Cosa cambia nel 2021 per il Reddito di cittadinanza: le novità

Pubblicato il 17 Dicembre 2020 alle 08:00 Autore: Daniele Sforza
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Cosa cambia nel 2021 per il Reddito di cittadinanza: le novità

Il reddito di cittadinanza è una misura che è stata accolta sia positivamente, sia negativamente. Sotto il primo aspetto è stata lodata come misura assistenzialista in grado di aiutare economicamente le fasce deboli dal punto di vista del reddito della popolazione. Sotto il secondo aspetto, invece, è stata fortemente criticata l’assenza dell’altro lato del RdC, ovvero quello del reinserimento occupazionale (Navigator, offerte di lavoro, etc.). Non è un caso che si parli anche di riforma del reddito di cittadinanza, così come lo conosciamo oggi. Per questo motivo è legittimo chiedersi cosa cambierà (se cambierà qualcosa) e quali sono le principali novità in fatto di reddito di cittadinanza.

Reddito di Cittadinanza: i numeri aggiornati a novembre 2020

I beneficiari del reddito di cittadinanza devono ricordarsi che un requisito imprescindibile per continuare ad avere il beneficio, se ne hanno diritto e rispettano tutti i requisiti richiesti, riguarda il rinnovo dell’Isee, in scadenza a fine anno. Tutto questo mentre, anche a causa della pandemia e della relativa crisi economica, cresce il numero dei percettori del RdC, arrivando a quota 1,2 milioni nuclei familiari (dati aggiornati a novembre 2020). L’aumento è però derivato anche da tutti quei beneficiari che avevano finito di percepire il sussidio perché superati i primi 18 mesi e sono stati dunque riattivati il mese successivo. Complessivamente, tra reddito e pensione di cittadinanza, sono coinvolte circa 2,8 milioni di persone, mentre l’importo medio ammonta a 524 euro per nucleo familiare.

Il rinnovo dell’Isee e il reinserimento occupazionale

Per continuare a ottenere il sussidio anche il prossimo anno occorre rinnovare l’Isee, in scadenza il 31 dicembre 2020. Lo si potrà fare a partire dal 1° gennaio 2021: in assenza del rinnovo, il pagamento potrebbe essere sospeso e quindi la mensilità di febbraio potrebbe venire non erogata.

Altro aspetto fondamentale riguarda i cambiamenti sotto il profilo della ricerca e del reinserimento occupazionale. Al momento non sembrano esserci grossi mutamenti all’orizzonte, il sistema dei navigator non ha funzionato granché, le offerte di lavoro accettate sono state poche e tutto questo ha portato a ripensare al RdC, unificandolo con il Reddito di Inclusione, sussidio precedente che sotto l’aspetto assistenziale somigliava molto al RdC. Difficile prospettare una grande riforma nel corso del 2021, ma potrebbero esserci dei cambiamenti sui requisiti, in particolar modo sul lato occupazionale. Al momento non c’è ancora nulla di certo e regge anche l’ipotesi che un grande cambiamento, come già potrebbe avvenire per le pensioni, potrebbe accadere a partire dal 2022.

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L'autore: Daniele Sforza

Romano, classe 1985. Dal 2006 scrivo per riviste, per poi orientarmi sulla redazione di testi pubblicitari per siti aziendali. Quindi lavoro come redattore SEO per alcune testate online, specializzandomi in temi quali lavoro, previdenza e attualità.
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