Plus/Minus NBA Finals: James da record, ma gara uno è degli Warriors

Pubblicato il 6 Giugno 2015 alle 08:12 Autore: Marco Minozzi

Finale NBA. Irving ha appena perso palla scivolando da solo e dall’altra parte Barnes infila la bomba del +7. Gara uno finisce sostanzialmente qui, anche perché lo stesso play di Cleveland esce sofferente dal campo e zoppica verso gli spogliatoi senza più rientrare. Mancano due minuti alla fine del supplementare, in cui i Cavs segneranno due inutili punti a otto secondi dalla fine, buoni soltanto a ritoccare il primato personale di punti in una finale di Re LeBron (44) e poco altro. Già, LeBron.. Adesso lo aspetteranno -come sempre- al varco, perché ha segnato tantissimo ma la sua squadra ha perso, e nel supplementare ha pagato la fatica chiudendo con i due punti di cui sopra

La sfida ha inizio

La sfida ha inizio

Grande impatto dei Cavs

E dire che era proprio Cleveland a partire meglio in queste finals, guidata da un grande James e in grado di imprimere i ritmi a lei più congeniali. Le percentuali sono basse per tutti all’inizio, e rompere il ghiaccio non è facile per tutti i neofiti di questo livello, pure se ti chiami Curry o Thompson. Bogut si fa sentire in difesa ma i rimbalzi offensivi (4) e le palle perse avversarie mandano gli ospiti avanti sul 16-11 (prima tripla di Irving). I padroni di casa invece fanno proprio fatica a trovare il canestro, e dopo otto minuti sono al 20% dal campo. Si va sul 23-13 e potrebbe essere anche peggio se i ragazzi di Kerr non fossero graziati dopo un banale errore da rimessa dal fondo
4-19 dal campo. Curry da 4 punti con 2/6. 29-19 dopo il primo quarto (e solo 2 assist di squadra, minimo in stagione dopo 12′) è quasi un affare.

Golden State non molla

La panchina dei californiani porta finalmente impatto sulla gara e confeziona un parziale 8-0 spezzato da Mozgov ben servito da un Irving molto attivo. Kerr rispolvera Speights (ultimo suo match il 9/5) che lo ripaga alla grande con un 3/4 dal campo che vale oro, e lo strappo si ricuce sul 31-27. Quando poi tornano gli splash brothers la partita si impatta a 36 con la solita tripla di Curry dall’angolo. L’mvp va on fire e allunga da solo sul 41-36 ma Cleveland si dimostra solida e grazie a due triple chiave di Shumpert resta a contatto.
La partita accende i motori e i suoi protagonisti salgono a turno in cattedra fino alla tripla allo scadere di J.R. Smith per chiudere il primo tempo sul 51-48 (James 19, Curry 14).

Grande equilibrio fino alla fine

La gara è tirata ed equilibratissima. Cleveland fa sentire il fisico dietro mentre James in attacco continua a martellare il canestro arrivando a 27 con 10/20 dal campo e ancora 4′ da giocare.
A fine quarto la persa di James regala la schiacciata di Iguodala per l’ennesima parità.
Col secondo quintetto guidato sempre da Iguodala Golden State sembra poter decollare, ma due perse e un tiro scellerato di Barbosa la zavorrano ad un misero +1. Cleveland gioca tantissimi isolamenti in post, anche se quando li prende quello col 23 è un bell’andare. Si arriva 82 pari a sette minuti dalla fine, poi ancora botta e risposta in un crescendo di enorme tensione. Sul 98 pari a 31” Curry sembra avere la strada spianata per il più comodo dei sottomano, ma la magata difensiva di Irving in recupero regala ai suoi l’ultimo tiro, che James manda sul ferro.

Alla fine vince ancora lui

Alla fine vince ancora lui

Ci si aspetta un overtime sullo stesso spartito dei regolamentari, ma la palla inizia a pesare di più e Cleveland accusa la panchina troppo corta e non trova più il canestro. Con 4 liberi di Curry l’equilibrio si rompe, e la tripla di Barnes di cui già vi abbiamo raccontato manda i titoli di coda.
Vero che si tratta solo della prima partita della serie, ma l’infortunio di Irving (per lui un lungo stop) getta un’ombra sulle finali della squadra dell’Ohio, che esce abbattuta nel morale da questa partita molto più che nel risultato finale.