Visita fiscale Inps e dipendente al mare in malattia. Scatta il licenziamento

Pubblicato il 10 Luglio 2020 alle 14:40
Aggiornato il: 17 Luglio 2020 alle 18:58
Autore: Daniele Sforza

Chiarimenti sull’assenza del dipendente negli orari di reperibilità della visita fiscale Inps. Se il dipendente è al mare scatta il licenziamento.

Visita fiscale Inps dipendente assente per malattia al mare
Visita fiscale Inps e dipendente al mare in malattia. Scatta il licenziamento

In merito alla visita fiscale Inps c’è da specificare che se un lavoratore dipendente si mette in malattia non può andare al mare. È ovvio, è banale, ma va precisato perché purtroppo è un comportamento che spesso è anche notizia di cronaca. Una condotta che è in grado di comportare un licenziamento per giusta causa, in quanto va a ledere definitivamente il rapporto di fiducia che ci dovrebbe essere tra datore di lavoro/azienda e lavoratore dipendente. Tale conseguenza (licenziamento per giusta causa a seguito dell’assenza alla visita fiscale per andare al mare) è stata ribadita, come se ce ne fosse ancora il bisogno, dalla Corte di Cassazione che ha di fatto respinto il ricorso di un dipendente licenziato proprio perché, seppur malato, si trovava sulla spiaggia.

Assenza visita fiscale Inps: cosa non può fare il lavoratore “malato”

Le sanzioni nei confronti del lavoratore, infatti, non riguardano solo la sua presenza/assenza durante gli orari di reperibilità (9-13 e 15-18 per i dipendenti pubblici e 10-12 e 17-19 per i dipendenti privati), ma anche il comportamento del dipendente durante il periodo di malattia. Se il lavoratore si dà malato perché ha la febbre alta, se poi viene scoperto da investigatori assunti dal datore di lavoro che in realtà si trova al mare a prendere il sole e a fare il bagno, può andare incontro a licenziamento per giusta causa, perché il suo comportamento non è quello di un soggetto malato che fa tutto il necessario per guarire e curarsi in modo efficiente.

Quindi il lavoratore dipendente è tenuto non solo a essere presente durante le fasce orarie di reperibilità, ma anche ad assumere un comportamento durante l’intera giornata che sia compatibile con la sua malattia denunciata. Dunque una persona malata non può andare al mare o a fare una gita fuori porta, a meno che la patologia di cui soffre non sia curabile tramite passeggiate all’aria aperta (ma ciò dev’essere certificato dal medico curante).

L’ordinanza della Cassazione

Come stabilito dall’ordinanza n. 13980/2020 della Corte di Cassazione, se un lavoratore segue una condotta scorretta durante il periodo di malattia, allora sarà passibile di licenziamento per giusta causa. “L’espletamento di altra attività, lavorativa ed extralavorativa, da parte del lavoratore durante lo stato di malattia”, ha spiegato la Cassazione, “è idoneo a violare i doveri contrattuali di correttezza e buona fede nell’adempimento dell’obbligazione e a giustificare il recesso del datore di lavoro, laddove si riscontri che l’attività espletata costituisca indice di una scarsa attenzione del lavoratore alla propria salute e ai relativi doveri di cura e di non ritardata guarigione”.

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L'autore: Daniele Sforza

Romano, classe 1985. Dal 2006 scrivo per riviste, per poi orientarmi sulla redazione di testi pubblicitari per siti aziendali. Quindi lavoro come redattore SEO per alcune testate online, specializzandomi in temi quali lavoro, previdenza e attualità.
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