BankItalia, Visco: il debito europeo è di tutti, occorre ridurre disuguaglianze

Pubblicato il 29 Maggio 2020 alle 20:02
Aggiornato il: 24 Giugno 2020 alle 23:12
Autore: Eugenio Galioto

BankItalia, Visco: il debito europeo è di tutti, occorre ridurre disuguaglianze. Questa crisi sia l’occasione per avanzare con le riforme inderogabili

Borsa Italiana, Bankitalia, facciata
BankItalia, Visco: il debito europeo è di tutti, occorre ridurre disuguaglianze

Per il Governatore di BankItalia Ignazio Visco non ci sono dubbi: la crisi economica dovuta alla pandemia può essere contrastata dall’Italia solo trovando la forza di “rompere le inerzie del passato”, vale a dire riducendo l’enorme incidenza dell’economia sommersa e dell’evasione fiscale, panacea di “ingiustizie ed effetti distorsivi”.

Inoltre, per BankItalia occorrerebbe tempestivamente risolvere i problemi endemici della scuola e della ricerca, perché “un paese che innova crea migliori e più diffuse opportunità di lavoro”, e rilanciare gli investimenti in infrastrutture che necessitano di essere rinnovate.

BankItalia, Visco: crisi senza precedenti, sia occasione per riforme

Similmente a quanto già affermato da Stiglitz e ribadito in qualche modo dal nostro Premier, Visco, con un piglio keynesiano, ritiene che la crisi possa essere un’occasione per accelerare un processo di riforme non più procrastinabili: in primis, una complessiva “riduzione delle disuguaglianze“. “Aumentano le famiglie che non riescono a mantenere standard di vita accettabili” – ha ribadito il Governatore di BankItalia, riferendosi ai recenti dati Istat sul crollo del Pil, ben peggiore di quanto fossero le stime di aprile. Si tratterebbe, secondo Visco, di “una crisi senza precedenti nella storia recente, che mette a dura prova l’organizzazione e la tenuta dell’economia e della società”.

Al governo Visco – che in passato fu oggetto di dure critiche da parte del M5S e di Matteo Renzi per la gestione della vigilanza sulle banche da parte di BankItalia – riconosce il merito di aver dimostrato “capacità di risposta del settore sanitario e sugli aiuti ai lavoratori, alle famiglie, alle imprese”. Ma i “limiti nella disponibilità di attività finanziarie liquide tra i nuclei familiari con i redditi più bassi – avverte il Governatore – possono amplificare le conseguenze dello shock, determinando un aumento significativo del numero di famiglie che non riescono a mantenere standard di vita accettabili“.

Visco poi ha espresso particolare preoccupazione sulla condizione precaria che investirebbe i giovani, soprattutto coloro che si affacciano per la prima volta sul mercato del lavoro, ma anche “chi è abitualmente impegnato in attività stagionali, con contratti a tempo determinato o di apprendistato“.  Il precariato, secondo BankItalia, “colpisce con maggiore intensità le attività tradizionalmente svolte dai lavoratori autonomi e il lavoro irregolare, ancora troppo diffuso nel nostro paese”.

BankItalia, Visco: usare i fondi Ue in modo efficiente, non sono gratis

A proposito della proposta di Recovey Fund avanzata dalla Commissione, Visco ha ribadito che occorre “usare i fondi Ue in modo efficiente”, perché “i ritardi (dell’Italia NdR) rispetto alle economie più avanzate non possono essere colmati con un aumento della spesa pubblica se non se ne accresce l’efficacia e se non si interviene sulla struttura dell’economia”.

Secondo il governatore di BankItalia è necessaria innanzitutto “una ricomposizione del bilancio pubblico”, accompagnata da “un recupero di base imponibile” con la lotta all’evasione e da “una riduzione del premio per il rischio sui titoli di Stato, da un uso pragmatico e accorto dei fondi europei“.

Visco ha lodato gli sforzi di Bruxelles per far sì che l’Unione europea esca comunemente dalla crisi, Il Recovery fund per aiutare i Paesi nella ripresa “è una risorsa formidabile per i suoi cittadini. I timori e i pregiudizi reciproci riemersi con la duplice crisi dello scorso decennio, e che pure a tratti sono tornati a pesare su decisioni importanti in questa fase delicata, possono essere definitivamente superati e respinti con il contributo responsabile di ognuno”. Ciò comporta, però, che “ogni paese deve utilizzare le risorse messe a disposizione dalle istituzioni europee con pragmatismo, trasparenza e, soprattutto, in maniera efficiente. I fondi europei non potranno mai essere “gratuiti”.

