Nuovo Padre Nostro 2020: come cambia il Messale Romano

Pubblicato il 24 Novembre 2020 alle 11:09 Autore: Guglielmo Sano

nuova traduzione del Messale Romano (c’è tempo fino a Pasqua, 4 aprile 2021, per adeguarsi): spicca tra le novità un nuovo padre nostro ma sono in arrivo altri importanti cambiamenti alla liturgia della Chiesa cattolica

Nuovo Padre Nostro 2020: come cambia il Messale Romano

Nuovo Padre Nostro 2020: come cambia il Messale Romano

Da domenica 29 novembre, prima domenica di Avvento, le diocesi italiane dovranno cominciare a usare una nuova traduzione del Messale Romano (c’è tempo fino a Pasqua, 4 aprile 2021, per adeguarsi): spicca tra le novità un nuovo padre nostro ma sono in arrivo altri importanti cambiamenti alla liturgia della Chiesa cattolica.

Nuovo Padre Nostro da domenica 29

Da domenica 29 novembre entra in uso la nuova traduzione del Messale Romano (l’attuale edizione risale al 1983): è stata approvata da Papa Francesco nel maggio scorso. È stato in particolare il nuovo padre nostro ad attirare l’attenzione: “non ci indurre in tentazione” diventerà “non ci abbandonare in tentazione”, si introduce “anche” nell’espressione “come noi li rimettiamo” (quindi, “come anche noi li rimettiamo”).

Cosa cambia nel Messale Romano?

Un nuovo Padre Nostro, dunque, ma anche tante altri celebri formule (soprattutto quelle usate dai sacerdoti, poche quelle che dovrà ripetere tutta l’assemblea) cambieranno:

  • per esempio, il sacerdote si rivolgerà ai fedeli chiamandoli “fratelli e sorelle”,
  • la recita del Gloria adesso includerà a nuova formulazione “Pace in terra agli uomini amati dal signore”,
  • durante la consacrazione il sacerdote dirà “ecco l’Agnello di Dio, ecco colui che toglie i peccati del mondo beati gli invitati alla cena dell’Agnello” e “consegnandosi (invece di offrendosi) liberamente alla sua passione”,
  • dopo il Santo “veramente santo sei tu, o padre, fonte di ogni santità” e poi “Ti preghiamo: santifica questi doni con la rugiada (prima “effusione”, ndR) del tuo Spirito”,
  • nell’Atto di penitenza: a “Confesso a Dio onnipotente” si aggiunge “fratelli e sorelle tutti” (inoltre, si favorirà l’utilizzo delle espressioni in greco Kyrie eleison e Christe eleison a Signore pietà e Cristo pietà)
  • al termine della messa si sentirà “Andate e annunciate il Vangelo del Signore” (si potrà concludere la liturgia anche con “Ite, missa est”)
  • nella preghiera eucaristica “Prese il calice colmo del vino e di nuovo rese grazie” diventa “Prese il calice colmo del frutto della vite”
  • Nel rito della pace “Scambiatevi un segno di pace” cambia in “Scambiatevi il dono della pace”.

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L'autore: Guglielmo Sano

Nato nel 1989 a Palermo, si laurea in Filosofia della conoscenza e della comunicazione per poi proseguire i suoi studi in Scienze filosofiche a Bologna. Giornalista pubblicista dal 2018 (Odg Sicilia), si occupa principalmente di politica e attualità
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