Fondo Espero: cos’è, a che serve e caratteristiche essenziali

Pubblicato il 3 Novembre 2020 alle 13:26 Autore: Claudio Garau
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Fondo Espero: cos’è, a che serve e caratteristiche essenziali

Ben sappiamo che negli ultimi anni le novità in tema di riforme pensioni hanno determinato una meno consistente tutela previdenziale pubblica, per colui che di fatto può concludere la sua esperienza lavorativa, per maturazione dei requisiti per la pensione. Infatti, l’introduzione del metodo di calcolo contributivo della pensione (Riforma Dini, legge n. 335 del 1995) – da un lato – e aumento dell’età pensionabile – dall’altro – hanno condotto ad una diminuzione sostanziale dell’assegno pensione. Ecco dunque che l’utilità dei fondi pensione appare evidente. Qui di seguito vogliamo infatti vedere più da vicino che cos’è il fondo Espero, qual è la sua funzione e i tratti essenziali. Facciamo chiarezza.

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Fondo Espero: il contesto di riferimento

Come appena accennato, le tutele del sistema previdenziale sono calate, nel corso degli anni, allo scopo di far quadrare i conti pubblici: ci hanno rimesso i futuri pensionati che, tuttavia, possono contare sulla possibilità di avvalersi dei fondi pensione, tra cui il citato fondo Espero per settore scolastico, che tra poco vedremo più da vicino.

D’altronde, a metà degli anni novanta, ci si accorse che non era più possibile proseguire con il sistema pensionistico dell’epoca, mancando ormai un equilibrio tra contributi versati dai lavoratori e pensioni erogate. Non c’erano insomma più i requisiti di sostenibilità economica, tanto che si dovette passare al metodo di calcolo contributivo della pensione, in modo da versare al lavoratore ormai pensionato, una pensione che sia di fatto proporzionale ai contributi pagati all’epoca del rapporto di lavoro.

Parlare dei fondi pensione significa dunque avere a che fare con tipologie di investimento che mirano a garantire un reddito, ed anzi a rafforzarlo, a tutela del risparmiatore che giunga al termine della vita lavorativa. Infatti, detti fondi costituiscono un complemento rispetto alla pensione versata dall’Inps, a seguito del versamento dei contributi. Dalla pensione Inps, i fondi pensione sono peraltro interamente disgiunti.

E la legge agevola la possibilità di usufruire dei fondi pensione, giacchè è possibile destinare tutto il TFR o una parte di esso ad un fondo di previdenza complementare.

D’altronde l’attuale contesto italiano e la realtà odierna del mondo del lavoro e del sistema di calcolo delle pensioni, rendono – alla luce delle prospettive mediamente non rosee della pensione versata dall’Inps – assolutamente legittimo pensare a costituire un fondo pensione ad hoc, come ad esempio il fondo Espero.

Fondo Espero: tratti essenziali

Spiegare in sintesi cos’è il fondo Espero non è complicato: infatti, si tratta di un fondo creato nel settore scolastico, allo scopo di dare ai lavoratori della scuola un rafforzamento della tutela previdenziale pubblica, ovvero quella che scatta conseguiti i requisiti di pensionamento.

In buona sostanza, il fondo Espero – come tanti altri fondi di previdenza complementare – costituisce oggi quel tipo di investimento che serve ad avere in futuro, una pensione un po’ più corposa, e non solo frutto dei contributi Inps. Ecco dunque che il legislatore ha spinto e raccomandato di optare per la previdenza complementare.

Il fondo Espero per la scuola è dunque un fondo pensione complementare a cui possono aderire tutti i lavoratori della scuola statale e, aderendo a detto fondo Espero, gli iscritti potranno ottenere una pensione integrata a quella di base dovuta per legge.

In particolare, il fondo Espero, come tanti altri complementari, è un fondo a capitalizzazione senza finalità di lucro e pertanto tutti i contributi pagati dagli iscritti saranno oggetto di reinvestimento in strumenti finanziari, al fine di garantire il più alto ritorno in denaro, al momento del pagamento dell’assegno pensione. In altre parole, tutti i proventi conseguiti sono reinvestiti nel patrimonio del fondo Espero, da parte di gestori specializzati selezionati tramite gara pubblica. Tale iter viene compiuto chiaramente allo scopo di garantire la piena professionalità del gestore e quindi di seguito il citato ritorno economico.

