Il coronavirus fa bene al bitcoin, in decollo da inizio anno il valore della criptovaluta

Pubblicato il 11 Febbraio 2020 alle 17:07 Autore: Redazione

La paura del coronavirus fa schizzare in su il valore del bitcoin, ma un ruolo fondamentale ce l’ha anche il prossimo halving di maggio

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Il coronavirus fa bene al bitcoin, in decollo da inizio anno il valore della criptovaluta

Una conseguenza forse inaspettata dell’epidemia del nuovo coronavirus partita da Wuhan, in Cina, e che sta influenzando pesantemente anche l’economia, è l’aumento delle quotazioni del bitcoin, ovvero della prima e più famosa cripotvaluta, che ormai viene vista come un bene rifugio, come il buon vecchio oro.

Per la gioia di chi da tempo fa trading con il bitcoin, dopo essere sceso sotto i 6 mila euro il 17 dicembre è risalito velocemente fino a raggiungere i 9302 il 10 febbraio.

Un rally poderoso, cui del resto il mercato delle criptovlute negli ultimi 3 anni ci ha abituato. L’anno scorso per esempio si era passati da una quotazione inferiore ai 3 mila euro per bitcoin del dicembre 2018 ai quasi 10.900 del luglio 2019. Anche se non si era ritoccato il massimo del dicembre 2017, quando si erano sfiorati i 15 mila, e la febbre di criptovalute aveva contagiato anche l’uomo della strada.

Quei picchi ora forse sono di nuovo irraggiungibili, ma certo questo secondo rally rinfocola l’interesse in questo mercato.

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Fonte: https://it.bitcointraderspro.com/

Alla base del rally sia il coronavirus che il prossimo halving

Certamente il coronavirus contribuisce moltissimo nell’aumento del valore della criptovaluta. Il mercato è costantemente alla ricerca sia di marginalità, quindi di possibilità di guadagno, che di beni rifugio, e cerca di differenziare rispetto al solo oro. Basti pensare al ruolo crescente in tal senso di opere d’arte o persino vini pregiati.

Tuttavia secondo molti analisti un ruolo fondamentale ce l’ha l’avvicinamento dell’halving, ovvero il dimezzamento, di maggio. Si tratta del momento in cui la ricompensa per i miners i nuovi bitcoin viene dimezzata, ovvero costoro ricevono il 50% in meno di criptovaluta. E ciò accade ogni 210 mila blocchi di bitcoin, corrispondenti a 21 milioni.

Considerando che all’incirca a maggio si arriverà a 630 mila blocchi avverrà il terzo halving, con il passaggio della ricompensa da 12,5 a 6,25 bitcoin. Per questo ora i miners si affrettano a creare nuovi bitcoin, incrementano il loro valore.Quello che tutti si chiedono è se in seguito all’halving vi sarà un crollo delle quotazioni come le altre volte o le cose andranno diversamente. È un mercato ancora troppo giovane per avere certezze.

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