Atlético Madrid-Juve: 2-0. Simeone prepara la partita perfetta

Pubblicato il 20 Febbraio 2019 alle 23:25 Autore: Alessandro Faggiano

Atlético Madrid-Juve era probabilmente l’ottavo di finale più equilibrato e incerto. Simeone vince il primo duello grazie al 2-0 firmato da Giménez e Godín

Atlético Madrid-Juve: 2-0. Simeone prepara la partita perfetta

Miglior partita stagionale del’Atlético Madrid proprio nel momento – finora – più importante dell’anno. L’Atlético si sbarazza della Juve con un perentorio 2-0 e dimostrando di poter competere con chiunque in Europa. Ronaldo non basta. Chiellini e Bonucci non reggono l’urto. Gli attuali detentori dell’Europa League e della Supercoppa Europea compiono un passo in avanti decisivo in ottica qualificazione. Allo Stadium, la Juve dovrà cambiare atteggiamento, sostenuto dal pubblico delle grandi occasioni.

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Atlético Madrid-Juve: il primo tempo. Ritmi alti e prime avvisaglie

L’Atlético comincia bene, con Griezmann indemoniato fin dall’inizio. Durante l’inno della Champions, il francese si sofferma sull’ipnotico ondeggiamento della rappresentazione dello storica sfera delle notti europee. Preludio di una notte difficile per capitan Chiellini, che fin dalle prime battute soffre la prestanza della stella rojiblanca. Proprio Griezmann arriva al tiro dopo appena un minuto di gioco. Due giri di lancette in più e lo stesso numero 7 rojiblanco supera in scioltezza la retroguardia della vecchia signora e serve Costa, ma il passaggio è impreciso. La Juve non ci sta a guardare e nonostante l’avvio incerto si rifà sotto con CR7. Ronaldo si procura una punizione da ottima posizione; piovono fischi che caricano il portoghese. Diego Costa rimedia un giallo che gli farà saltare la partita di ritorno e dopo la tensione, arriva il bolide – di CR7 – e la risposta, incredibile, di Oblak. In meno di 10 minuti è successo già di tutto. L’ottavo di finale che prometteva più incertezza mantiene le promesse. Il Metropolitano rugge come il Calderón e la Juve soffre la pressione e la precisione dei biancorossi.

Il primo quarto d’ora è marcato dalla prestazione a dir poco generosa di Griezmann, che oltre a creare occasioni, funge da collante tra i reparti e si reinventa come stopper avanzato. Proprio l’altro numero 7, il pluripremiato Cristiano, cerca di mantenere su la linea d’attacco della Juve. I maggior pericoli passano proprio da lui, dall’uomo che è arrivato a Torino per portare con se la orejona. Al 20′ arriva un’altra buona occasione per l’Atlético Madrid, ancora una volta grazie alla sapiente gestione del pallone da parte di Griezmann. Dopo l’ottimo disimpegno in fase difensiva da parte di Thomas (prima) e Koke (poi), l’Atlético torna su e schiaccia la Juve nella propria area di rigore. La triangolazione – davvero pregevole – che chiude l’azione tra Koke e Griezmann finisce con l’uscita, sicura, del portiere polacco. La Juventus prova a reagire: quando la vecchia signora accelera, l’Atlético va in affanno. Mandzukic – uno dei due grandi ex della giornata -, spizza di testa un buon pallone proveniente dall’out di sinistra. Oblak controlla che il pallone finisca comodamente fuori dal campo. Pochi minuti dopo, il diffidato Diego Costa si procura una punizione dal limite – assegnata al principio come penalty e revocato dal VAR – su cui si avventa il solito Griezmann. Il francese spara un bolide verso la porta difesa da Szczesny, che risponde con un ottimo riflesso. La squadra di mister Allegri sembra andare in confusione, peccando di fretta e imprecisione. Contestualmente la Juve alza i ritmi, ma l’Atlético difende con ordine. Passata la mezz’ora di gioco torna a farsi viva la Juve dalle parti di Oblak. Dopo una bella azione corale dei bianconeri, Paulo Dybala conclude verso lo specchio difeso da Jan Oblak. Il tiro è potente ma centrale e lo sloveno para senza difficoltà. Sul capovolgimento di fronte, ancora Griezmann ci prova con un sinistro velenoso che viene deviato dal difensore e lascia Szczesny sul posto. La rojiblanca ottiene un angolo dal quale Rodri riesce a colpire di testa, ma la conclusione è imprecisa e finisce ben alta sopra la traversa. La pitada del Metropolitano si fa sempre più intensa nei confronti di una Juve alla ricerca del pallino del gioco. Con il passare dei minuti gli uomini di Allegri alzano il baricentro, che crea qualche ansia in più ai ragazzi del cholo Simeone. L’approssimarsi della fine del primo tempo non invoglia le due squadre a tirare i remi in barca: Dybala comincia a farsi vedere di più e prova la giocata, seppur senza successo. Al 42esimo minuto Ronaldo va giù, abbattuto regolarmente da José María Giménez, e si prende la sua dose di fischi. Il portoghese è stato senza dubbio il migliore dei suoi nella prima frazione di gioco, nonostante le difficoltà organizzative dell’11 di Max Allegri. Arrivati all’ultimo giro di lancette, la Juve ottiene un corner grazie a una bella giocata di Cristiano, ma l’angolo si risolve in un nulla di fatto. La prima frazione di gioco si chiude sullo 0-0, con tanto spettacolo e con un un giallo “rimediato” in extremis per Thomás Partey. Anche lui già diffidato, salterà – insieme a Diego Costa – il match di ritorno allo Stadium.

