Consultazioni governo: calendario e orari. La diretta di Tp

Pubblicato il 27 Gennaio 2021 alle 11:31
Aggiornato il: 29 Gennaio 2021 alle 21:24
Autore: Guglielmo Sano
Crisi di governo: incarico a Draghi. Cosa succede adesso?

Consultazioni governo: calendario e orari. La diretta di Tp

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Continuano le consultazioni al Quirinale dopo le dimissioni del Presidente del Consiglio Conte.


20.00 L’incontro tra Mattarella e Fico in corsa da circa mezz’ora. Al Presidente della Camera è stato dato il compito di valutare le possibilità di ricomporre la maggioranza che già sosteneva il governo Conte Bis e poi tornare a riferire l’esito delle trattative nella giornata di martedì 2 febbraio.

19.00 Toni duri quelli usati dal Presidente della Repubblica al termine delle consultazioni: il Quirinale ha scelto di affidare un mandato esplorativo al Presidente della Camera Roberto Fico perché il paese nel mezzo di una crisi sanitaria, economica e sociale non può permettersi di perdere tempo. La possibile maggioranza individuata dal Colle è quella che ha già sostenuto il Conte Bis

17.45 Il Movimento 5 Stelle apre ad Italia Viva: era il segnale che i commentatori aspettavano dopo le parole dure di Di Battista (in sostanza, meglio andare al voto che capitolare). Ora, a meno che Renzi non si impunti sulla rimozione di Conte da Palazzo Chigi ma anche su un argomento divisivo come l’attivazione del Mes si apre uno spiraglio per la ricomposizione della maggioranza. Nel giro di poche ore Mattarella dovrebbe annunciare la sua decisione: potrebbe affidare un mandato esplorativo al Presidente della Camera Fico per non far arroccare Italia Viva al tavolo delle trattative. Una strada tortuosa per non “bruciare” Conte.

17.30 La sensazione, mentre si aspetta che la delegazione 5 stelle termini il colloquio con Mattarella, è che non basterà questo giro di consultazioni per risolvere il rebus nuovo governo: il Conte Ter ha la strada in salita ma sembra un po’ una scelta obbligata, a tal proposito, non si può escludere che venga dato un “mandato esplorativo” al Presidente della Camera Fico per condurre trattative più “distese” con Italia Viva. Intanto, le indiscrezioni riferiscono di un’esplicito “ordine” di Mattarella: abbassare i toni dello scontro ma anche smussare le richieste.

16.30 Al termine del giro di consultazioni probabilmente il Quirinale si prenderà un po’ di tempo per decidere il da farsi. D’altra parte, sembra prendere quota la possibilità di affidare un “mandato esplorativo” al Presidente della Camera: Fico sembra essere stato individuato come la personalità adatta per non fare arroccare Italia Viva nelle trattative volte a ricomporre la maggioranza che ha già sostenuto il Conte bis. Da segnalare che all’interno del Movimento 5 Stelle comincia a prendere campo la posizione di Di Battista: piuttosto che cedere a Renzi meglio il voto.

13.30 Oggi, venerdì 29 gennaio 2021, è l’ultimo giorno di #consultazioni al Quirinale: è arrivato il turno di centrodestra e Movimento 5 Stelle ma a tenere banco è ancora la “questione” Italia Viva. Renzi vuole dare l’impressione di aver chiuso definitivamente alla possibilità di rientrare in maggioranza, d’altra parte, gli esponenti di spicco del suo partito continuano a ripetere che non sono stati posti “veti” sui nomi per Palazzo Chigi (in pratica, anche Conte andrebbe bene a patto che si parli di “contenuti”). Insomma, la strada verso il Conte Ter si annuncia in salita ma la “compattezza” di M5S e Pd sul Presidente del Consiglio dimissionario sembra averlo “blindato” in vista delle trattative – probabilmente lunghe e difficili – con lo stesso Renzi.


19.30 Emergono nuove indiscrezioni sulle consultazioni: durante l’incontro con Mattarella, Renzi avrebbe chiesto l’assegnazione di un “mandato esplorativo” ad una personalità diversa da Conte, probabilmente il Presidente della Camera Fico (dovrebbe aver fatto anche il nome di Draghi).

