Plus/Minus NBA: ancora tutto da decidere

Pubblicato il 13 Aprile 2015 alle 10:02 Autore: Marco Minozzi

La NBA dell’incredibile, ma con solo due o tre partite da giocare per ogni squadra, i posti play off assegnati e sicuri sono appena quattro sui sedici disponibili, con le restanti dodici squadre che o non sanno ancora in che posizione arriveranno, o peggio ancora non sono ancora sicure nemmeno di farli, i play off. Le analizziamo nel dettaglio senza però entrare in conteggi e calcoli probabilistici che nel giro di ventiquattr’ore possono essere verificati, ribaltati o del tutto smentiti. Di certo c’è solo che ci sarà da divertirsi fino all’ultima giornata di stagione regolare. E il meglio arriverà addirittura dopo, come sempre.

Eastern Conference

Qui c’è Atlanta che non solo si è assicurata il miglior record ad est e secondo assoluto della lega, ma ha anche frantumato il suo precedente primato di vittorie in stagione. I falchi sono a quota 60 con ancora tre gare da disputare per coronare la loro splendida regular season. A ruota arrivano i Cavs già certi del secondo posto, risultato minimo ma sicuramente non da disprezzare visti i problemi di chimica e infortuni patiti dalla squadra ad inizio stagione. I conti si faranno con loro fino alla fine. Toronto e Chicago si contendono la terZa piazza partendo entrambe dallo stesso bilancio di 48-32. Se pensate che sia meglio arrivare quarti ed evitare il più possibile l’incrocio col Re James e la sua truppa probabilmente siete in buona compagnia, ma dubitiamo che a Chicago stiano facendo questo tipo di conti, anzi. Vista la rivalità con James cresciuta ai tempi in cui era a Miami, probabilmente i Bulls vorranno il terzo posto più che mai. Washington e Milwaukee dovrebbero arrivare rispettivamente quinta e sesta, anche se la matematica concede loro ancora una briciola di margine per cambiare posizione. Improbabile, ma non impossibile. In coda infine la lotta resta aperta per gli ultimi due posti. Brooklyn (8 W nelle ultime 10) e Boston (7-3) hanno una gara di vantaggio su Indiana e due sui Miami Heat che si sono letteralmente suicidati perdendo in casa coi Bulls grazie ad uno sciagurato terzo quarto, finito 33-8, nel quale hanno buttato nell’oceano i 18 punti di vantaggio accumulati nella prima frazione. Aggiungete la meno recente sconfitta di un punto a Detroit da +12 a 4 minuti dalla fine e chiudete con il ko nell’ultimo match -sempre in casa- di tre contro i Raptors. Capirete perché in Florida c’è aria di alta depressione, e non stiamo parlando di meteo.

Lopez indica la via. I Nets vanno fortissimo

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Western Conference

A parte gli Warriors, già certi del primo posto assoluto, e i Mavericks già pronti a sedersi sulla settima poltrona, regna l’equilibrio più totale. Pensate che San Antonio, Memphis e Clippers hanno esattamente lo stesso record di 54-26, mentre Houston con una gara in meno è 53-26. A sparigliare il mazzo ci hanno pensato come sempre i vecchietti terribili degli Spurs che, arrivata la primavera, come ogni anno si sono destati dal letargo e hanno iniziato a macinare gioco e avversari. Al momento cavalcano una striscia aperta di dieci vittorie in fila, di cui l’ultima in casa proprio di Houston. Qualcuno ha detto “favoriti per il titolo” per caso?
Portland si terrà la posizione numero quattro in qualità di vincitrice della sua division, ma il record inferiore a quello della eventuale avversaria la priverà del fattore campo già dal primo turno. Le combinazioni sono talmente tante che ci si impiega meno tempo ad aspettare qualche giorno per vedere chi la spunterà. In coda anche Pelicans e Thunder continuano il loro testa a testa. Al momento il record è identico (43-36), ma grazie agli scontri diretti favorevoli passerebbe New Orleans. Un peccato comunque, qualsiasi squadra dovrà restare fuori.

Coach Pop non sorride dopo mille vittorie. Figuriamoci dopo 10 in fila

Coach Pop non sorride dopo mille vittorie. Figuriamoci dopo 10 in fila

 

Honorable mentions

Ottime notizie per Paul George e Derrick Rose. Entrambi sono infatti rientrati e hanno ripreso a giocare con le rispettive squadre. George, fuori dall’infortunio patito con la nazionale durante la preparazione dei mondiali, sta pian piano recuperando minuti e ritmo partita. Rose, che è stato fuori meno ma che ogni volta che inciampa fa venire i sudori freddi a mezzo Illinois, sta pure lui rientrando con minutaggi controllati. Siamo comunque felici di rivedere finalmente entrambi in campo.

Steve Kerr è entrato nel libro dei record come allenatore al primo anno col maggior numero di vittorie. Al momento sono 65 con ancora due gare da disputare.

Danilo Gallinari ha riscritto il suo primato personale di punti con 47 nel doppio overtime perso di uno contro Dallas. Le difese hanno dato una mano discreta, va detto. La partita infatti è terminata 144-143..

Poco onorabile, ma menzione anche per Orlando Magic e New York Knicks, che nell’ultima partita hanno chiuso il secondo quarto con un aberrante 8-7 per gli ospiti. Qui la gara si è conclusa col punteggio di 80-79 per i blu arancio, che così hanno raggiunto Minnesota a quota sedici vittorie. Nella particolare classifica alla squadra col peggior record hanno preso il largo i Lakers (21w), ormai certi del quartultimo posto, e i Sixers che conservano qualche speranza di farsi agganciare, ma che con le loro 18 vittorie in stagione difficilmente scenderanno oltre la terzultima posizione. Per tutte e quattro in ogni caso la sola speranza è che questa annata maledetta possa terminare il prima possibile.

Chiudiamo con i Blazers che per il secondo anno consecutivo superano le 50 vittorie e conquistano come detto il titolo di division. Un segno di costanza ed eccellenza di rendimento per la giovane squadra dell’Oregon. Abbiamo però qualche dubbio che nei play off possa bastare per andare anche solo oltre il primo turno.