Atlético Madrid-Juventus, secondo tempo: bianconeri in palla, poi blackout.

Il secondo tempo si apre a ritmi più bassi, con una Juve più ordinata in campo. Dopo appena 3 minuti Cristiano prova la botta da fuori ma il pallone termina ampiamente fuori. Nonostante il buon avvio di ripresa della formazione ospite, è l’Atletico ad aver la prima vera grande occasione del match. Diego Costa viene imbeccato stupendamente e a tu per tu con Szczesny spedisce il pallone fuori. Decisiva la copertura di Chiellini che sbilancia il toro nel momento decisivo. Poi, ci prova immediatamente Pjanic da fuori, ma il tiro, smorzato, finisce fuori dallo specchio. Due minuti dopo tocca di nuovo all’Atlético che ha l’occasione più limpida della partita: Griezmann riceve un pallone difficilmente gestibile ma riesce ad eseguire un pallonetto delizioso. L’estremo difensore polacco ci mette le dita e il pallone sbatte sulla traversa: Bonucci spedisce in angolo prima che sia troppo tardi. Al 57′ arriva il primo cambio, con Alvaro Morata che entra al posto di Diego Costa. Alla prima occasione utile Ronaldo salta Giménez con uno sprint eccezionale e Godín è costretto a rientrare per evitare la conclusione del portoghese. Al 60′ arriva il secondo cambio – quasi immediato – dell’Atlético: Simeone butta nella mischia Lemar e toglie dal terreno di gioco Thomas Partey. Cambi che non sembrano cambiare l’inerzia della partita: Allegri sembra aver trovato la quadratura del cerchio e la Juve gestisce bene il pallone senza rischiare troppo. Al 65′ arriva il terzo e ultimo cambio dell’Atlético: Jorge Koke esce per far posto a Ángel Correa. Opzione probabilmente rischiosa da parte del cholo che non si riserva nessun cambio per l’ultima mezz’ora di gioco, mentre Allegri dispone ancora di tutte e tre le sostituzioni.

Morata e il preludio ai 20 minuti di fuoco della rojiblanca

Proprio nel momento di maggior “rilassamento” della partita arriva il gol di Alvaro Morata. O così sembra: l’assistente richiama l’arbitro. C’è il dubbio. Si consulta il VAR. Tensione, tanta tensione. Alla fine, l’arbitro dà ragione a Chiellini: c’è stata una spinta che ha viziato il gol del vantaggio colchonero. Tutto da rifare per i padroni di casa e si torna (o si rimane?) sullo 0-0. Al 73esimo arriva la prima sostituzione ordinata dal tecnico toscano: entra Emre Can per il buon Pjanic. L’ Atlético non ci sta e prova a spingere sull’acceleratore, senza rischiare troppo ma provando a strappare una vittoria che sarebbe fondamentale per il morale e per incrementare le opzioni di uscirne vivi dalla tana dello Stadium. Proprio al 77′ arriva la zampata di Giménez: su sviluppi di un corner, il forte difensore centrale rojiblanco spara un bolide da pochi metri, su cui Szczesny non può davvero far nulla. Lo speaker attende prima di annunciare il gol. I giocatori della Juve protestano ma non c’è nulla. Allegri prova rimerscolare e carte inserendo Bernardeschi per uno spento Dybala, ma gli esiti non sono quelli sperati. Il Metropolitano è una bolgia e la banda di Simeone prova a infierire il colpo del KO. La pressione aumenta e i padroni di casa riescono nell’intento: ci pensa il capitano, la garra charrúa di Diego Godín. Il numero 2 dell’Atlético approfitta del parapiglia in area di rigore e con una pregevole voleé trafigge il portiere polacco, anche in questo caso, può davvero poco. I padroni di casa raddoppiano nel minuto 83. Subito dopo, arriva l’ultima sostituzione di mister Allegri, che inserisce Cancelo per Matuidi (tra i più volenterosi dei bianconeri). Il 2-0 sembra tagliare le gambe alla Juve ma una ripartenza guidata da Ronaldo all’87’ riaccende la vecchia signora. Griezmann atterra Douglas Costa dal limite dell’area e sugli sviluppi dello stesso Oblak risponde con un ottimo riflesso. Minuti finali di assedio da parte della Juve, che vuole uscire dal Metropolitano con almeno un gol. Ciò permette ai colchoneros di trovare contropiedi pericolosi. Lemar, al 91′, ci prova dal limite dell’area. Il pallone finisce alto sopra la traversa ma brividi per il possibile colpo del 3-0. In pieno recupero arriva il cabezazo di Ronaldo che avrebe potuto dimezzare lo svantaggio, ma il pallone si spegne di un pelo sopra la traversa. È l’ultimo pericolo del match, l’ultima occasione. Il match finisce 2-0 per i padroni di casa. Simeone prepara la partita perfetta e andrà allo Stadium con la fiducia del doppio vantaggio. Un incontro adrenalico e ad alta intensità che ha premiato la squadra che, almeno per oggi, ha dimostrato di meritare il passaggio del turno.

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L'autore: Alessandro Faggiano

Caporedattore di Termometro Sportivo e Termometro Quotidiano. Analista politico e politologo. Laureato in Relazioni Internazionali presso l'Università degli studi di Salerno e con un master in analisi politica conseguito presso l'Universidad Complutense de Madrid (UCM).
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