Cos’è il Coronavirus: sintomi, contagio e quando porta alla morte?

Pubblicato il 27 Gennaio 2020 alle 15:19 Autore: Guglielmo Sano

Il nuovo coronavirus ha già causato decine di morti e continua a diffondersi anche al di fuori dei confini cinesi. Cresce la preoccupazione

Cinese con mascherina
Cos’è il Coronavirus: sintomi, contagio e quando porta alla morte?

Il nuovo coronavirus ha già causato decine di morti e continua a diffondersi anche al di fuori dei confini cinesi. Cresce la preoccupazione mentre aumentano gli sforzi delle autorità di Pechino per contenere l’epidemia.  

Coronavirus: l’epidemia si allarga

Allo stato attuale, sono più di 2.700 le persone contagiate dal nuovo coronavirus in Cina e, nelle prossime ore, se ne dovrebbero aggiungere altre mille circa alla conta (sono almeno 3mila i casi sotto esame da parte delle autorità sanitarie cinesi). D’altra parte, si contano diversi casi di contagio anche al di fuori dai confini della Repubblica Popolare e, nello specifico, in Thailandia, Giappone, Corea del Sud, Vietnam, Singapore, Taiwan, Nepal, Australia, Malesia, Stati Uniti, Canada e Francia.

L’ultimo caso sospetto è stato registrato in Costa d’Avorio: sarebbe il primo contagio in Africa. SI tratta in tutti i casi di turisti cinesi o comunque di persone che si erano recate di recente nella città di Wuhan, il focolaio originario. Il bilancio delle vittime del coronavirus, invece, è giunto a quota 81: le morti si sono verificate tutte in Cina (76 nella regione di Hubei, di cui Wuhan è capoluogo).

Cresce la preoccupazione

Nel frattempo, le autorità cinesi stanno compiendo degli sforzi massicci per contenere l’epidemia: sono una ventina le città poste in quarantena, tra cui la stessa Wuhan (che da sola ha 11 milioni di abitanti). Tuttavia, le stime fornite dallo stesso sindaco di Wuhan parlano di come 5 milioni di persone potrebbero aver lasciato la città dall’inizio della diffusione del virus. Un dato che non può non far accrescere la preoccupazione vista la velocità con cui avviene il contagio (più alta se il veicolo è saliva o muco, più bassa se si trasmette per via aerea, secondo i primi studi) e la possibilità che possa avere un periodo di incubazione di 10-15 giorni.

Inoltre, non è stato ancora prodotto un vaccino efficace contro il coronavirus, detto ciò, nonostante la sua relativa pericolosità – inizialmente causa dei sintomi simili a un’influenza comune che possono progredire in gravi polmoniti e problemi respiratori di varia natura – bisogna sottolineare che i casi di decesso hanno finora riguardato esclusivamente soggetti a rischio, cioè anziani e immunodepressi. Insomma, un sistema immunitario in salute dovrebbe mettere al riparo da complicazioni.

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L'autore: Guglielmo Sano

Nato nel 1989 a Palermo, si laurea in Filosofia della conoscenza e della comunicazione per poi proseguire i suoi studi in Scienze filosofiche a Bologna. Giornalista pubblicista dal 2018 (Odg Sicilia), si occupa principalmente di politica e attualità
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