Il 2020 non è neanche paragonabile all’Era oscura

Pubblicato il 5 Novembre 2020 alle 12:35 Autore: Nicolò Zuliani

Una volta facevano tutto meglio, anche l’apocalisse. Buio, fame, freddo e Peste nera. Noi ci lamentiamo del 2020? Essù.

Di anni terribili la nostra specie ne ha visti parecchi. Oggi molti scrivono che il 2020 è l’anno peggiore di sempre, altri sostengono epoche differenti. Gli anni ’80 e l’AIDS, la Grande guerra, l’occupazione nazista, le Spice girls in radio, la Peste nera che fece andare a letto sani e svegliare morti due terzi dell’Europa, la Spagnola che spazzò via 100 milioni di giovani. Sono candidati credibili, ma non possono reggere il confronto con il 536 dC e gli anni che seguirono.

L’Era oscura prende il suo nome da quello che fu uno dei grandi misteri del passato.

Europa, Medioriente e Asia vennero avvolti da una nebbia scura e misteriosa per 18 mesi. Procopio racconta che per tutto l’anno “il sole emetteva luce senza splendere, e così anche la luna, per un anno intero”. Fu un disastro. Le temperature scesero fino a 2,5°, dando origine al decennio più freddo degli ultimi 2300 anni. In Irlanda, Scandinavia, Mesopotamia e Cina i raccolti andarono completamente distrutti, e dal 536 al 539 milioni di famiglie morirono di fame.

Arrivato il 541, le popolazioni stremate dalla carestia e dalle condizioni climatiche incontrarono la Peste di Giustiniano. Non si sa con certezza dove si sviluppò, ma si diffuse lungo le rotte commerciali con India e Cina. I topi, carichi di zecche infette, migravano verso zone più calde. Si diffuse uccidendo un terzo dell’Impero romano d’Oriente, tanto che smisero di contare i caduti.

Procopio sostiene morissero 10,000 persone al giorno, gli storici oggi dicono fossero la metà. Il risultato finale fluttua tra i 30 e i 50 milioni di morti. Giustiniano, dimostrandosi incapace fino alla fine, diede il colpo di grazia alla sua popolazione aumentando le tasse a dismisura, cosa che disintegrò letteralmente il suo impero: non era rimasto più nessuno in grado né di combattere, né di pagare.

Oggi, grazie ai carotaggi, sappiamo cosa accadde davvero

Nel 536 un vulcano in Islanda eruttò con una notevole potenza, e ci fu una seconda eruzione tra il 540 e il 541. La cenere venne catturata dalle correnti e finì a sud est attraversando l’Europa e poi l’Asia, attaccandosi all’umidità e schermando la Terra dai raggi solari, tanto che in Cina nevicò in piena estate. Passerà alla storia come “la piccola era glaciale”, oltre al peggiore anno a cui la nostra specie ha assistito.

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L'autore: Nicolò Zuliani

Veneziano, vivo a Milano. Ho scritto su Men's Health, GQ.it, Cosmopolitan, The Vision. Mi piacciono le giacche di tweed.
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