Prima del colloquio al Quirinale, Conte avrebbe chiamato lo stesso Renzi per vagliare la sua disponibilità a trattare sulla formazione di un ConteTer: il Presidente del Consiglio dimissionario avrebbe incassato un netto rifiuto.

In questo momento, quindi, pare essere stata affossata la possibilità di rivedere Conte a Palazzo Chigi. D’altra parte, lo stesso Conte sembra il “punto di equilibrio” più semplice da trovare per uscire dalla crisi: insomma, individuare un nuovo nome che vada a bene a tutti richiederebbe troppo tempo e il Colle non intende concederne (in breve, si torna al voto). Detto ciò, non si può nemmeno escludere che la chiusura di Italia Viva sia solo parte di una trattativa ancora in corso

18.45 Si conclude la seconda giornata di consultazioni, forse la più importante visto che al Quirinale si è recata la delegazione di Italia Viva. Il partito di Renzi sembra essere ancora l’ago della bilancia della crisi. Infatti, sebbene il gruppo dei “volenterosi” stia crescendo (forse è giunto a quota 15 membri al Senato), Conte non sembra poter comunque contare su una maggioranza solida a Palazzo Madama, requisito fondamentale fissato dal Colle per dare un nuovo incarico al Presidente del Consiglio dimissionario.

Dunque, considerando che si può dire fallito il progetto di sostituire i voti di IV con quelli di una “quarta gamba” e che, nel frattempo, pare tramontare anche l’ipotesi larghe intese con Forza Italia (ostacolata sia da Dem che 5 Stelle, sarebbe gradita solo a Conte), pare che l’uscita dall’impasse passi essenzialmente attraverso le trattative per ricomporre la maggioranza che già sosteneva il Conte bis.

Renzi, insomma, ributta la palla nel campo di M5S, Pd e LeU: Italia Viva è disposta a ricomporre lo strappo (non sembra sia stato posto un veto sul nome di Conte per Palazzo Chigi, anche se una preferenza per Mario Draghi dovrebbe essere stata esplicitata a Mattarella) ma solo dopo aver contrattato nuove condizioni di convivenza. Tra queste, forse, l’utilizzo del Mes, sicuramente riaprire la discussione sul Recovery Plan ma anche – nonostante lo si neghi – la ridistribuzione di posizioni “cardine” (a partire dalla Giustizia).

13.25 Continuano le consultazioni al Quirinale: dopo il primo giorno giocato sostanzialmente a “carte coperte”, i partiti cominciano a restituire dei segnali più chiari. Pd e M5S fanno quadrato su Conte e rifiutano la mano tesa da Italia Viva per formare una maggioranza guidata da una personalità diversa. Nel frattempo, anche il centrodestra spinge per un nome diverso a Palazzo Chigi (solo Fratelli d’Italia continua a chiedere il ritorno alle urne). Il gruppo dei “volenterosi” potrebbe aver raggiunto quota 15 componenti al Senato. Il nostro approfondimento:

11.30 Secondo giorno di consultazioni. Al Quirinale risalgono le quotazioni di un nuovo incarico a Conte ma non si possono escludere anche altri scenari. Ne abbiamo parlato meglio in questo articolo


18.00 Anche il Presidente della Camera Fico, dopo quello del Senato Casellati, a colloquio con Mattarella. Come da prassi in questi casi, né l’una né l’altra carica istituzionale rilasceranno dichiarazioni alla stampa. Intanto il Quirinale annuncia che il nuovo gruppo parlamentare “Europeisti” verrà ricevuto domani in tarda mattinata. I “volenterosi” affermano di essere in crescita: molti parlamentari, in pratica, avrebbero assicurato di volersi unire a loro (anche se ancora non sono “usciti allo scoperto”). Da Pd e M5S si continua a fare solo il nome di Conte per Palazzo Chigi nonostante qualche tentennamento (se l’unica alternativa fosse il voto si valuterebbero altri nomi par di capire). Ufficialmente strada sbarrata a un ritorno in maggioranza di Italia Viva: i renziani continuano, però, a rimanere in ascolto.

