Pendenze Agenzia delle Entrate: cosa sono e come si possono vedere

Pubblicato il 2 Febbraio 2021 alle 12:52 Autore: Claudio Garau
Cartelle esattoriali nulle quando non si devono pagare e perché

 Pendenze Agenzia delle Entrate: cosa sono e come si possono vedere 

Conoscere le proprie pendenze nei confronti dell‘Agenzia delle Entrate, ovvero capire a quanto corrisponde l’ammontare dei propri debiti verso il Fisco, è di vitale importante per ogni cittadino contribuente.

Potrebbe sembrare strano, ma non capita di rado che i contribuenti non siano a conoscenza di avere dei debiti con l’Agenzia delle Entrate. Infatti, sebbene la prassi imponga che le cartelle esattoriali siano notificate al contribuente, al fine di informarlo di avere dei debiti, possono sussistere dei casi in cui le cartelle non sono di fatto notificate. Ad esempio ciò si verifica laddove la notifica da parte dell’Agenzia delle Entrate sia stata fatta pervenire a persona diversa, o se la stessa notifica non è stata ultimata, a causa di inconvenienti nel sistema d’inoltro. In buona sostanza, il fatto che non arrivi a casa una cartella di pagamento, non significa per forza non avere un debito.

Che fare allora per scoprire se bisogna versare una qualche somma al Fisco? Dove andare a vedere? Vediamolo di seguito.

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Agenzia delle Entrate: da dove derivano le morosità?

Le pendenze o debiti nei confronti del Fisco riguardano milioni di cittadini italiani: in particolare, il contribuente deve del denaro non ad Agenzia Entrate Riscossione, ma all’Agenzia delle Entrate, ossia allo Stato. La prima è dunque il braccio operativo dell’Amministrazione finanziaria, ossia la struttura che fa il ‘lavoro sporco’ per conto degli uffici del Fisco.

La natura dei debiti, e dunque delle pendenze, va dettagliata: infatti, i contribuenti di solito non hanno veri e propri debiti legati al prestito di denaro a credito. Piuttosto, le morosità attengono a mancati pagamenti di alcune somme collegate ad enti pubblici. Si tratta ad esempio di:

  • imposte non versate
  • multe non pagate
  • tasse non pagate

Il meccanismo tipico prevede che le cartelle esattoriali siano recapitate a casa del cittadino debitore, laddove sia stato accertato un debito non saldato o pendenza verso il Fisco. Grazie a queste cartelle il cittadino può rendersi conto di dovere dei soldi all’Agenzia delle Entrate per la Riscossione, e può attivarsi per il pagamento.

Le modalità di pagamento non sono complesse. Infatti, alla cartella esattoriale notificata, di solito è allegato un RAV, che è possibile pagare in banca o anche alle poste. Ma non solo: i pagamenti di quanto dovuto al Fisco, si possono anche compiere con i servizi di home banking, o con bonifico se l’interessato vive all’estero.

A chi rivolgersi per estinguere il debito?

La differenza essenziale tra Agenzia delle Entrate e Agenzia Entrate Riscossione è data dal fatto che la prima accerta il reddito dei contribuenti e fa i relativi controlli, verificando se i pagamenti delle tasse sono avvenuti e se sono corretti. La seconda interviene soltanto dopo che la prima ha constatato un’irregolarità e ha diffidato il contribuente a versare il denaro. Se questi non adempie ai propri doveri, Agenzia delle Entrate dà la delega ad Agenzia delle Entrate Riscossione per l’avvio del pignoramento dei beni del debitore, previa notifica della citata cartella esattoriale.

Attenzione però: fino al momento in cui quest’ordine non è dato – e ciò avviene laddove Agenzia delle Entrate invii ad Agenzia Entrate Riscossione il cosiddetto “ruolo”, vale a dire un documento relativo al proprio credito non riscosso – il contribuente può estinguere il proprio debito versando il dovuto ad Agenzia delle Entrate. Ne consegue che ad essa può rivolgersi per conoscere la propria posizione debitoria.

Ma, una volta che il ruolo è di fatto consegnato ad Agenzia Entrate Riscossione, il contribuente dovrà invece fare riferimento a quest’ultima per estinguere il proprio debito.

Come capire se si hanno pendenze?

Come accennato, succede non di rado che la burocrazia degli uffici statali si inceppi. E può accadere dunque che molte cartelle esattoriali non siano notificate, con la conseguenza che il debitore non si rende conto di essere in questa condizione.

Il punto è che una cartella non notificata corrisponde ad una cartella ignorata, e con essa i collegati solleciti: insomma il rischio di trovarsi di fronte ad un improvviso pignoramento di beni mobili o immobili è tutt’altro che remoto. E la beffa è non sapere il perchè dell’iter a proprio danno.

Va da sè allora che per scoprire con esattezza e tempestività se si hanno delle pendenze verso il Fisco, è il caso di rivolgersi ad ambo gli uffici, ossia Agenzia delle Entrate e Agenzia Entrate Riscossione.

Controllo presso Agenzia delle Entrate

Per quanto riguarda il primo ufficio, l’interessato si deve recare presso il più vicino ufficio di Agenzia delle Entrate e presentare – anche tramite commercialista – un’istanza di accesso agli atti amministrativi, per sapere qual è la propria posizione debitoria.

Attenzione però: il contribuente e debitore può venire a conoscenza dei soli debiti già accertati, ossia legati a procedimenti amministrativi conclusi con l’accertamento dell’evasione. Infatti, i controlli ancora in essere non saranno consultabili.

Controllo presso gli uffici della Riscossione

Se il contribuente intende ragionevolmente rivolgersi anche a questi uffici, per verificare le eventuali pendenze con Agenzia Entrate Riscossione, è necessario domandare il cosiddetto estratto di ruolo. Esso in buona sostanza è un documento in cui sono indicate tutte le cartelle (notificate) e non pagate. 

Vi sono due modalità per ottenere il citato estratto di ruolo:

Per quanto riguarda la seconda modalità, si potrà accedere ai servizi online attraverso Carta d’identità elettronica, servizi Inps online, Fisco online o Spid.

L’estratto conto debitorio include tutti gli eventuali debiti del cittadino nei confronti dello Stato. Esso è strutturato come un tipico estratto conto della banca, da cui si possono vedere tutti i propri movimenti.

Se ti interessa saperne di più sulla Carta d’identità elettronica per l’accesso al fisco online, clicca qui.

Se l’interessato trova notificato un debito, troverà anche le seguenti informazioni:

  • numero di documento (che identifica chiaramente la cartella esattoriale)
  • descrizione del documento;
  • nome dell’ente creditore;
  • data di ricezione;
  • importo da versare.

Concludendo, dato il non sempre tempestivo ed efficace funzionamento della macchina burocratica e del Fisco italiano, non appare scelta inopportuna quella di attivarsi per i controlli citati.

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L'autore: Claudio Garau

Laureato in Legge presso l'Università degli Studi di Genova e con un background nel settore legale di vari enti e realtà locali. Ha altresì conseguito la qualifica di conciliatore civile. Esperto di tematiche giuridiche legate all'attualità, cura l'area Diritto per Termometro Politico.
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