Prezzo petrolio: valore e quotazione a metà giugno in calo. I dati

Pubblicato il 12 Giugno 2020 alle 11:10
Aggiornato il: 24 Giugno 2020 alle 23:28
Autore: Guglielmo Sano

Prezzo petrolio: nuova flessione per le quotazioni dell’oro nero, sia per il Wti che per il Brent. Sfumati i guadagni ottenuti da inizio giugno in poi

Trivella petrolifera
Prezzo petrolio: valore e quotazione a metà giugno in calo. I dati

Prezzo petrolio: nuova flessione per le quotazioni dell’oro nero, sia per il Wti che per il Brent. Sfumati i guadagni ottenuti a partire da inizio mese; ecco i motivi che hanno dettato la frenata.

Prezzo petrolio: nuovo deciso ribasso

Prezzo petrolio di nuovo nettamente in ribasso: le quotazioni del Wti – il greggio texano – si aggirano intorno a 35 in questo momento, vicine al 38 quelle del Brent, il petrolio europeo del mare del Nord. La flessione di entrambi gli indici ha portato alla cancellazione dei guadagni ottenuti dagli investitori da inizio giugno in poi. Dietro l’affossamento la pandemia di coronavirus che in molti luoghi del pianeta, Stati Uniti compresi, è ancora lontana dal termine ma anche altri importantissimi fattori.

Torna a crescere la preoccupazione per la pandemia

Prezzo petrolio – Come si diceva dietro il nuovo ribasso delle quotazioni del greggio c’è sicuramente la pandemia di Covid: in particolare, i dati provenienti dagli Usa hanno spaventato gli investitori. In alcuni stati americani si sta registrando un numero di casi di infezione preoccupanti, basti citare i casi di California, dove si è tornati ai livelli di metà maggio, e Texas, negli ultimi giorni si è registrato il maggiore incremento di casi dall’inizio dell’epidemia.

Prezzo petrolio: il problema delle scorte

Tuttavia, non sono solo le preoccupazioni relative alla pandemia a incidere sulla flessione delle quotazioni del greggio. Gli investitori di certo sono stati intimoriti anche dagli ultimi dati diffusi dalle autorità americane competenti sulle scorte, inaspettatamente aumentate di 5,27 milioni di barili. Inoltre, bisogna considerare altri fondamentali dettaglio: in primo luogo, la paura che presto si presenterà un eccesso di offerta, conseguenza diretta di un aumento delle scorte, in secondo luogo, non hanno di certo aiutato le quotazioni del petrolio le ultime proiezioni della Federal Reserve per cui la completa ripresa economica Usa non avverrà prima di alcuni anni.

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L'autore: Guglielmo Sano

Nato nel 1989 a Palermo, si laurea in Filosofia della conoscenza e della comunicazione per poi proseguire i suoi studi in Scienze filosofiche a Bologna. Giornalista pubblicista dal 2018 (Odg Sicilia), si occupa principalmente di politica e attualità
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