Le Gabbie e non Gabbie. Di Gobettiano

Pubblicato il 30 Agosto 2009 alle 13:57 Autore: Luigi Zoppoli

Le Gabbie e non Gabbie. Di Gobettiano

 

Le gabbie salariali, terminologia velocemente modificata in salari territorialmente diversificati, sono state una delle numerose uscite estive del ministro bossi. La motivazione della diciamo mmmmmhhh! frettolosa proposta è stata l’indagine svolta da BanKitalia la quale dimostrava che il costo della vita è diverso nelle varie aree del paese: maggiore al Nord, più basso ne Mezzogiorno.

Come si fossero scatenati stormi interi di vespe, le polemiche, le prese di posizione si sprecano. In molti casi si sostiene la necessità e l’equità della diversificazione territoriale dei salari se il potere d’acquisto è diverso. Le gabbie salariali sono uno strumento che più statalista e centralista non si può e causa di distorsioni ed iniquità incommensurabili.

Vorrei subito dire che dovremo imparare che il termine ‘equità’ tanto attraente e simbolico va preso con le molle. La nostra legislazione è strapiena di leggi, norme, codicilli, regolamenti, circolari e codici ricchi di ottimi intenti equitativi eppure non mi pare che di equità ce ne sia poi tanta. In secondo luogo, la teoria economica dice che la determinante del salario in un normale mercato del lavoro libero e concorrenziale è il gioco di domanda ed offerta di lavoro. Un meccanismo per determinare il livello dei salari secondo parametri di merito è la produttività. Ne consegue che il mero costo della vita non c’entra molto. Ma fa molto ‘politicamente corretto’ parlarne anche a costo di dimostrare una poco accurata conoscenza tecnica dell’argomento. Dunque domanda ed offerta di lavoro sono gli elementi determinanti di cui parlare anche se di questi tempi parlare di mercato o di teoria economica è poco popolare. Ma siccome parliamo del Sud Italia, le cose si complicano e si intrecciano tra politica ed economia. Dunque la domanda e l’offerte di lavoro funzionano come normale nel senso che a salati più alti corrisponde una diminuzione della domanda di lavoro e viceversa a salari più bassi.

Il grafico di seguito, fornisce una visualizzazione mi auguro comprensibile delle curve, dl salario X dell’occupazione Y e del punto di equilibrio Z.

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