Aumento Tari 2021: possibile rincaro in arrivo, l’importo

Pubblicato il 22 Settembre 2020 alle 15:14 Autore: Claudio Garau
Aumento Tari 2021: possibile rincaro in arrivo, l'importo

Aumento Tari 2021: possibile rincaro in arrivo, l’importo

Notizie non rosee per i contribuenti italiani, per quanto riguarda il pagamento della tariffa rifiuti per le utenze domestiche. Infatti, a seguito di alcune modifiche normative, il prossimo anno ci potrebbe essere il rischio concreto di un aumento Tari. Secondo gli osservatori, sembrerebbe in vista un incremento di dimensioni variabili, ovvero in certi casi di due cifre, in altri pari ad un raddoppio dei costi della tassa rifiuti. Vediamo più nel dettaglio.

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Come appena accennato, le ragioni dell’impennata e dell’aumento Tari sono legate alla nuove regole in materia, che cancella la possibilità per i Comuni italiani di assimilare ai rifiuti urbani i rifiuti speciali delle imprese. Infatti, il decreto legislativo che attua le norme sull’economia circolare, ovvero il d.lgs. n. 116 del 2020, ha modificato il precedente d. lgs. n. 152 del 2006 all’art. 198, inerente norme in materia ambientale e competenze dei Comuni sui rifiuti: il risultato è che è stato imposto ai Comuni il divieto di poter assimilare i rifiuti speciali a quelli urbani, con la conseguenza della detassazione di tutte le attività produttive industriali. Tale nuovo provvedimento, infatti, da un lato liberalizza la gestione dei rifiuti assimilati, e dall’altro, far venir meno per gli enti locali come i Comuni, la facoltà di decidere assimilazioni: ecco allora un nuovo assetto di regole che ha effetto anche in termini di aumento Tari.

Tradotta questa novità in termini pratici, ciò comporta che così viene ridotta sensibilmente la platea dei soggetti tenuti al pagamento della Tari; in buona sostanza, famiglie ed utenti privati non esonerati, si troveranno costretti a versare una tariffa maggiore, al fine di garantire la copertura totale dei costi. D’altronde, il calcolo è molto semplice: se le tariffe resteranno identiche, ma diminuiranno i soggetti obbligati a versarle, è chiaro che la nuova tassa rifiuti sarà maggiormente onerosa per ciascuno, per il principio di compensazione. Esso in pratica impone un maggior spesa fiscale per chi già paga una certa tassa, in ipotesi di diminuzione del numero di soggetti tenuti al pagamento.

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Sempre sul piano dei costi, oltre all’aumento Tari preventivato per il 2021 in base a quanto detto sopra, bisogna anche tener conto del fatto che l’anno prossimo le tariffe saliranno, per un ulteriore aumento che era già stato previsto. Invece, le attività industriali con capannoni di produzione sono escluse, in quanto non producono rifiuti urbani. Per questa ragione, le suddette attività industriali possono trasferire i rifiuti ad un servizio privato, se la scelta è fatta per non meno di cinque anni.

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L'autore: Claudio Garau

Laureato in Legge presso l'Università degli Studi di Genova e con un background nel settore legale di vari enti e realtà locali. Ha altresì conseguito la qualifica di conciliatore civile. Esperto di tematiche giuridiche legate all'attualità, cura l'area Diritto per Termometro Politico.
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