16.46 Le consultazioni cominceranno a breve: prima salirà al Colle il Presidente del Senato Casellati, poi sarà il turno del Presidente della Camera Fico. Intanto, alcune considerazioni “a bocce ferme” sulla crisi in corso:

  • Anche se l’ipotesi di varare un Conte ter sembra essere ancora la più probabile pare stia perdendo quota nelle ultime ore. Nonostante la formazione del gruppo dei “volenterosi” al Senato denominato “Europeisti Maie Centro democratico”, a breve si formerà anche alla Camera, il Presidente del Consiglio dimissionario non sembra avere i numeri per governare stabilmente. In pratica, il nuovo esecutivo potrebbe contare sugli stessi numeri incassati all’ultima fiducia Senato (156 voti a favore, 154 non contando i senatori a vita presenti in aula in quell’occasione).
  • In una situazione del genere i voti di Italia Viva restano fondamentali: non si può escludere che, alla fine, diversi renziani scelgano di passare dalla parte d Conte ma nemmeno che l’intero partito rientri in maggioranza.
  • Intanto, sui social, anche Conte ha cominciato ad aprire alla possibilità di non ritornare a Palazzo Chigi. M5S, Pd e LeU continuano a proporre il suo nome ma, anche per evitare il ritorno alle urne, sembrano disposti a valutare altri nomi – evidentemente meno divisivi – per la Presidenza del Consiglio.

12.50 Considerando che una quadra sulla prossima maggioranza, alla fine, dovrebbe essere trovata e che, parallelamente, sembra aver perso quota l’ipotesi di un ritorno al voto, le strade per uscire dall’attuale crisi al buio aperte paiono limitate. ConteTer o nuovo Presidente del Consiglio? Ne abbiamo parlato meglio in questo articolo

11.30 Dopo le dimissioni del Presidente del Consiglio Conte, comincia un nuovo giro di consultazioni al Quirinale! Appuntamento alle 17 con il colloquio tra Mattarella e la Casellati (scendi in basso per il calendario completo). Nel frattempo, seguiremo gli aggiornamenti provenienti dal mondo politico.

I partiti salgono al Colle

L’articolo 92 della Costituzione italiana assegna al Presidente della Repubblica il compito di nominare il Presidente del Consiglio dei Ministri (e su sua proposta i ministri stessi). La Carta fondamentale non entra nel dettaglio della procedura con cui tale nomina deve avvenire: la prassi istituzionale, nel corso del tempo, si è consolidata appunto nella formula delle consultazioni. Queste consistono in dei colloqui tra il Capo dello Stato e i partiti in Parlamento durante i quali avviene un confronto sulle possibilità di formazione di una maggioranza.

Una volta appurate queste possibilità il Colle individua una personalità in grado di ottenerne la fiducia alla Camera e al Senato. Quindi, sempre il Presidente della Repubblica assegna direttamente l’incarico di formare un governo o un cosiddetto pre-incarico o incarico con riserva. In tal caso, la personalità individuata conduce a sua volta un giro di consultazioni con i partiti per vagliare la loro disponibilità a votare la fiducia. Se questo dialogo si conclude con esito positivo, il pre-incaricato torna al Quirinale per sciogliere la riserva, dunque, accettare l’incarico di formare un governo.  

Consultazioni: il calendario

Comincia un nuovo giro di consultazioni al Quirinale dopo le dimissioni del Presidente del Consiglio Conte. Diffuso dal Colle il calendario dei colloqui, si comincia subito dopo le celebrazioni del Giorno della Memoria:

Mercoledì 27 gennaio

  • Ore 17 – Presidente del Senato Casellati
  • Ore 18 – Presidente della Camera Fico

Giovedì 28 gennaio

  • Ore 10 – Gruppo “Per le Autonomie”
  • Ore 10.30-12.30 e 16.00-16.45 Gruppi Misti di Camera e Senato
  • 16.45 Liberi e Uguali
  • 17.30 Italia Viva-Psi del
  • 18.30 Partito Democratico

Venerdì 29 gennaio

  • 16.00 Fratelli d’Italia, Lega, Forza Italia-Udc, Rappresentanti “Idea e Cambiamo” e “Noi con l’Italia”
  • 17.00 Movimento 5 stelle

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L'autore: Guglielmo Sano

Nato nel 1989 a Palermo, si laurea in Filosofia della conoscenza e della comunicazione per poi proseguire i suoi studi in Scienze filosofiche a Bologna. Giornalista pubblicista dal 2018 (Odg Sicilia), si occupa principalmente di politica e attualità
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