Multa semaforo rosso e contestazione: quando è efficace?

Pubblicato il 24 Novembre 2020 alle 13:09 Autore: Claudio Garau
Multa semaforo rosso: importo e come non pagare

Multa semaforo rosso e contestazione: quando è efficace?

Forse non tutti gli automobilisti sono al corrente che esiste, presso gli incroci semaforizzati, il cosiddetto Photored, ovvero un dispositivo che permette di rilevare l’infrazione al Codice della Strada, compiuta da chi passa col il rosso, mettendo a rischio la propria incolumità e quella di passanti e/o altri automobilisti. Detta apparecchiatura non segue le stesse regole previste per gli autovelox, di cui più volte ci siamo occupati, come ad es. in tema di distanza minima della segnaletica. Qui di seguito vogliamo fare il punto sui casi di multa semaforo rosso e conseguente contestazione del verbale: quando il ricorso del soggetto sanzionato può avere successo? Vediamolo.

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Multa semaforo rosso e obblighi da rispettare

Il dispositivo che fotografa la macchina che passa con il rosso, giustificando l’emissione della multa, va sottoposto ad un iter di omologazione ed autorizzazione ma, a differenza degli apparecchi di controllo elettronico della velocità (come appunto autovelox, ma anche telelaser e tutor), il citato Photored, che di fatto è una telecamera collocata sopra i semafori, non deve essere tarato annualmente, né va presegnalato con un cartello ad hoc.

Ma attenzione: questa minor regolamentazione degli apparecchi Photored non significa che questi ultimi possono essere posizionati in assoluta libertà e senza rispettare alcuna regola. Ciò in quanto la legge in tema di circolazione stradale impone comunque delle direttive ai Comuni, che di fatto hanno lo scopo di limitare ogni eventuale uso arbitrario della telecamere Photored. La finalità collegata è certamente quella di impedire l’emissione di una multa semaforo rosso, che possa poi essere agevolmente contestata con ricorso. Ricordiamo altresì cha una multa di questo tipo comporta una sanzione pecuniaria ben superiore ai 100 euro e la decurtazione di 6 punti patente.

Come rimarcato da autorevole giurisprudenza, la multa semaforo rosso deve essere sempre originata da un apparecchio Photored previamente sottoposto ad autorizzazione e omologazione. Vediamo più nel dettaglio.

La delibera comunale è decisiva per la validità della multa

Come acclarato da vari giudici di pace, la telecamera Photored può funzionare legittimamente soltanto se è stata approvata con delibera comunale ad hoc. Serve insomma una specifica autorizzazione dell’ente locale, altrimenti la multa è da ritenersi illegittima, e dunque annullabile con ricorso. Anzi, per potersi efficacemente opporre, il conducente multato può avere accesso al testo della delibera comunale, ed anche può riceverne una copia. Se manca detta delibera o se comunque quanto emerge in giudizio è parziale ed incompleto, l’autorità che decide dovrà annullare il verbale di multa semaforo rosso. In altre parole, è onere del Comune produrre in giudizio il documento in questione, e se non lo fa, non potrà incassare alcunchè dalla multa, giacchè non è riuscita a dimostrare di aver agito in piena conformità alla legge.

Si tratta di quella che tecnicamente è definita ‘inversione dell’onere della prova’: infatti contro la multa semaforo rosso, non è il conducente multato a dover dimostrare che la PA ha sbagliato a sanzionarlo, bensì è quest’ultima a dover provare, nel corso del giudizio, di essersi comportata nel pieno rispetto della legge e delle norme di cui al Codice della Strada.

Ma non solo: è interessante un ulteriore punto, che va rispettato al fine di aversi una legittima multa semaforo rosso.

Infatti, secondo un autorevole parere, offerto dall’Avvocatura dello Stato, la sola delibera comunale non è sufficiente a posizionare legittimamente il Photored. La delibera comunale deve indicare che il controllo con dispositivo sul semaforo è necessario, in quanto si tratta di un incrocio pericoloso, ovvero nel provvedimento dell’ente locale deve essere indicato con chiarezza e senza alcun dubbio, che in quel particolare punto della strada, sono stati registrati molti incidenti stradali. Si deve trattare insomma di una zona ad alto rischio di scontri tra veicoli. In mancanza di detto ulteriore requisito, la multa semaforo rosso potrà essere annullata con ricorso.

L’automobilista multato può dimostrare il malfunzionamento del dispositivo

Il conducente cui è stata inflitta la multa semaforo rosso può però difendersi, contestando il malfunzionamento del Photored. E’ chiaro che l’onere della prova, in questo caso, comporta una dimostrazione non certo agevole per il ricorrente, il quale sarà tenuto a provare nel giudizio che la fotografia è stata sì scattata, ma non ricorrendo alcun presupposto per la multa. Il punto è che in questi casi è necessario, in ogni caso, una accertamento di natura tecnica, che ha costi che ricadono sul ricorrente.

E’ anche vero però che la legge ammette ulteriori e diverse eccezioni, su cui il conducente multato può far perno per ottenere l’annullamento della multa semaforo rosso da parte del giudice di pace. Per esempio, laddove sussista e sia acclarato uno stato di necessità che ha portato il conducente a passare con il rosso per contrastare il pericolo di pregiudizio alla propria salute (ad es. un infarto mentre si è alla guida). Anche laddove nel verbale di multa non compaiono dati cruciali circa ora, giorno e luogo dell’infrazione, oppure i dati relativi a targa, nome e cognome del conducente, tipologia del mezzo e/o norma non rispettata, l’interessato potrà far valere l’eccezione tale da condurre alla sentenza di annullamento della multa semaforo rosso. Stesse considerazioni potranno aversi in ipotesi di notifica della multa stradale, oltre 90 giorni dalla data in cui è avvenuto il passaggio con il rosso.

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Concludendo, come confermato anche dalla giurisprudenza, sussiste inoltre la possibilità di contestare efficacemente detta multa nelle circostanze in cui, nelle immagini scattate dal Photored, appaia violata la privacy di conducenti o di passeggeri di altre automobili.

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L'autore: Claudio Garau

Laureato in Legge presso l'Università degli Studi di Genova e con un background nel settore legale di vari enti e realtà locali. Ha altresì conseguito la qualifica di conciliatore civile. Esperto di tematiche giuridiche legate all'attualità, cura l'area Diritto per Termometro Politico.
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