Costo del lavoro, come sta crescendo in Italia e in Europa – infografiche

Pubblicato il 4 Aprile 2019 alle 13:00 Autore: Gianni Balduzzi

Costo del lavoro, come cresce trimestre per trimestre in Italia e in altri Paesi europei. Nel 2018 nel nostro Paese gli aumenti sono diventati più grandi

COSTO DEL LAVORO
Costo del lavoro, come sta crescendo in Italia e in Europa – infografiche

È da qualche anno che, dopo la crisi, l’Italia non è più in testa tra gli Stati europei quanto a crescita del costo del lavoro come era molti anni fa.

Nonostante in valore assoluto questo rimanga ancora superiore di altri Paesi che pure hanno un reddito maggiore del nostro.

Ma non è appunto del livello degli stipendi e delle tasse sul lavoro che vogliamo direttamente parlare, ma di quanto queste grandezze si incrementino ogni trimestre. È un indicatore più importante perché pone le basi per il valore assoluto dei salari negli anni a venire.

E come possiamo vedere nella nostra infografica, in cui si può passare a piacimento da un trimestre all’altro, l’Italia appare allineata con l’Europa occidentale.

Nell’ultimo trimestre disponibile, il terzo del 2018, vi è stato un aumento del 2,4% del costo del lavoro totale. Contro il +2,6% della Germania, o il +2,4% della Francia. Ma se guardiamo ai soli salari, sono cresciuti solo dell’1,9%, meno che in Germania e in Spagna. È aumentato di più il cuneo fiscale, le tasse che sul lavoro sono poste. Del 3,8%, circa come in Francia, più che in Germania, in Svezia, Regno Unito, Spagna.

Costo del lavoro, nel 2018 è tornato ad aumentare dopo essere stato quasi fermo in Italia – infografiche

Nel trimestre precedente l’aumento delle tasse legate al lavoro rispetto allo stesso periodo dell’anno prima era stato del 4,2%, il maggiore a Ovest.

Non era sempre stato così. Nel 2015 e 2016, probabilmente per le decontribuzioni, vi erano stati cali anche di diversi punti, mentre nel 2017 gli incrementi erano stati tra 0 e +1%.

Gli stipendi erano oscillati di poco, o in calo di pochi decimali o in aumento dello zero virgola.

Considerando le cifre diverse nel resto d’Europa, si era guadagnata competitività rispetto per esempio alla Germania.

Questa fase nel 2018 pare finita. Rispetto agli altri Paesi dell’Ovest, almeno, non ci sono più molte differenze nella crescita del costo del lavoro. Permangono se il confronto è con i Paesi dell’Est. Qui i movimenti annuali sono speso in doppia cifra, soprattutto in Romania, Bulgaria, o nei Paesi Baltici.

Dove stipendi e costo del lavoro continuano ad aumentare a ritmi molto più elevati che a Ovest.

Quando raggiungeranno i livelli italiani?

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L'autore: Gianni Balduzzi

Editorialista di Termometro Politico, esperto e appassionato di economia, cattolico- liberale, da sempre appassionato di politica ma senza mai prenderla troppo seriamente. "Mai troppo zelo", diceva il grande Talleyrand. Su Twitter è @Iannis2003
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