Ezio Bosso: malattia, carriera e biografia. Chi è l’artista

Pubblicato il 12 Giugno 2019 alle 14:03 Autore: Stefano Schianca

Ezio Bosso: malattia, carriera e biografia. Chi è l’artista. Straordinario pianista e direttore d’orchestra, il suo talento ha col tempo conquistato…

Ezio Bosso malattia, carriera e biografia. Chi è l'artista
Ezio Bosso: malattia, carriera e biografia. Chi è l’artista

Straordinario pianista e direttore d’orchestra, il suo talento ha col tempo conquistato la scena italiana e internazionale. Ezio Bosso è un vero e proprio artista, un orgoglio made in Italy nel panorama musicale mondiale.

Un personaggio che ha ridato, grazie al suo talento e alla sua carriera, interesse e freschezza alla musica lirica.

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Ezio Bosso, la carriera

“È in assoluto la follia più grande che io abbia mai fatto, ma è una follia d’amore che faccio per la musica. Ogni nota è una storia da raccontare”.

Queste le sue parole in occasione del nuovo programma di Rai 3, Che storia è la musica, ideato dal maestro in collaborazione con il direttore artistico Angelo Bozzolini.

È nato il 13 settembre 1971Torino. La carriera di Ezio Bosso affonda le sue radici fin dagli albori della sua vita, complici la zia pianista e il fratello musicista. Fin da quando era piccolo il destino sembra infatti riservare un’unica, grande via per lui: quella della musica.

Tanto da permettergli a soli 12 anni di comporre alcuni brani di musica classica. I primi, già di grande livello, a testimonianza di un vero e proprio dono che lo contraddistingue.

Quattro sono gli anni che impiega a mettersi in mostra, fino a quando, all’età di 16 anni, comincia il suo viaggio musicale per il mondo. Debutta in Francia e comincia ad esibirsi nei teatri di mezza Europa. Fin da queste prime fasi padroneggia il pianoforte in una maniera straordinaria.

La “gavetta” prosegue negli anni 90, quando il suo talento viene riconosciuto in ogni dove. Tanto da prendere parte a importanti concerti internazionali nelle più grandi sale come ” Royal Festival Hall”,” Southbank Centre”,  “Sydney Opera House”, “Palacio de Bella”s”,” Auditorium Parco della Musica” di Roma.

Le sue composizioni gli permettono di ricevere numerosi riconoscimenti. Fra i vari premi riceve ben due nomination al David di Donatello per le musiche di “Io non ho paura e” Il ragazzo invisibile” di Gabriele Salvatores. Nel 2003 e nel 2005, poi, vince il premio “Flaiano” e nel 2016 riceve il premio “Riccio d’Argento” al Teatro Cilea di Reggio Calabria per il miglior Live dell’anno.

La malattia dell’artista

Il successo della musica di Ezio Bosso sta essenzialmente nella sua popolarità. Nonostante il target tipicamente elitario della musica lirica, le sue sono composizioni apprezzate dal grande pubblico, base pulsante del suo successo. Tanto da ricevere migliaia di visualizzazioni su Youtube e diversi sold-out ai suoi concerti.

Un successo unico e straordinario nonostante le avversità. Dopo tanti successi nel 2011 si è infatti sottoposto a un delicato intervento al cervello, per l’asportazione di una neoplasia di cui era affetto da tempo. Poco dopo scopre di essere stato colpito da una malattia neurodegenerativa simile alla sclerosi laterale amiotrofica. Un problema che da sempre l’ha accompagnato e col quale anche tuttora convive.

Una lotta dura ed estenuante la sua. Ha dovuto riapprendere a suonare e a parlare, ma non si è mai abbattuto, continuando a sorridere alla vita nonostante le avversità:

A un certo punto avevo perso tutto, il linguaggio, la musica: la ricordavo, ma non la capivo. Suonavo e piangevo, per mesi non sono riuscito a far nulla. La musica non faceva parte della mia vita, era lontana, non riuscivo ad afferrarla. Ho scoperto così che potevo farne a meno. E non è stato brutto. È stato diverso, è stata un’altra esperienza. Ho imparato che la musica è parte di me, ma non è me.Al massimo, io sono al servizio della musica”.

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L'autore: Stefano Schianca

Stefano nasce il 19/11/1996 a Vigevano, vicino Milano. E' Studente di Scienze Politiche e delle Relazioni Internazionali presso l'Università Cattolica del Sacro Cuore, a Milano. Sin da piccolo coltiva la grande passione per il giornalismo, in particolare quello sportivo, per il calcio e lo sport più in generale. Il suo sogno è quello di trasformare tutto ciò in un lavoro.
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