Giornata mondiale salute mentale 2019: perché si festeggia oggi 10 ottobre

Pubblicato il 10 Ottobre 2019 alle 15:23 Autore: Guglielmo Sano
Giornata mondiale salute mentale 2019: perché si festeggia oggi 10 ottobre

Oggi, giovedì 10 ottobre, ricorre la giornata mondiale salute mentale 2019: quest’anno il tema del Mental Health Day è la prevenzione dei suicidi.

Giornata mondiale salute mentale 2019: quando è stata istituita e perché?

La Giornata mondiale della salute mentale, o Mental Health Day, è stata istituita nel 1992 per iniziativa della Federazione mondiale per la salute mentale e dall’Organizzazione mondiale della sanità. Lo scopo di questa ricorrenza è quella di promuovere la conoscenza e la diagnosi precoce dei disturbi psichici, neurologici e del comportamento alimentare e la loro cura tempestiva.

Premio Nobel Medicina 2019: Kaelin, Ratcliffe e Semenza. I vincitori

Il tema di quest’anno: la prevenzione dei suicidi

Come si diceva, il tema principale della Giornata mondiale della salute mentale 2019 è quello della prevenzione dei suicidi. A livello mondiale, il suicidio è la seconda causa di morte nella fascia di età compresa tra i 15 e i 29 anni; anche se il fenomeno riguarda ogni angolo del globo, quasi l’80% dei suicidi avviene nei paesi più poveri. In Italia il tasso di suicidi è di 6 ogni 100mila residenti, quando la media europea è di 11 suicidi ogni 100mila residenti, tra l’altro il dato relativo al nostro paese è in diminuzione da diversi anni.

Detto ciò, bisogna considerare che per ogni suicidio si possono contare una ventina di tentativi di togliersi la vita non andati a buon fine ma che corrispondono anche a uno stato di malessere psichico grave. Infatti, è stretto il rapporto tra suicidio e disturbi mentali, quali possono essere in particolare la depressione e l’alcolismo. Molte volte il suicidio è una risposta a particolari eventi: in generale, si può dire che il provare esperienze di solitudine ed emarginazione oltre a vari generi di abusi aumenta il rischio.

Per questo l’Oms, da un lato, consiglia di ridurre l’accesso ai mezzi più comunemente utilizzati per togliersi la vita (pesticidi – si stima che il 20% dei suicidi globali sia dovuto all’auto-avvelenamento da pesticidi – armi da fuoco e alcuni farmaci per esempio) e l’introduzione di politiche maggiormente restrittive sull’alcol, dall’altro, però invita anche più settori della società – l’istruzione, il settore sanitario, quello legislativo etc… – a coordinare gli sforzi perché una questione complessa come quella del suicidio venga affrontata con un approccio sempre più sistematico.

L'autore: Guglielmo Sano

Nato nel 1989 a Palermo, si laurea in Filosofia della conoscenza e della comunicazione per poi proseguire i suoi studi in Scienze filosofiche a Bologna. Giornalista pubblicista dal 2018 (Odg Sicilia), si occupa principalmente di politica e attualità
Tutti gli articoli di Guglielmo Sano →