Chi può iscriversi?

Il citato fondo Espero rappresenta una possibilità per chi lavora in ambito scolastico statale, giacchè l’adesione è su base volontaria, da parte di ciascun dipendente scolastico. Ecco dunque in sintesi coloro che possono iscriversi:

  • personale Ata;
  • professori;
  • personale Afam;
  • familiari a carico dei lavoratori aderenti a Espero.

Dal punto di vista contrattuale, possono iscriversi al fondo Espero:

  • lavoratori con contratto di lavoro dipendente, a tempo pieno o parziale;
  • i lavoratori con contratto di lavoro dipendente, a tempo indeterminato;
  • i lavoratori con contratto di lavoro dipendente, a tempo determinato, se la sottoscrizione viene fatta almeno un trimestre prima del termine del contratto;
  • i lavoratori dipendenti di scuole private parificate e legalmente riconosciute.

E’ chiaro che per maturare il diritto alla pensione complementare, che si somma a quella pubblica dell’Inps (di anzianità o di vecchiaia), il lavoratore è tenuto ad una ulteriore contribuzione. Il punto rilevante è che, in ipotesi di adesione del lavoratore scolastico al fondo Espero, di conseguenza il datore di lavoro è tenuto per legge a versare anch’esso una porzione di contributi, su di lui gravanti. Ecco dunque che appare chiaro che l’investimento nel fondo Espero si basa su quote a carico del lavoratore, ma anche su quote a carico del datore, oltre che su quote di TFR calcolate anno dopo anno (in questa ultima ipotesi, però, le quote TFR non sono versate al fondo in oggetto, ma piuttosto accantonate in modo figurativo presso l’INPS Gestione ex INDAP).

Dal punto di vista pratico, il fondo Espero è comodo per il dipendente scolastico, giacchè è il datore di lavoro che opera – in busta paga – la trattenuta della quota di contributi destinati al fondo Espero. Ciò vale sia in relazione alla somma su di lui gravante, sia alla somma spettante al dipendente: detta quota va pagata al fondo entro il giorno 15 del mese posteriore a quello di riferimento. Inoltre, il regolamento del fondo Espero prevede, oltre che il rispetto della quota minima obbligatoria, anche la possibilità di variare la percentuale di contributi versati, onde avere in futuro un trattamento complementare più corposo.

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Perchè detto fondo conviene

Dovrebbe essere ormai chiaro che iscriversi al fondo Espero, a fronte di un maggior esborso sul piano contributivo, permette un domani di essere più garantiti dal lato pensionistico. Anzi, detto fondo eroga prestazioni non soltanto a seguito dell’effettivo pensionamento, ma anche prima. Infatti, il dipendente scolastico può chiedere un anticipo delle quote versate, dopo 8 anni di iscrizione e regolare pagamento dei contributi di previdenza complementare: spese sanitarie, spese per i congedi per la formazione e acquisto prima casa giustificano infatti la citata anticipazione.

Per aderire al fondo Espero, occorre avere una connessione internet, giacchè ciascun dipendente che vuole iscriversi sarà tenuto a compilare un questionario di autovalutazione online. In seguito, dovrà accedere al portale stipendi NoiPa e immettere le credenziali di accesso. Una volta entrati nella piattaforma sarà necessario optare per la Previdenza Complementare tra i servizi self-service, selezionare la gestione adesione ed immettere alcuni dati essenziali quali mail, recapito telefonico, contributo aggiuntivo, scelta del comparto di investimento ecc. Ma non solo: sarà necessario scaricare la nota informativa che include la sintesi dei contributi, degli investimenti, delle spese, accettare le condizioni e digitare il PIN dispositivo.

All’esito di questo percorso, il fondo Espero procede con il controllo della sussistenza di tutti i requisiti e, se vi sono, convalida l’iscrizione al fondo.

Concludendo, dovrebbero essere ormai chiare le ragione che rendono conveniente l’iscrizione, pur restando quest’ultima una scelta puramente discrezionale del dipendente della scuola.

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L'autore: Claudio Garau

Laureato in Legge presso l'Università degli Studi di Genova e con un background nel settore legale di vari enti e realtà locali. Ha altresì conseguito la qualifica di conciliatore civile. Esperto di tematiche giuridiche legate all'attualità, cura l'area Diritto per Termometro Politico.
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