Le Grandi Classiche del ciclismo: la Milano-Sanremo

Pubblicato il 23 Marzo 2020 alle 09:00 Autore: Cesare Fabrizi

Oggi restiamo in Italia, parlando della Milano-Sanremo, la Classicissima di primavera, che tradizionalmente apre la stagione del grande ciclismo.

Le Grandi Classiche del ciclismo: la Milano-Sanremo
Le Grandi Classiche del ciclismo: la Milano-Sanremo

Continua la nostra rubrica sulle Grandi classiche del ciclismo. Dopo la Strade Bianche, anche oggi restiamo in Italia, parlando della Milano-Sanremo, la Classicissima di primavera che tradizionalmente apre la stagione del grande ciclismo.

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La Classicissima: storia e curiosità

La Milano Sanremo nasce nel 1907 su un’idea di appassionati di ciclismo sanremesi, che vollero proporre per i ciclisti il percorso di una corsa automobilistica dell’epoca, la Milano-Acqui-Sanremo, che delle trenta vetture in gara quell’anno vide solo due arrivare al traguardo. L’ideatore della corsa fu Armando Cougnet e la prima edizione fu vinta dal francese Petit-Breton, che la spuntò su altri trentadue atleti.

Nel corso degli anni, tantissimi campioni hanno iscritto i loro nomi nell’albo d’oro della Milano Sanremo: si va dagli anni “preistorici” delle sei vittorie di Costante Girardengo, passando per l’epopea della rivalità Coppi-Bartali e per il record di Eddy Merckx, pluritrionfatore con sette successi, fino ad arrivare ai tempi nostri, con le quattro affermazioni di Erik Zabel e quelle di alcuni dei ciclisti italiani più importanti degli ultimi 20 anni come Cipollini, Bettini e Nibali, ultimo italiano vittorioso in questa corsa, nel 2018. L’anno scorso la vittoria fu di Julian Alaphilippe.

La Milano-Sanremo è chiamata Classica di primavera per due motivi: il primo è perché si disputa nei giorni d’inizio di tale stagione, il secondo perché è tradizionalmente la prima grande corsa del calendario ciclistico, rappresentando simbolicamente il risveglio dal letargo dell’inverno. Per molti anni si tenne in data 19 marzo, San Giuseppe: poi, dato che tale giornata non è più festa nazionale, il giorno non rimase fisso, ma è comunque tradizione che si corra in tale settimana.

Solo in due occasioni, prima di quest’anno, la corsa non si è tenuta: nel 1944 e nel 1945, a causa della Seconda Guerra Mondiale. Per tenere viva la tradizione, Vincenzo Nibali ha organizzato una Milano-Sanremo virtuale, in cui si pedalano da casa solo gli ultimi 57 km, i più importanti, in cui sono presenti le asperità che ogni anno decidono la corsa.

Milano-Sanremo: percorso e asperità

La partenza è posta sempre a Milano, mentre l’arrivo varia di volta in volta. La classica di Primavera è famosa in tutto il mondo per il percorso lungo, tortuoso e spettacolare, con Passo del Turchino, Cipressa e Passo del Poggio come punti di transito più interessanti e ostici prima del traguardo finale. La parte conclusiva si corre sulla riviera Ligure di Ponente, fino ad arrivare alla Via Aurelia con i tre capi (Capo Mele, Capo Cervo e Capo Berta) che si affacciano sul mare, regalando paesaggi e immagini che hanno fatto innamorare tantissimi corridori e appassionati delle due ruote a pedali. Il percorso è praticamente sempre lo stesso, con variazioni davvero minime: la sua lunghezza è di 298 km, il che rende questa la corsa più lunga del panorama ciclistico.

Per vincere la Milano-Sanremo è necessaria una notevole tenuta sulla lunga distanza, oltre a doti di scatto sugli strappi della parte conclusiva di corsa e uno spunto veloce, caratteristica che negli ultimi anni ha permesso a diversi velocisti di aggiudicarsi la corsa. Molti gli appassionati dispiaciuti per l’impossibilità di assistere all’evento, i quali, ogni anno, festeggiano la primavera assistendo alle imprese dei grandi campioni della bicicletta. È però quasi certo che anche quest’edizione si correrà, ma ancora non è dato sapere in che periodo.

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