Ore di ferie e permessi in un mese: ecco come si calcolano

Pubblicato il 11 Gennaio 2021 alle 11:50 Autore: Claudio Garau

 Ore di ferie e permessi in un mese: ecco come si calcolano

Uno dei diritti fondamentali del lavoratore, oltre alla retribuzione per la prestazione svolta e a diversi altri, è il diritto alle ferie, ovvero ad ottenere, mensilmente, ore di ferie da poter sfruttare poi nel corso dell’anno, allo specifico scopo di recuperare non soltanto le energie psico-fisiche, ma anche quella rete di relazioni sociali che, talvolta, sono compresse dalle lunghe giornate lavorative.

D’altronde, già più volte abbiamo affrontato il tema delle ferie, giacchè la sua costante rilevanza lo rende primario quando si parla di contratti di lavoro e rapporti di lavoro. Di seguito, in particolare, vogliamo vedere un aspetto essenziale delle ferie, ovvero: come si calcolano le ore di ferie e di permesso in un mese? Scopriamolo.

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Ore di ferie: il contesto di riferimento

Ricordiamolo nuovamente: le ore di ferie costituiscono giornate libere cui ogni lavoratore subordinato, ossia alle dipendenze di un datore di lavoro privato o pubblico, ha diritto. Anzi, si tratta di un diritto fondamentale e irrinunciabile del lavoratore, contemplato nella legge vigente e nella Costituzione, che trova la sua ragion d’essere nella più generale tutela del diritto alla salute di cui all’art. 32 della Costituzione.

Le giornate e le ore di ferie spettano nella misura minima di 4 settimane l’anno, ovvero 26 giornate, giacchè non sono considerate le domeniche o i differenti giorni di riposo settimanale. Ma tutte le 26 giornate (o il numero superiore di cui al CCNL di riferimento) spettano esclusivamente ai dipendenti che hanno lavorato per tutto l’anno solare.

Rimarchiamolo: la contrattazione collettiva può prevedere la maturazione di giornate ulteriori, come ad esempio 30 o 32 giorni, anche in base all’anzianità del lavoratore in questione.

Inoltre, il CCNL applicato, nonché specifiche disposizioni di legge, possono contemplare il diritto a dei riposi aggiuntivi, i cosiddetti ‘permessi‘.

Se ci domandiamo quante ore di ferie e di permessi debbono essere previsti, come minimo, al mese, la risposta la troviamo in diversi fattori. Infatti, più variabili influiscono sulla quantificazione, in relazione al riposo considerato. Tra questi fattori ricordiamo qui:

  • le disposizioni di legge;
  • il CCNL di riferimento;
  • l’orario di lavoro;
  • dimensioni dell’azienda o dell’ente per cui si lavora.

Non solo: sul calcolo delle ore di ferie possono poi influire specifiche tipologie di assenza eventualmente sfruttate in un mese. Come si può notare, dunque, il calcolo delle ferie può essere molto articolato.

Quante ore spettano in un mese al dipendente?

In estrema sintesi, al lavoratore spetta al mese una quota ferie pari a 1/12 delle ferie totali all’anno. Facendo dunque l’esempio più semplice, se un certo CCNL dispone il minimo legale di 26 giornate all’anno di ferie, è attribuito, per ciascun mese lavorato, un rateo di 2,166 giornate di riposo. Ecco dunque come è possibile calcolare le ore di ferie spettanti al lavoratore.

Ragionando in termini generali – si tratta di convertire il rateo o quota mensile di giornate di ferie in ore di ferie, per avere la misura precisa del riposo garantito. Ebbene, considerando l’esempio di cui sopra, ovvero 26 giorni di ferie, con riferimento ad un classico orario contrattuale di 40 ore settimanale organizzati su 6 giorni lavorativi (6,66 ore al giorno) per 52 settimane ogni anno, le ore di ferie annue sono pari al numero convenzionale di ore lavorabili nel corso di un mese, vale a dire 173 ore.

Ne consegue agevolmente che, nell’arco di un mese, al lavoratore spettano circa  14,44 ore di ferie (l’operazione da fare è 6,66 x 2,166).

Come sopra accennato, le ore di ferie non maturano in ipotesi di particolari assenze, tra esse ricordiamo qui, a titolo meramente esemplificativo, le giornate di sciopero, di malattia e infortunio, oltre il periodo di comporto e di cassaintegrazione a zero ore.

I Rol o permessi per la riduzione dell’orario di lavoro

La legge vigente contempla anche la possibilità dei Rol, ossia i permessi remunerati e riconosciuti al dipendente. Tramite essi, il lavoratore può non andare al lavoro per alcune ore: si tratta di un diritto al pari di quello alle ore di ferie e la riduzione dell’orario di lavoro, che determina l’ammontare totale dei permessi, è quantificata su base annua anche in relazione con le mansioni compiute dal lavoratore.

In particolare, i permessi Rol sono maturati ogni mese dal lavoratore che ne può usufruire senza – si badi bene – perdere la retribuzione. Nacquero da una contrattazione collettiva dopo che il noto Protocollo Scotti del 1983 permise alla stessa di disciplinare l’orario di lavoro su base annua.

E’ dunque ciascun CCNL di riferimento a definire la quantità di permessi Rol cui il lavoratore ha diritto annualmente, in rapporto a mansioni e inquadramento del dipendente. Inoltre, i Rol spettano sia ai lavoratori con contratto a tempo determinato che indeterminato, ma esclusivamente se lavorano a tempo pieno, ovvero 8 ore al giorno. E in busta paga, il lavoratore trova il riepilogo della situazione Rol fino al mese di riferimento: maturati, goduti, anno precedente.

Ribadiamolo: detti permessi per riduzione dell’orario di lavoro, o Rol, sono regolati dal CCNL di riferimento, che può disciplinare una diminuzione dell’orario di lavoro su base annua. Essi variano a seconda di fattori come l’inquadramento del dipendente, la sua anzianità lavorativa e le dimensioni aziendali.

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Dunque per sapere quante ore di permesso retribuito sono state maturate ogni mese è necessario leggere con attenzione il proprio contratto. Per esempio, vediamo il CCNL Terziario: nell’articolo 140 è disposto che il dipendente ha diritto a 56 ore di permesso per ciascun anno – se utilizzato in un’azienda con un massimo di 15 dipendenti – che salgono a 72 ore annuali per le aziende con più di 15 dipendenti. Pertanto si tratterà o di 4,67 ore al mese di permessi o di 6 ore, a seconda delle dimensioni dell’azienda in cui si lavora.

Concludendo, non ci si può sbagliare insomma: la risposta sulle ore di ferie al mese e di permesso retribuito si trova nelle norme del diritto del lavoro.

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L'autore: Claudio Garau

Laureato in Legge presso l'Università degli Studi di Genova e con un background nel settore legale di vari enti e realtà locali. Ha altresì conseguito la qualifica di conciliatore civile. Esperto di tematiche giuridiche legate all'attualità, cura l'area Diritto per Termometro Politico.
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