Lega Pro, Pavia impara il cinese e punta alla Serie B

Pubblicato il 20 Febbraio 2016 alle 15:24 Autore: Felice Tommasino

L’AC Pavia, come noto, è stata rilevata, nell’estate del 2014, dal fondo di investimento PingyPingy Shangai Investment che fa capo a Xiao Dong Zhu. Quest’ultimo è l’attuale presidente della squadra lombarda. Ha deciso di investire in Italia su consiglio del suo socio Qiangming Wang e non sembra rimpiangere la scelta di trasferire parte dei suoi interessi nel capoluogo lombardo: “Una città davvero bella e ricca di storia”, dice. Al punto che vi ha voluto portare in visita diciassette suoi dipendenti, i migliori: “Sono tutti già ricchi, così li ho portati a Pavia perché diventino diciassette ambasciatori di questa bella città che merita di essere conosciuta dai cinesi”.

Il fondo PingyPingy Shangai Investment ha investito 100 milioni di euro in un progetto immobiliare nei pressi della stazione di Milano. E nel 2014 ha avviato i contatti per l’acquisizione della compagnia Meridiana.

La vicinanza con Milano non guasta. E la distanza dalla Cina, dove le aziende di Xiao Dong Zhu danno lavoro a 5mila dipendenti, pare facilmente colmabile: “Non mi perdo una partita attraverso il canale tematico dedicato alla Lega Pro. Si vedono in diretta, è sempre emozionante”, afferma.

La sua avventura italiana, Xiao Dong Zhu, l’ha voluta raccontare ai colleghi di Tuttomercatoweb.com. Gli è stato chiesto dei debiti lasciati dalla precedente proprietà: “Sapevamo di questa situazione ma i conti non ci hanno spaventato. Per noi non è stato difficile metterli a posto e così abbiamo iniziato a sistemare tutto e al tempo stesso a strutturare il club con delle figure professionali di alto livello”.

L’acquisizione della società è già un problema superato, il presidente guarda al futuro e alla prossima primavera: “Abbiamo fatto una convenzione con l’Università di Pavia, coinvolto i ragazzi delle scuole, studiato iniziative e iniziato a lavorare per portare tanti cinesi in città. A primavera aprirà Casa Pavia, uno store su due piani dove si potrà anche bere, leggere e organizzare incontri, diventerà davvero la nostra casa”.

Un futuro che, ovviamente, non può prescindere dai risultati della squadra sul campo. Nel mercato di gennaio, il Pavia si è reso protagonista di una vera e propria rivoluzione. Il presidente spiega: “Cambiare due o tre giocatori secondo noi non sarebbe servito a niente. Ecco perché abbiamo deciso di giocarci il tutto per tutto anche con calciatori di categoria superiore”.

L’inizio di stagione non è stato, infatti, all’altezza delle aspettative della nuova dirigenza: “Abbiamo costruito una squadra per provare a fare il grande salto. Purtroppo le cose non sono andate come speravamo e ora siamo costretti ad inseguire”.

Ma la proprietà cinese non demorde e continua a credere nelle possibilità della squadra di guadagnarsi la promozione in Serie B. E, mal che vada: “Ci riproveremo il prossimo anno. Mi piace rispettare le promesse e vorrei portare il Pavia davvero in alto. Molto in alto”, assicura Xiaodong Zhu.

Il movimento del calcio, in Cina, complice l’interesse del presidente cinese Xi Jinping, sta crescendo sempre più. Xiaodong Zhu, riguardo l’ipotesi di fondi statali nega tale possibilità per chi, come lui, investe all’estero. In patria, invece: “La federazione centrale raccoglie tutti i soldi delle sponsorizzazioni private e poi li ripartisce alle varie società che operano nel nostro Paese”. In mani cinesi è anche la società che controlla la maggior parte degli interessi legati al calcio italiano, la Infront.

Il calcio italiano, ed in particolar modo Pavia, iniziano a parlare cinese. È la lingua di uomini ambiziosi che puntano a conquistare mercati sempre più vasti.

 

L'autore: Felice Tommasino

Classe 1991, cilentano. Laureando in Editoria e Pubblicistica all'Università degli Studi di Salerno. Su Twitter @felicetommasino
Tutti gli articoli di Felice Tommasino →