Fattura elettronica 2020: cosa fare se il fisco vuole la versione cartacea

Pubblicato il 20 Febbraio 2020 alle 09:50 Autore: Daniele Sforza

La fattura elettronica è un simbolo della digitalizzazione del Paese, eppure il fisco può ancora richiedere la versione cartacea. Cosa fare in questi casi?

Fattura elettronica 2020 versione cartacea
Fattura elettronica 2020: cosa fare se il fisco vuole la versione cartacea

Si fa un gran parlare di digitalizzazione del Paese e la fattura elettronica è certamente uno dei simboli più rappresentativi, anche della lotta all’evasione fiscale. Eppure ci sono dei casi in cui il Fisco richiede ancora la versione cartacea dei documenti. Diversi uffici territoriali dell’Agenzia delle Entrate, infatti, nell’effettuare controlli documentali o nell’occuparsi di istanze di rimborso relativi al periodo d’imposta 2019 chiedono ai contribuenti di portare fatture di vendita e acquisto nella loro versione cartacea.

Fattura elettronica: quando il fisco vuole il cartaceo

Come si legge su ItaliaOggi, “tra le richieste ricevute dagli uffici locali si legge che per poter dar seguito all’istanza di rimborso dell’Iva a credito, c’è anche la produzione, in formato analogico, di un campione delle fatture di acquisto e di vendita dell’anno 2019 con un’imposta pari al 5% dell’importo richiesto”. E allora la semplificazione? Già in precedenza la versione cartacea della fattura era stata richiesta, e più precisamente ai contribuenti che avevano presentato i modelli Iva TR, sempre per una questione di rimborso relativa ai crediti trimestrali. Si precisa poi che la fattura in formato analogico è necessaria in caso di controlli fiscali o ispezioni, in quanto le verifiche risultano complicate se non impossibili tramite il Sistema di Interscambio.

E-fattura e versione analogica: un problema italiano

Invece di risolvere un problema che ha del paradossale e del contraddittorio, le responsabilità gravano come sempre sui contribuenti, che si ritrovano così da un lato ad aver appreso un processo di digitalizzazione quasi fisiologico e dall’altra a combattere contro l’ossimoro sempreverde di un fisco che non riesce a essere coerente con se stesso. La carta, insomma, non sembra essere stata ancora abbandonata del tutto e la questione pone i riflettori su un problema del tutto nostrano di fare i conti con la semplificazione delle procedure lavorative e burocratiche.

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L'autore: Daniele Sforza

Romano, classe 1985. Dal 2006 scrivo per riviste, per poi orientarmi sulla redazione di testi pubblicitari per siti aziendali. Quindi lavoro come redattore SEO per alcune testate online, specializzandomi in temi quali lavoro, previdenza e attualità.
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