Il bitcoin sostituirà l’oro come bene rifugio del futuro?

Pubblicato il 19 Febbraio 2020 alle 17:03 Autore: Redazione

E’ il momento della sostituzione dell’oro con il bitcoin come bene rifugio? Ormai ha le caratteristiche che da millenni sono del metallo prezioso

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Il bitcoin sostituirà l’oro come bene rifugio del futuro?

Dall’inizio delle civiltà l’uomo cerca di accumulare patrimonio anche a scopo preventivo, per poter sopravvivere in caso di crisi e carestie. Con l’andar del tempo non si trattò solo di cibo, ma anche di mezzi da scambiare in caso di cibo, denaro e altri beni. E soprattutto oro. Il materiale prezioso che per la sua scarsità e riconoscimento unanime del suo valore ha sempre dato più sicurezza contro un deprezzamento.

Naturalmente anche altri metalli o prodotti si sono affiancati all’oro come bene rifugio nel tempo, dall’argento alle opere d’arte.

Ora è il momento del bitcoin, che secondo molti analisti potrebbe non fungere ormai solo da strumento per guadagnare con il trading, ma potrebbe seriamente mettere in pericolo il predominio dell’oro come bene rifugio.

Vi sono infatti alcune caratteristiche che li accomunano.

Innanzitutto la scarsità. Si calcola che tutto l’oro estratto finora ammonti a 190 mila tonnellate, e se dovesse essere un cubo sarebbe uno da 20 metri di spigolo. Pochissimo, considerando tutta l’attività mineraria nella storia.

E non è scarso solo storicamente, continua a esserlo anche oggi, tanto che quello nuovo trovato ogni anno, nonostante le accresciute possibilità tecnologiche, è 3.260 tonnellate, sostanzialmente la disponibilità di oro cresce solo dell’1,7%, meno del PIL per intenderci. Per questo nel mercato c’è attesa che il suo valore si accresca e la domanda rimane forte. Garantendo oltre al valore la stabilità

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Fonte: https://it.bitcointraderspro.com/

Anche il bitcoin ormai ha le caratteristiche di bene rifugio, come la stabilità

Il bitcoin assomiglia sempre di più all’oro.

Per produrlo è necessario un processo che viene chiamato non a caso “mining“. Un mining costoso in termini di tempo e denaro, e con un limite. Non potranno essere coniati più di 21 milioni di bitcoin, siamo ora a circa 18 milioni, e ne viene creato il 3,6% in più all’anno, almeno fino al prossimo dimezzamento, halving, che avrà luogo a maggio, e che porterà la crescita annua d bitcoin all’1,7%, la stessa “inflazione”, molto ridotta del resto, che interessa l’oro.

Non è un caso che anche per questi motivi la volatilità del bitcoin, una volta problematica, e amata solo dagli speculatori, si è quasi dimezzata, rendendo la criptomoneta interessante anche per i risparmiatori.

Anzi, a detta di molti analisti il bitcoin ha dei vantaggi rispetto all’oro. La sua veridicità è verificabile, cosa che è molto più complesso con l’oro (sono molti ad avere in casa oro parzialmente contraffatto), perché è possibile controllare, con un programma, non solo il bitcoin che si possiede ma anche tutto quello creato. È più facilmente trasferibile, in modo digitale, è frazionabile come si desidera, cosa possibile in modo più costoso con l’oro.

E, aspetto, non trascurabile, con il bitcoin la preservazione della privacy del compratore è molto più sicura.

Che questo sia il secolo in cui l’oro terminerà il proprio dominio sul mondo?

L'autore: Redazione

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