di crescita coordinate in tutti i settori del business in cui il gruppo è al momento attivo. Tra i vari target strategici, il gruppo ha fatto notare la rilevanza dell’obiettivo dello sviluppo della rete logistica lungo tutta la catena del valore, per ambire a tutto il potenziale di crescita legato al mercato dei pacchi. Poste Italiane ha poi precisato che: “Entro il 2025, oltre il 50% dei ricavi nel settore Corrispondenza e Pacchi sarà generato dal business dei pacchi (20% nel 2017)“. Insomma, si tratta di cavalcare l’ondata di crescita del mercato dei pacchi ben evidenziata nel 2020, con la cifra record di 210 milioni di pezzi consegnati in nell’anno solare. Con picchi di più di un milione in un giorno.

Inoltre, Poste Italiane punta a diversificare il portafoglio dei clienti tramite un’ampia varietà di prodotti di risparmio, di assicurazione e di investimento, e con una ancora più avanzata architettura di piattaforma tecnologica.

Investimenti corposi e dividendi in crescita all’orizzonte

Recentemente, Poste Italiane ha anche dato significative indicazioni sulla politica dei dividendi che sarà adottata, da qui in avanti. Essa sarà correlata alla performance del gruppo e il dividendo per azione, per quest’anno, sarà garantito e pari a 0,55 euro (in crescita del 14 per cento rispetto al 2019). Pertanto, si stima una crescita della cedola pari al 6%, superiore dunque al 5% annuo previsto dal precedente piano.

La società, inoltre, conserverà i pagamenti al centro e svilupperà il business, nella finalità di dare ai clienti servizi a maggior valore aggiunto, tra quali l’offerta energia che partirà dall’inizio del prossimo anno. Non deve dunque stupire che il piano strategico in oggetto sarà sostenuto dal un corposo programma di investimenti, mirando sempre e comunque all’innovazione in tutti i segmenti di attività – con 3,1 miliardi di euro nell’arco del piano – e conservando un equilibrio tra il valore degli investimenti e quello dei ricavi. D’altra parte, per il buon esito del piano, saranno necessarie, da un latom una gestione aziendale efficiente e, dall’altro, una strategia dei costi conservativa.

Poste Italiane: quali sono i target finanziari del Gruppo?

La società punta ad arrivare a fine piano strategico, ossia entro il 2024, ad aver totalizzato ricavi corrispondenti a circa 12,7 miliardi di euro, partendo dai 10,5 miliardi del 2020. Un vero e proprio progetto di crescita organica, che si lega alla ricerca della miglior efficienza in tutti i settori in cui il Gruppo opera. Il risultato operativo è stimato in crescita a 2,2 miliardi di euro dagli 1,5 miliardi dello scorso anno, mentre l’utile netto è previsto a 1,6 miliardi di euro (aumento del 6%), dagli 1,2 miliardi contabilizzati nel 2020, in virtù della razionalizzazione dei costi del gruppo e all’incremento dei ricavi.

Non solo: Poste Italiane intende far crescere anche il patrimonio netto nell’arco del piano strategico, fino al 2024. In effetti, la maxi iniziativa del Gruppo non può che fondarsi, evidentemente, su una solida struttura del capitale.

Peraltro, i servizi assicurativi di Poste Italiane conserveranno una solida posizione patrimoniale, rappresentata da un coefficiente di solvibilità al di sopra del 200%, ossia di molto superiore ai requisiti normativi. Anzi, secondo le stime, nel settore assicurativo i ricavi saranno destinati a salire ulteriormente da 1,64 a 2,7 miliardi, con la raccolta premi nel ramo Vita che aumenterà da 16,7 a 26,5 miliardi di euro.

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Nel piano strategico spazio anche alla vendita di energia

Per Poste Italiane è necessario altresì puntare sul un settore in forte crescita come quello della telefonia mobile e dei pagamenti digitali. In questo contesto, il Gruppo intende allargarsi attraverso il nuovo business dell’energia. Si pensa a nuove offerte di servizi energetici, sfruttando il fintech o ‘tecnofinanza’, ossia la progressiva innovazione tecnologica nei servizi finanziari.

Gli operatori del settore sviluppano infatti, giorno dopo giorno, nuove tecnologie per rivoluzionare il mondo dei mercati finanziari, delle banche tradizionali e delle assicurazioni. Ed anche su questa onda di innovazione, Poste Italiane intende puntare nei prossimi anni. Secondo le stime del Gruppo, i ricavi potranno salire da 0,74 miliardi a 1,6 miliardi e si prevede che il portafoglio carte emesse salga a 29,6 milioni (10,7 milioni gli e-wallet digitali). Nel periodo 2021-2024 anche incentivi all’esodo di personale per 100 milioni di euro.

Concludendo, quel che emerge con nettezza dall’ultimo piano strategico, è l’intenzione di Poste Italiane di muoversi trasversalmente e in più settori, per contribuire ad una effettiva ripresa dell’economia italiana. Staremo a vedere se i risultati reali corrisponderanno alle previsioni.

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L'autore: Claudio Garau

Laureato in Legge presso l'Università degli Studi di Genova e con un background nel settore legale di vari enti e realtà locali. Ha altresì conseguito la qualifica di conciliatore civile. Esperto di tematiche giuridiche legate all'attualità, cura l'area Diritto per Termometro Politico.
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