Crack Parma, Melli sapeva che sarebbe affondato come il Titanic

Pubblicato il 26 Febbraio 2015 alle 12:49 Autore: Stefano Merlino

Emergono nuovi, sconcertanti particolari riguardanti il crack Parma. Il team manager dei gialloblu Alessandro Melli, racconta ai microfoni di Sky Sport quanto drammatica fosse la situazione già qualche anno fa, “quando Tommaso Ghirardi fu costretto a chiedermi 100mila Euro per dei premi da dare alla squadra”. L’ex giocatore insomma, fa chiaramente capire quanto le colpe non siano soltanto della Dastraso o del fuggitivo Giampietro Manenti, ma anche dell’ex proprietario bresciano e del suo fedelissimo Pietro Leonardi, attuale amministratore delegato del club.

Melli choc: “Il Parma ha 242 tesserati, la gran parte di questi non li conosco proprio”.

Nell’intervista andata in onda su Sky, Melli racconta la sua verità sui fattacci che stanno avvenendo a Parma, dove l’ipotesi del fallimento si fa sempre più concreta. “Ad un certo punto ci dissero che avevamo 242 tesserati” confessa il team manager, “molti di questi non li ho mai conosciuti, so che giocano anche in categorie inferiori e non sono tutti giovanissimi”. Melli poi, svela di essere entrato in conflitto con Ghirardi e Leonardi da circa due anni, “da quando si iniziava a capire che qualcosa non tornava”. Se per i tifosi gialloblu la scorsa è stata la stagione più bella per la qualificazione ai preliminari di Europa League (poi saltati, ndr), per Melli invece, è stata la più brutta: “Non ho gioito, sapevo che il Parma sarebbe affondato come il Titanic a causa di una situazione già allora pericolosissima”.

manenti

Intanto a Parma la Procura indaga per reati fiscali.

In attesa che Manenti torni in Patria, nonostante continui a dichiarare dalla Slovenia che la situazione presto si sbloccherà, la Procura parmense indaga per possibili reati fiscali. La situazione infatti, necessita di attente indagini perché a nessuno è chiaro come il club emiliano possa essersi ridotto così, sul punto di sparire per sempre dal panorama calcistico italiano. La data che tutti a Parma aspettano è quella del 19 marzo, giorno in cui è fissata l’udienza che dichiarerà il fallimento.

L'autore: Stefano Merlino

Sono nato nel 1987 e da sempre mi piace scrivere. stefano.merlino@termometropolitico.it (Twitter: @stefano_mago)
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