BankItalia ha fatto appello quindi alla responsabilità dell’Italia nel contribuire al finanziamento delle iniziative comunitarie, perché è la terza economia dell’Unione, perché “il debito europeo è debito di tutti“, ma affinché l’economia europea tutta torni ad avere una capacità produttiva competitiva sullo scacchiere globale, con un aumento vistoso del’occupazione, è necessaria un’azione comune, forte e coordinata da parte dei Paesi membri.

Tre punti per l’Italia: lotta all’evasione e a disuguaglianze, rilanciare infrastrutture, scuola e ricerca

L’agenda per l’Italia, secondo BankItalia, è semplice e riguarda la risoluzione di problemi strutturali del nostro Paese. Il nodo più urgente da affrontare che ci differenzia dalle altre economie avanzate”, è “l’incidenza dell’economia sommersa e dell’evasione, che si traduce in una pressione fiscale effettiva troppo elevata per quanti rispettano pienamente le regole. Le ingiustizie e i profondi effetti distorsivi che ne derivano si riverberano sulla capacità di crescere e di innovare delle imprese; generano rendite a scapito dell’efficienza del sistema produttivo. Un profondo ripensamento della struttura della tassazione, che tenga anche conto del rinnovamento del sistema di protezione sociale, deve porsi l’obiettivo di ricomporre il carico fiscale a beneficio dei fattori produttivi”.

Altra questione da affrontare improrogabilmente è il recupero del “ritardo accumulato nelle infrastrutture, sia quelle tradizionali, da rinnovare e rendere funzionali, sia quelle ad alto contenuto innovativo, come le reti di telecomunicazione, necessarie per sostenere la trasformazione tecnologica della nostra economia”.

Altra priorità per Visco è la scuola e il mondo della ricerca. La priorità, da questo punto di vista, per il Governatore di BankItalia, è migliorare “la qualità del capitale umano, affrontando i problemi di fondo del sistema scolastico, dell’università e della ricerca“. Le differenze “tra istituti e territori perpetuano e amplificano le diseguaglianze di reddito e di opportunità. Gli ambienti che accolgono gli studenti non sono in molti casi sicuri, confortevoli e tecnologicamente adeguati; la preparazione e la motivazione degli insegnanti sono essenziali”.

Visco: un ritorno a Keynes

Lo sconvolgimento causato dalla pandemia, secondo Visco, “ha natura diversa da quello di una guerra mondiale“. Tuttavia, “possiamo partire da un pensiero maturato proprio immaginando come si sarebbe potuto gestire una grande guerra. Ottanta anni fa John Maynard Keynes scriveva: “la migliore garanzia di una conclusione rapida è un piano che consenta di resistere a lungo“. Dell’economista anti-liberista, il Governatore di BankItalia riprende esplicitamente lo “spirito di giustizia sociale“, agganciandolo ad uno spiccato pragmatismo riformista, perché c’è bisogno urgentemente di “un piano che utilizzi un periodo di sacrifici generali” come “occasione per procedere più avanti di quanto si sia fatto finora verso una riduzione delle disuguaglianze”.

Per questo motivo, secondo Ignazio Visco, è necessario che “si attivi circolo virtuoso tra crescita e politiche di bilancio”, perché anche se la sostenibilità del debito pubblico “non è in discussione”, il suo elevato livello in rapporto al prodotto “è alimentato dal basso potenziale di crescita del Paese e al tempo stesso ne frena l’aumento”. Al contrario, con un tasso di crescita dell’economia compreso tra l’uno e il due per cento “e con la riduzione del differenziale di rendimento dei titoli pubblici italiani rispetto a quelli tedeschi e un avanzo primario della misura indicata sarebbe sufficiente per ridurre il peso del debito sul prodotto di circa due punti percentuali in media all’anno”. Così facendo, ha concluso Visco, “crescita e politiche di bilancio si rafforzerebbero le une con le altre, in un circolo virtuoso che il nostro paese è in grado di attivare”.

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L'autore: Eugenio Galioto

Sociologo, un passato da ricercatore sociale e un presente da analista politico. Scrivo principalmente di economia e politica interna. Amo il jazz, ma considero l'improvvisazione qualcosa che solo i virtuosi possono permettersi.
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