Strage in Messico, esplode oleodotto per tentativo di furto di petrolio

Pubblicato il 21 Gennaio 2019 alle 16:00 Autore: Giacomo Morabito

Il furto di carburante, noto come “huachicoleo”, è diffuso in alcune aree del Messico, e ne danneggia significativamente l’economia nazionale

Strage in Messico, esplode oleodotto per tentativo di furto di petrolio
Strage in Messico, esplode oleodotto per tentativo di furto di petrolio

Lo scorso venerdì 18 gennaio, un tratto dell’oleodotto “Tuxpan-Tula” in Messico presso Tlahuelilpan (Hidalgo) sarebbe esploso, coinvolgendo almeno 150 persone. La compagnia petrolifera statale Petróleos Mexicanos (Pemex) ha comunicato che l’incendio sarebbe stato causato dalla perforazione illegale della conduttura.

Strage Messico, cosa è successo

Secondo il governatore dello Stato di Hidalgo, Omar Fayad Meneses, a seguito dell’esplosione sono morte 73 persone, 74 quelle ricoverate in ospedale. Il numero potrebbe presto aumentare dato che, dopo la fuoriuscita del carburante, oltre 700 persone sarebbero accorse sul posto con ogni tipo di recipiente per raccogliere la benzina. Inoltre, secondo quanto dichiarato da alcuni testimoni, poco prima della la fatale esplosione, pare che le forze di sicurezza abbiano tentato invano di allontanare le persone dall’area.

Il furto di carburante, noto come “huachicoleo”, è diffuso in alcune aree del Messico, e ne danneggia significativamente l’economia nazionale; secondo il governo messicano, i furti ad opera di bande criminali e di impiegati corrotti hanno causato alla società perdite stimate di circa 60 miliardi di pesos (circa 3 miliardi di dollari) lo scorso anno.

Strage in Messico: quando agiscono le bande

Le bande dei “huachicoleros” sanno quando agire, soprattutto grazie alle informazioni che ricevono da impiegati corrotti della stessa Pemex. Il Presidente messicano Andrés Manuel López Obrador, entrato in carica lo scorso dicembre, ha avviato una politica repressiva nei confronti di queste bandi criminali. Da una parte ha potenziato il contrasto con operazioni di riciclaggio che coinvolgono politici, ex-funzionari di Pemex e imprenditori, dall’altra schierando l’esercito a protezione di pipeline, alcuni dei quali ora sono chiusi. Chiusi 4 dei 13 oleodotti della Pemex, compromessa però la fornitura a decine di città).

Un passo significativo per la lotta contro il “huachicoleo” passerà prossimamente dalla Camera dei Deputati del Parlamento messicano (Cámara de Diputados); attesa a breve l’approvazione di un emendamento che consideri il furto di combustibile come reato grave.

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