Il topolino Simone, Cor Maura e gli aristogatti

Pubblicato il 8 Aprile 2019 alle 10:07 Autore: Nicolò Zuliani
Il topolino Simone, Cor Maura e gli aristogatti

Simone è un topolino grigio, nato nella soffitta di una vecchia villa.

Lì la sua colonia era vissuta felice per anni, tanto da ribattezzare la soffitta “Cor Maura” in onore del buon cuore della vecchia a cui depredavano la dispensa. Poi l’anziana era trapassata in seguito a uno scippo finito male, e nella casa si era trasferita la sua erede.

La vita a Cor Maura era diventata un inferno; trappole, bocconi velenosi, fumi tossici, dispense vuote. Restavano da mangiare solo croste di pizza dentro strane buste con scritto Just Eat. Perdipiù, a Cor Maura si era trasferita una colonia di topi di campagna, aggressivi e puzzolenti.

Per un topolino come Simone, nella soffitta la vita è dura.

L’erede della vecchia Maura ha portato con sé una dozzina di aristogatti grassi, viziati e paranoici. Terrorizzati dai lati bui della casa, passano le giornate tra letti e divani. Per combattere la noia si dedicano all’arte, alla pittura, alla scrittura, ma soprattutto adorano accusarsi l’un l’altro di essere cani, il loro grande spauracchio.

Alcuni si vantano di essere anti-cani e girano per il salotto ad ascoltare i discorsi degli altri aristogatti, attenti che i “miao” non assomiglino in alcun modo a “bau”. In quel caso nascono grandi litigate che terminano con l’arrivo delle scatolette gourmet servite dalla padrona.

Un giorno, una aristogatta ansiosa di avere qualcosa da raccontare, mette la testa dentro Cor Maura e scopre l’esistenza dei topi.

All’improvviso nel salotto non si parla d’altro: come sono i topi? Grigi, tutti sporchi, mangiano spazzatura e fanno squit. È tutto un fiorire di teorie che nel corso dei giorni si fanno più fantasiose. Dopo settimane, gli aristogatti decretano che i topi di campagna sono inoffensivi, mentre quelli che non puzzano potrebbero essere cani travestiti.

L’argomento è così appassionante che alcuni aristogatti si mettono delle orecchie da topo in testa e cantano canzoni o scrivono racconti sulla triste vita nella soffitta, scatenando applausi e commozione. Dato il successo, alcuni aristogatti trovano un punto d’osservazione della soffitta e ogni giorno raccontano le attività dei topi. Nel salotto il dibattito freme: alcuni prendono a cuore la vita di quelli di campagna, costretti a convivere coi topi-cani che li emarginano. Altri dicono che i topi di campagna sono prevaricatori.

«Sei un bauista» miagola qualcuno «Un cane!»
«E tu sei un buonista del miao!» risponde un altro.

E su Twitter parte una miaostorm

Nel frattempo, a Cor Maura, un topo di nome Eustachio scopre che nella soffitta sono arrivati altri topi di campagna, e tutto arrabbiato gli pesta le croste di pizza. Il topolino Simone vede la scena e domanda perché; Eustachio gli spiega che una volta a Cor Maura si mangiava formaggio, carne, frutta, mentre adesso solo quello schifo di croste.

Il topolino Simone fa notare che il cibo arriva dalla nuova padrona, mica dai topi di campagna. «Ma i topi di campagna rubano le croste a noi», replica Eustachio «Perché squit noi dobbiamo rischiare la pelle per guadagnarcele e loro si prendono le croste gratis?». Simone a questo non sa rispondere, è ancora un topolino giovane.

“Lui nun è d’accordo, certo che lo poi di’, accetamo er confronto”

Nel salotto il dibattito infuria, tanto da oltrepassare l’ora di cena. Ovviamente il topo Eustachio era così aggressivo perché era un cane. Il topolino Simone invece l’ha messo in riga proprio come avrebbe fatto un aristogatto, se fosse stato lì. La sera è tutto un miagolare io avrei, io sarei, se io fossi, finché dal parquet del salotto gli aristogatti passano alla moquette della camera da letto. Qui, una aristogatta fa notare che i versi dei topi sono proprio brutti. Subito gli altri aristogatti insorgono, felici: hanno trovato il cane del giorno e possono andare a dormire.

Del resto ormai l’argomento è venuto a noia. Domani è un altro giorno, e un altro dibattito decreterà chi tra loro è più cane degli altri. Prima di addormentarsi ripensano ai topi nella soffitta; in effetti quegli squit fanno schifo, e quella coda rosa è orrenda. Però quante emozioni gli regalano.

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L'autore: Nicolò Zuliani

Veneziano, vivo a Milano. Ho scritto su Men's Health, GQ.it, Cosmopolitan, The Vision. Mi piacciono le giacche di tweed.
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