Immobile intestato ad un solo coniuge e comunione dei beni

Pubblicato il 6 Marzo 2019 alle 19:00 Autore: Claudio Garau

Qual è la disciplina in caso di acquisto di immobile ed intestazione di esso da parte di uno dei coniugi, prima o dopo il matrimonio con comunione dei beni.

Immobile intestato ad un solo coniuge e comunione dei beni
Immobile intestato ad un solo coniuge e comunione dei beni

Potrebbero sorgere dubbi in merito all’eventualità che la casa oggetto di intestazione unilaterale di un coniuge, rientri o meno nel regime di comunione dei beni dei coniugi. Vediamo di chiarire i contenuti della risposta da dare a questo quesito.

Comunione dei beni: che cos’è secondo la legge italiana

Preliminarmente, diamo una definizione di comunione dei beni, alla luce delle disposizioni del codice civile. Essa può definirsi come un patto tra i coniugi, finalizzato a far sì che i beni di essi comporranno, a partire dalla data di matrimonio, patrimonio comune. Ne discenderanno pari diritti e doveri per la coppia in relazione a tale patrimonio. Peraltro, tale regime è oggi automatico circa la sua attivazione; ne consegue che se i coniugi non intendono avvalersi della comunione e preferiscono tenere i beni separati, dovranno fare dichiarazione espressa e anticipata, in questo senso.

Chiarito il contesto di riferimento, ora domandiamoci che cosa accade in relazione ad un’abitazione acquistata e intestata ad un solo coniuge, prima o dopo l’inizio del legame matrimoniale.

Comunione dei beni: casa intestata ad un solo coniuge prima del matrimonio

Nel caso l’immobile sia acquistato ed intestato ad un solo coniuge, non si pongono particolari problemi. Infatti la legge sul punto è piuttosto chiara. Gli appartamenti comprati prima dell’unione matrimoniale sono esclusi dalla comunione, che, per definizione, vale per il futuro e dall’inizio del legame matrimoniale fino alla sua eventuale conclusione. Insomma la casa resta, nella sua interezza, di proprietà della persona che l’ha acquistata e ne ha effettuato l’intestazione unilaterale. È infatti l’art. 179 del codice civile che afferma espressamente che i beni di proprietà in data antecedente al matrimonio, restano sottoposti ad una delle ipotesi di esclusione dalla comunione dei beni.

Comunione dei beni: che cosa accade in caso di acquisto ed intestazione dopo il matrimonio

A questo punto è lecito domandarsi che cosa accade laddove la casa sia comprata ed intestata dopo la celebrazione del matrimonio. In via generale, sussiste una presunzione legale che comporterà l’immissione di tale immobile nella comunione legale. Vi sono però delle eccezioni, sulle quali la giurisprudenza si è pronunciata ed ha offerto utili precisazioni e chiarimenti.

Tali eccezioni alla regola generale affermano che, la casa comprata da uno dei coniugi, resta fuori dalla comunione dei beni, nella sussistenza di alcune condizioni. Anzitutto, l’appartamento deve essere stato acquistato con il denaro di un solo membro della coppia, derivante dalla cessione di beni ricevuti in donazione o eredità o di suoi beni personali, di cui aveva già titolo di proprietà da celibe. Inoltre, il rogito di acquisto dell’immobile deve avere la riserva di proprietà a favore del singolo coniuge. Ciò comporta che l’altro coniuge dovrà dichiarare al notaio di rinunciare alla sua quota di proprietà dell’immobile. Soltanto al ricorrere di questi presupposti, vale l’esclusione della casa, comprata da un solo coniuge, dalla comunione legale dei beni.

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L'autore: Claudio Garau

Laureato in Legge presso l'Università degli Studi di Genova e con un background nel settore legale di vari enti e realtà locali. Ha altresì conseguito la qualifica di conciliatore civile. Esperto di tematiche giuridiche legate all'attualità, cura l'area Diritto per Termometro Politico.
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