Bonus Partita Iva 2021 allo studio, ecco chi saranno i beneficiari

Pubblicato il 15 Dicembre 2020 alle 11:49 Autore: Guglielmo Sano

Il governo valuta l’introduzione di un Bonus Partita Iva “stabile”. Che speranze ci sono per un’indennità dedicata agli autonomi?

Operaio in fabbrica

Bonus Partita Iva 2021 allo studio, ecco chi saranno i beneficiari

Il governo sta valutando la possibilità di rendere più “stabile” lo strumento del Bonus Partita Iva. Che speranze ci sono rispetto all’introduzione di un’indennità per gli autonomi più colpiti dai contraccolpi economici dell’emergenza sanitaria?

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Bonus Partita Iva più “stabile” nel 2021?

La tutela del lavoro autonomo è velocemente diventata una priorità del governo a seguito dell’imposizione delle misure di contenimento dell’epidemia di Covid. Dopo l’erogazione di diverse tranche di Bonus Partite Iva negli ultimi mesi, adesso, l’esecutivo pensa di inserire uno strumento più organizzato per sostenere gli imprenditori e i liberi professionisti maggiormente colpiti dai contraccolpi economici del contagio. Da sottolineare che si è ancora al livello delle ipotesi e la questione delle coperture finanziarie dell’operazione porterà a un forte ridimensionamento delle proposte che tuttora affollano il tavolo: tuttavia, nel 2021 si dovrebbe rendere disponibile un piano di sostegni dedicato in particolare agli autonomi.

In cosa potrebbe consistere?

Ancora prima dell’erogazione di Bonus Partite Iva, un’idea che sta circolando con forza è quella dell’«anno bianco», in pratica, niente o quasi niente tasse per gli autonomi che nel 2020 si sono mosse al di sotto di una certa soglia di fatturato e/o hanno registrato un calo dello stesso pari al 33%. Naturalmente, anche la possibilità di sgravi contributivi e la proroga delle scadenze fiscali fanno parte del programma di intervento. Detto ciò, il dibattito in questo ore si sta concentrando sull’introduzione di un’indennità Inps, quindi pare che si parli di un assegno erogato su base regolare e non una tantum, per le ditte individuali e non che nel 2020 hanno accusato una riduzione del fatturato del 50%, confrontato con quello di tre anni prima, e con un reddito dichiarato inferiore a quota 8mila euro circa. L’importo dell’Indennità? Potrebbe superare i 6.500 euro.

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L'autore: Guglielmo Sano

Nato nel 1989 a Palermo, si laurea in Filosofia della conoscenza e della comunicazione per poi proseguire i suoi studi in Scienze filosofiche a Bologna. Giornalista pubblicista dal 2018 (Odg Sicilia), si occupa principalmente di politica e attualità
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